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Economia
Jensen Huang, chi è l'uomo che fa i(Nvidia) ai colossi IA della Silicon Valley
Jensen Huang

Chi è Jensen Huang, l’uomo dietro Nvidia

Nvidia brilla sempre di più nell'olimpo delle aziende tech, partita dal mondo dei chip grafici, ora il colosso statunitense domina la rampante industria dell'IA. Negli anni le sue Gpu hanno gradualmente assunto un ruolo imprescindibile nei data center, infiltrandosi anche nelle moderne vetture per gestire non solo l'intrattenimento multimediale, ma soprattutto le sofisticate funzioni di guida autonoma. Pur mantenendo saldo il legame con i chip e i videogiochi, l'azienda ha dimostrato nel tempo di sapersi adattare all'evoluzioni tecnologiche con sorprendente agilità e maestria.

Pur destreggiandosi, a colpi d'innovazione, tra i suoi rivali, Nvidia è un gigante alquanto sottovalutato all'interno della Silicon Valley. Un po' come la comparsa di un film che, all'improvviso, ruba la scena principale. Sebbene il suo prestigio sia quasi innegabile, Nvidia potrebbe non essere così familiare al grande pubblico come Apple o Meta. Tuttavia, i risultati finanziari dell'ultimo trimestre, con un fatturato di 22 miliardi di dollari, disegnano uno scenario completamente diverso. Ma come si è arrivati a questo successo?

Al cuore del trionfo di Nvidia c'è un uomo, un visionario senza pari della sua generazione, Jen-Hsun Huang, o anche "Jensen". È lui il genio che ha portato Nvidia dalle stalle alle stelle, navigando nella competitiva galassia delle big tech. “A volte devi essere pronto a cannibalizzare il tuo stesso business e proporre qualcosa di molto nuovo per non farti sorpassare dalla concorrenza. Perché nel mondo della tecnologia nasci velocemente, ma puoi fallire altrettanto alla velocità della luce. Senza questi passaggi oggi Nvidia forse non sarebbe qui”, dice Jensen in uno uno dei suoi numerosi discorsi pubblici.

Nato a Tainan, Taiwan, il 17 febbraio 1963, Huang si trasferisce in Thailandia con i genitori ancora molto giovane. All'età di dieci anni viene mandato negli Stati Uniti insieme al fratello, dove vive con dei parenti. Huang ha da sempre attribuito il suo successo ai sogni e alle aspirazioni dei genitori, motivo per cui sia lui che il fratello furono "spediti" in America. 

Ma i primi anni non sono dei più semplici, e il sogno americano sembra solo un lontano immaginario. I due ragazzi vivono all'Oneida Baptist Institute nel Kentucky, un riformatorio dove entrambi saranno per anni vittime di  bullismo. "I ragazzi erano duri", ricorda Jensens. Nonostante ciò, Huang, che si occupava di pulire i bagni del riformatorio, ricorda con affetto gli anni dove "abbiamo lavorato duro, studiato duro e conosciuto ragazzi molto duri”. Successivamente, si trasferiscono in Oregon, dove si era anche stabilita la propria famiglia. Jensen si laurea alla Aloha High School, poco fuori Portland, ottenendo la laurea in ingegneria informatica nel 1984. Nel 1992 ottiene anche un master in ingegneria elettrica alla Stanford University. Quell'anno, che Huang descrive come "il momento perfetto per laurearsi", coincide con il lancio del primo Mac da parte di Apple e l'inizio di una nuova era per i computer.  Tuttavia, mentre continua i suoi studi in ingegneria elettrica, Huang inizia anche a lavorare per alcune società produttrici di chip, prima come ingegnere presso AMD (Advanced Micro Devices) e poi come direttore della divisione CoreWare presso LSI Logic.

Probabilmente è stato durante il periodo trascorso a Stanford e poi lavorando presso AMD, che Jen-Hsun Huang concepisce per la prima volta l'idea di Nvidia, anche se la visione arriva attorno a un tavolo di un fast food, seduto con gli amici e colleghi Chris Malachoswky e Curtis Priem. Era il 1993, un'epoca in cui il Commodore 64 era ancora tra i personal computer più diffusi. In questo dispositivo Huang e i suoi soci intravedono un'enorme opportunità per rivoluzionare l'elaborazione grafica attraverso le Gpu (graphics processing unit), processori specializzati nel rendering 3D, in contrasto con le più tradizionali Cpu (central processing unit) progettate per una vasta gamma di compiti.

L'azienda parte con un modesto capitale di 40.000 dollari, ribaltato successivamente dal finanziamento di 2,5 milioni di dollari ottenuto da due importanti società di venture capital della Silicon Valley, Sutter Hill e Sequoia. È così che Nvidia inizia a progettare il suo primo chip grafico.

Tuttavia, il 1993 è l'anno precedente al lancio della prima Playstation, un evento che simbolicamente segna l'inizio di una nuova era nel campo dei videogiochi, oggi una delle industrie più floride al mondo. Pertanto, la genialata dei "tre moschettieri" fu quella di concentrarsi esclusivamente su questo settore. In altre parole, le Gpu furono inizialmente progettate principalmente per il gaming e sarà proprio il successo della scheda grafica GeForce 256, lanciata nel 1999 - a garantire il trionfo a lungo termine di Nvidia.

LEGGI ANCHE: Nvidia, il boom dell'IA traina il trimestre: ricavi a 22 mld, +265% sull'anno

Da allora, Nvidia supera tutte le previsioni. Inizialmente, ha sfruttato le varie ondate di febbre dei bitcoin e delle altre criptovalute. Oggi, con il crescente successo delle intelligenze artificiali generative, su cui Huang ha deciso di puntare fin dagli albori, l'azienda è impegnata in un'impressionante scalata con il valore che si è decuplicato negli ultimi quattro anni, superando persino giganti del calibro di Apple.  Le GPU di Nvidia sono diventate fondamentali per l'addestramento delle reti neurali, che sono considerate essenziali per l'intelligenza artificiale. Questo fa di Nvidia un partner prezioso per le aziende che affrontano sfide legate all'IA.

Questo straordinario successo ha catapultato il patrimonio di Jensen Huang a oltre 61 miliardi di dollari, rendendolo la 37esima persona più ricca del mondo. Nonostante ciò, Huang non ha alcuna intenzione di rallentare.  E così, mentre i bitcoin salgono e scendono come una giostra pazza e l'intelligenza artificiale tiene tutti con il fiato sospeso, Nvidia trionfa, trainata dal suo Huang. Chi l'avrebbe mai detto che un giorno il ragazzo bulizzato nei bagni del riformatorio di un paesino del Kentucky sarebbe diventato un magnate multimiliardario della Silicon Valley? Sarà lui il prossimo Steve Jobs dei nostri tempi?






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