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Economia
Kkr pronta a un’offerta per la rete di Tim: che cosa farà adesso Cdp?

Tim, Kkr vuole comprare la rete

Confermate le indiscrezioni di affaritaliani.it del 13 dicembre scorso: il fondo americano Kkr vuole fare un’offerta per la rete di Tim. I dettagli sono ancora da verificare, ma intanto si conosce per certo la valutazione che i francesi di Vivendi, principali azionisti dell’ex-Telecom, fanno dell’asset: tra i 31 e i 34 miliardi. Sarà questa la cifra corrisposta? Difficile dirlo, certo è che questa mossa a sorpresa degli americani mette pressione su Cdp, che da mesi stava studiando il dossier.

Kkr detiene il 37,5% di FiberCop, la società per la rete secondaria di cui Tim è azionista di maggioranza e in cui è presente anche Fastweb. A novembre del 2021, sul tavolo dell’allora amministratore delegato di Tim Luigi Gubitosi era stata recapitata un’offerta che valutava l’azienda 11 miliardi, ovvero 0,505 euro per azione. Fonti accreditate avevano riferito ad Affari che quella era un’idea preliminare che sarebbe stata ritoccata verso l’alto.

Ma erano le settimane calde che hanno preceduto la caduta di Gubitosi e l’arrivo di Pietro Labriola. L’offerta degli americani è stata fatta languire per un po’, di fatto senza mai dare una risposta definitiva. Ora questi tornano all’attacco, pronti a rilevare un asset che sarà strategico per il futuro del nostro Paese. E che permetterà di dare a Tim un po’ di respiro, visti gli oltre 32 miliardi lordi di debiti, di cui 6,8 in scadenza entro il 2024 da rinegoziare a tassi di mercato decisamente più elevati. 

E Cassa Depositi e Prestiti? Formalmente non ha mai presentato un’offerta per Tim, anche se erano state fatte trapelare valutazioni tra i 16 e i 18 miliardi, molto distanti da quanto chiesto dai francesi. Nei giorni scorsi si era parlato di un possibile “incontro” a quota 24 miliardi, ma fonti accreditate spiegano ad Affari che si tratta di una cifra ancora insufficiente. Si vedrà.

Quello che è certo è che Cassa Depositi e Prestiti deve decidere che cosa fare, chiedendo lumi al governo. Da una parte c’è il sottosegretario Alessio Butti che preme per mantenere l’italianità della rete e quindi vede come unica strada possibile quella di un acquisto da parte di Cdp. Dall’altra c’è il ministro Adolfo Urso, che invece è più “laico” sulla nazionalità degli investitori ma preme per una soluzione della trattativa.

Mai come ora c’è urgenza di risolvere le questioni. Tim non può continuare a vivere nell’incertezza e il tema della rete unica, per il quale si sono susseguiti cinque tavoli che di fatto non hanno prodotto alcun risultato, deve essere liberato il prima possibile. Ora il ritorno sulla scena di Kkr metterà un po’ di pepe alla relazione tra i due amanti un po’ stanchi

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