Economia
Hormuz, i 30 km da cui dipendono i destini del mondo. Senza gas e petrolio sarebbe una catastrofe
L'azzardo di Trump e le conseguenze (anche per l'Europa)

Stretto di Hormuz, gli interessi della Cina e i rischi mondiali
Gli Stati Uniti sono entrati in guerra a fianco di Israele e nella notte tra sabato e domenica hanno attaccato le principali centrali nucleari dell'Iran. Questo azzardo di Trump però potrebbe avere conseguenze devastanti, non solo per una possibile risposta degli ayatollah guidati da Khamenei ma anche per questioni geopolitiche. L'Iran infatti occupa una posizione strategica per gli equilibri mondiali, visto che attraverso lo Stretto di Hormuz transita il 30% del gas e del petrolio mondiale e una eventuale chiusura in ritorsione agli attacchi degli Usa potrebbe provocare una crisi economica globale con conseguenze difficilmente immaginabili.
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Lo Stretto di Hormuz è uno stretto che divide la penisola arabica dalle coste dell'Iran, e mette in comunicazione il Golfo di Oman a sud-est, con il Golfo Persico ad ovest. Largo solo 30 km ma fondamentale per esportare gas e petrolio in tutto il mondo. L'importanza di Hormuz si è avuta questa notte con l'apertura dei mercati asiatici, il prezzo del petrolio è schizzato al +4% facendo registrare un incremento da record, numeri così non si vedevano dallo scorso gennaio.
La Cina, cliente quasi unico del petrolio di Teheran e dunque suo finanziatore, - riporta Il Corriere della Sera - non vuole un’escalation. Per questo Signum Global Advisors, un analista geopolitico, ieri ha riassunto il dilemma degli ayatollah: la teocrazia, scrive Signum, "non vuole imboccare la via d’uscita diplomatica" eppure "non è desiderosa di espandere la guerra"; dunque cercherà una ritorsione che prevenga un’ulteriore discesa nella spirale di guerra. L'Italia ha già fatto due conti sulle possibili conseguenze in caso di chiusura di Hormuz, il ministro dell'Ambiente Pichetto Fratin: "A rischio il 20% di gas e il 30% di petrolio".