Lamborghini, l'Ad Winkelmann: "Green Deal? Speriamo in un altro trattamento. Gli Usa il nostro primo mercato, ma con i dazi..." - Affaritaliani.it

Economia

Lamborghini, l'Ad Winkelmann: "Green Deal? Speriamo in un altro trattamento. Gli Usa il nostro primo mercato, ma con i dazi..."

L'intervista a Stephan Winkelmann, Chairman e Ceo di Automobili Lamborghini

di Claudia Conte

Winkelmann: "Lamborghini pronta per il Green Deal, ma servono regole più favorevoli"

Siamo con Stephan Winkelmann, Chairman and CEO di Automobili Lamborghini, marchio orgoglio del Made in Italy. Commentiamo il Green Deal dell'Unione Europea. Considerando la natura del marchio e le sue caratteristiche, come Lamborghini intende affrontare la transizione ecologica?

Noi abbiamo già fatto un primo passo molto importante, che riguarda i nostri prodotti. Abbiamo una strategia molto chiara che si chiama Direzione Cortauri. Il primo passo, quello che abbiamo fatto fino ad adesso, è quello di ibridizzare tutta la gamma con la promessa ai nostri clienti che tutti i modelli saranno più performanti della generazione precedente, ma anche con meno emissioni di CO₂. Questo è qualcosa che abbiamo fatto e la ricezione da parte dei clienti è molto positiva. Abbiamo un portafoglio ordini che copre circa un anno e mezzo a livello globale. Quindi se tu ordini oggi ti arriva la macchina a fine 2026. 

Per quanto riguarda invece il nostro sito produttivo, Sant'Agata Bolognese dove ci troviamo adesso, noi siamo già carbon neutrali on-balance da dieci anni. E questa è una cosa a cui teniamo molto. La sostenibilità non è una questione solo di quello che succede nelle nostre vetture, ma anche quello che succede qui in fabbrica, negli uffici, in tutto quello che facciamo. 

Il Green Deal per noi è qualcosa naturalmente di molto challenging. Noi abbiamo la direttiva, da parte dell'Unione Europea, che entro il 2036 tutte le vetture devono essere completamente elettriche. Se sarà così davvero, se in UE non si cambia idea, noi siamo in tempo per farlo, ne abbiamo la possibilità.  Ovviamente preferiremmo avere un'altra strategia, che è quella di abbassare le emissioni di CO₂, magari avere dei carburanti alternativi come l'e-fuel, che aiuterebbe ad arrivare allo stesso risultato.  Vedremo nei prossimi anni quello che succede, ma noi siamo attrezzati per andare da una parte o dall'altra. Chiaramente il DNA delle nostre vetture è col motore termico e attualmente col plug-in hybrid abbiamo un dodici e due V8, e andiamo molto bene. 

Pensa che ci potrebbe essere una deroga almeno per le auto come la Lamborghini? 

Noi abbiamo già una deroga invece che alla fine del 2034 la deroga è per l'inizio del 2036, ma sicuramente non bastano dodici mesi per cambiare completamente una strategia. Naturalmente spero che ci sia un trattamento diverso, anche perché noi facciamo qui in Europa poche migliaia di vetture. Abbiamo già oggi un'esenzione per i cosiddetti small manufacturer, per cui noi abbiamo un accordo con l'Unione Europea e dobbiamo seguire una linea di abbassamento delle emissioni e in base a questo abbassamento abbiamo questa esenzione.  Se si potesse protrarre anche oltre il 2035, noi avremo la possibilità sicuramente di avere ancora il motore termico. 

Qual è l'importanza del mercato italiano per Lamborghini e quali iniziative sono previste per rafforzare la presenza del marchio in Italia? State realizzando un altro sito produttivo?

Noi oggi stiamo allargando questo sito che è il primo stabilimento Lamborghini unico nel mondo, la Motor Valley italiana, motivo d'orgoglio. Faremo anche un quarto modello dove abbiamo già comprato i terreni che sono adiacenti alla nostra struttura. Il mercato italiano è molto importante per noi. Attualmente è al quinto posto. Il più importante di gran lunga sono gli Stati Uniti, seguiti da Germania, Inghilterra, Giappone e così via.  Per cui abbiamo anche una distribuzione molto equilibrata tra le regioni più importanti, come il Nord America, l'Europa e l'Asia pacifica. Il Medio Oriente pure è molto importante, però fa un po' un gioco a sé. 

Quindi il mercato più importante continuano a essere gli Stati Uniti. Con le incertezze globali e soprattutto con la minaccia dazi di trump. Come affronterete il tema?

Non è più solo una minaccia, è già una realtà dal primo di aprile. Noi abbiamo i dazi che sono aumentati del 25%, invece che del 2,5, oggi sono al 27,5. Noi stiamo valutando, abbiamo preso le nostre decisioni. Vedremo come andranno le prossime settimane e ci comporteremo di conseguenza. È ancora un po' troppo presto per parlarne. Attualmente abbiamo una chiara linea ed è logico che se i dazi rimarranno tali, ci sarà un cambiamento nel mercato. Questo è fuori di dubbio. 

Nel 2024 il Gruppo Lamborghini ha registrato un fatturato record di 3,4 miliardi di dollari. Quali fattori hanno contribuito a questi risultati straordinari?

Il record non lo consideriamo solo in base al fatturato, che noi misuriamo in euro ed è 3,09 miliardi di euro. Abbiamo avuto consegne record di 10687,000 vetture che comunque non sono mai spinte o più del necessario perché abbiamo sempre l'equilibrio tra la lista d'attesa e i valori residui delle nostre vetture che è molto importante. Una persona compra una Lamborghini perché è un sogno. Noi non vendiamo mobilità. Vendiamo cose che sono veramente dei sogni e anche un qualcosa di altamente tecnologico per cui è molto difficile da sviluppare e da realizzare.  In più nel 2024 abbiamo registrato il miglior risultato di sempre, 835 milioni di euro. Per cui è stato un record sia di fatturato che di risultato ante imposte che di volumi consegnati. 

Il Gruppo Lamborghini è vicino al tema della responsabilità sociale e della sostenibilità? Quali sono le strategie che avete in questo senso, anche per quanto riguarda l'empowerment femminile? 

Noi abbiamo già oggi circa il 20% di donne che sono nel management della nostra azienda. Naturalmente, noi siamo un'azienda che si basa fortemente su laureati in ingegneria. È qualcosa che sta cambiando in maniera molto positiva per noi, perché le donne che hanno sui trentacinque anni hanno molto più spesso oggi una laurea in ingegneria rispetto a qualche decennio fa.  Per cui penso siamo sulla buona strada. Noi ce la mettiamo tutta per aumentare il numero, la percentuale femminile nei nostri ranghi. In linea di massima siamo molto attenti sia alle emissioni, come ho detto poc'anzi, ma anche allo sviluppo del territorio. Avere un'azienda che sia florida, che dia non solo da mangiare a chi ci lavora e alle loro famiglie, ma anche all'indotto. 

Avete delle Lamborghini speciali dedicate alla Polizia di Stato, giusto? 

Sì, la Lamborghini Urus che fa parte della flotta della Polizia stradale, una cosa di cui noi siamo molto orgogliosi e fieri. L'abbiamo consegnata alla fine del 2023.  La Polizia di Stato utilizza inoltre la Lamborghini Huracán LP-610 per il trasporto di organi. Ci si potrebbe chiedere perché la polizia debba avere una macchina così veloce. Ebbene in certi momenti estremi è necessario avere anche la potenza necessaria per andare da un ospedale all'altro in maniera molto spedita.

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