Le Borse Ue chiudono in rialzo. UniCredit: "Il voto? Supporto a Pd-M5S"
I mercati dopo il lunedì nero per paura di nuovi lockdown
Seduta in rialzo per le Borse europee all'indomani di una pesante performance, con gli indici in caduta del 3-4% in tutta Europa a causa della forte preoccupazione per nuovi provvedimenti di lockdown, vista l'impennata di casi di coronavirus in molti Paesi (Regno Unito, Francia e Spagna in primis), a cui si è aggiunto lo scandalo banche nato dall'inchiesta dell'International Consortium of Investigative Journalists su operazioni di presunto riciclaggio che avrebbero visto come protagonisti diversi istituti internazionali tra il 1999 e il 2007.
In chiusura Milano (Ftse Mib +0,9%) si conferma la migliore, seguita da Londra (+0,85%), Francoforte (+0,75%), Parigi (+0,12%) e Madrid (-0,24%). In ulteriore calo lo spread tra Btp e Bund (137 punti), mentre si muovono contrastati il barile di greggio (Wti +) e l'oro ( 1.905 dollari l'oncia). Piu' debole Wall Street, dove il Dow Jones perde lo 0,3%, mentre al Congresso si tengono le audizioni del presidente della Fed, Jerome Powell, e del segretario al Tesoro Usa, Steven Mnuchin.
Piazza Affari beneficia anche dell'esito delle votazioni in Italia per il referendum confermativo sulla riforma costituzionale relativa alla composizione del Parlamento e per il rinnovo di sette amministrazioni regionali: "I risultati del referendum e delle elezioni rappresentano fattori di supporto per i partiti di governo, in particolare per il Movimento 5 Stelle e per il Partito democratico e andranno a supportare l'azione di governo aiutando a mitigare le tensioni politiche nella coalizione di governo", osservano gli analisti di Unicredit citati dall'agenzia Radiocor-Il Sole 24 Ore.
Fra i titoli, ancora pesante Leonardo (-2,3%), giu' dell'1,87% Unicredit, mentre Mps chiude a 3,88%: secondo indiscrezioni di stampa, il Tesoro italiano sarebbe in contatto con Unicredit per valutare la disponibilita' dell'istituto all'acquisto della banca senese a controllo pubblico. Ma sulle banche pesera' la decisione dell'Eba di non concedere proroghe oltre il 30 settembre alla moratoria sulle nuove modalita' di svalutazione dei crediti deteriorati. Bene sul Ftse Mib, St, Diasorin e Interpump.
"Non vedevamo rischi per la tenuta del Governo anche in uno scenario più sfavorevole per il centro-sinistra e non ci aspettiamo quindi impatti rilevanti su Btp e spread che a nostro avviso sono guidati maggiormente dalle azioni della Bce e dall'implementazione efficace del Recovery Fund - commentano invece da Equita - I risultati elettorali dovrebbero però consentire al governo di rifocalizzarsi rapidamente su quest'ultimo tema, rilevante per le prospettive 2021-22".
Dopo il tonfo degli indici azionari europei, innescato dal timore di nuove misure di lockdown nei diversi paesi colpiti dalla seconda ondata dei contagi di coronavirus, questa mattina le vendite colpiscono anche l'area dell'Asia Pacifico, ma in misura minore (Tokyo rimane chiusa anche oggi in occasione dei festeggiamenti dell'equinozio di autunno), segno che l'avversione al rischio resta presente sui mercati.
Il settore bancario e' stato il secondo peggior comparto dell'indice Msci Asia dopo l'inchiesta dell'International Consortium of Investigative Journalists. In una seduta orfana di Tokyo, chiusa per festivita', Seul cede il 2,5%, Hong Kong lo 0,8%, Shanghai lo 0,7%, Shenzhen lo 0,6% mentre Sydney ha chiuso in calo dello 0,7%.
Ancora in flessione i future su Wall Street. Oltre ai timori per l'impatto del coronavirus, pesano sui listini le difficolta' che sta incontrando un nuovo round di stimoli fiscali negli Usa, con Repubblicani e Democratici ai ferri corti per la sostituzione del giudice della Corte suprema Ruth Bader Ginsburg, e le tensioni tra Cina e Usa. In serata il presidente della Fed Jerome Powell parlera' davanti alla commissione per i servizi finanziari della Camera. Dagli Usa sono attesi i dati sulla vendita di case esistenti e l'indice manifatturiero della Fed di Richmont mentre in Europa si conosceranno i dati sulla fiducia dei consumatori dell'Eurozona.
Euro/dollaro stabile a 1,173, petrolio in lieve calo a 39,46 dollari al barile nella consegna novembre del Wti e a 41,35 dollari al barile nella stessa scadenza del Brent.
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