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Economia
Legge Bilancio, Messori: "Sgravi al Sud? Meglio investimenti. Impatto incerto"
LaPresse

La manovra arriva in un momento di "forte incertezza strutturale. La pandemia, anche senza un lockdown integrale, ma con un altro impatto forte su settori portanti del nostro sistema come il turismo, il commercio, i trasporti o su grandi imprese come Alitalia o Autostrade che potrebbero essere direttamente coinvolte in un aggravamento del quadro", potrebbe compromettere la tenuta della nostra economia. In più, nei primi mesi del 2021 ci troveremo a fronteggiare problemi macroeconomici abbastanza rilevanti, perché verranno meno alcuni provvedimenti di tutela come la sospensione generale dei licenziamenti, provvedimenti da cui dipenderà l'effetto espansivo complessivo della prossima legge di Bilancio. Lo spiega ad Affaritaliani.it l'economista della Luiss Marcello Messori, che ha coordinato i lavori (saggi di diversi docenti universitari) del libro "Italia 2030. Proposte per lo sviluppo", commissionato dal presidente della Confindustria Carlo Bonomi e a cui Affari ha chiesto di analizzare il Documento programmatico di bilancio appena varato dal Governo.

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Sabato notte, il Consiglio dei ministri ha licenziato il Documento programmatico di bilancio (Dpb), salvo intese. Non c’è ancora un testo scritto del disegno di legge che deve arrivare in Parlamento, ma solo delle anticipazioni di alcuni capitoli di spesa. Oggi, in conferenza stampa, il premier Conte ha parlato di un “importo complessivo di 39 miliardi”. Qual è il suo giudizio sulla manovra economica che il governo sta preparando per il 2021?
“Ho un’idea ancora molto generica, perché non si conoscono i dettagli della legge di Bilancio, dettagli fondamentali per esprimere una valutazione completa. Fatta salva la possibilità, sempre più concreta, di una recrudescenza pandemica, le previsioni già contenute nella Nota di aggiornamento al Def per il 2021 sono plausibili, nel senso che qualora non ci fosse un peggioramento del quadro sanitario ci si può aspettare una ripresa consistente dell’economia anche sul tendenziale per il 2021".

Conte
 

E cioè di una crescita del Pil del 5,1%?
"Sì, a cui aggiungere uno 0,9% di impatto dei provvedimenti di politica economica. Ora, sappiamo che questa manovra dovrebbe essere consistente, nell’ordine dei 40 miliardi di euro. E' quindi credibile che in una fase di rimbalzo forte dell’economia, il Governo possa ottenere un effetto espansivo degli stimoli inferiore al punto percentuale di Pil in più”.

E quindi?
“Se non ci sarà una forte recrudescenza della pandemia con effetti pesanti sull’economia, lo scenario del 2021 tracciato nella Nadef potrebbe essere credibile. Quello che invece è più difficile da decifrare, perché nella legge di Bilancio si dovrà fare riferimento anche agli anni successivi del 2022 e del 2023, è la tenuta della crescita”.

Roberto Gualtieri
 

Per l’effetto del Recovery Fund?
“Certo, nel triennio entreranno in campo i progetti di iniziativa europea NextGeneratonEu, in particolare il Recovery and Resilience Facility e sappiamo ancora molto poco su come l’Italia userà questo programma e se saprà farlo. Abbiamo soltanto linee d’intervento definite dall'esecutivo nelle sue slide di settembre. C’è una discussione in Parlamento, però non abbiamo ancora una proposta dettagliata e definitiva dell'intero Recovery Plan”.

Nel Dpb, però, ci sono dei capitoli di spesa. Per quanto riguarda lavoro e imprese, i principali soggetti economici, si va dai versamenti zero per le assunzioni degli under 35 al taglio del 30% dei contributi a carico delle aziende del Sud e dal rilancio di Impresa 4.0 ai 4 miliardi di aiuti a fondo perduto per le piccole e medie imprese colpite dalle conseguenze economiche del Covid. E’ quello che andava fatto in questa congiuntura?
“Dobbiamo prima conoscere il funzionamento concreto di queste misure, perché al momento non c’è ancora un progetto dettagliato di manovra. Nei primi mesi del 2021 ci troveremo poi a fronteggiare problemi macroeconomici abbastanza rilevanti, anche in presenza di un rimbalzo forte dell’economia, perché dovrebbero venir meno alcune tutele date agli attori economici, in particolare al settore bancario e al mondo del lavoro come la sospensione generale dei licenziamenti, sospensione che varrà solo per fattispecie particolari”.

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E quindi?
“Dovremo attendere e verificare per bene quali saranno le fattispecie particolari che consentiranno ancora lao stop dei licenziamenti e se sarà sufficiente a evitare eventuali shock. Il progetto d’intervento più dettagliato è quello degli sgravi contributivi per le assunzioni nel Mezzogiorno, partito ad ottobre e che sembra recepito ed esteso per il prossimo anno. E’ un fatto positivo, soprattutto per i redditi medi e medio-bassi. Ma è discutibile che vi sia un’applicazione di questo principio soltanto al Sud. Forse sarebbe stato meglio disegnare interventi molto più efficaci per quest’area che registra una carenza di investimenti infrastrutturali e di investimenti per migliorare l’ambiente economico e sociale in cui le imprese operano. Qui bisogna sostenere gli investimenti in attività innovative, anche in settori tradizionali ora soffocati dallo shock pandemico. Bisognava allocare le risorse disponibili in maniera diversa. Non avendo vincoli vanno benissimo anche gli sgravi contributivi, ma dovendo usare selettivamente i fondi a disposizione non credo che quella scelta dal Governo sia stata l’allocazione più efficiente”. 

Operai al lavoro repertorio
 

Quindi lei dice che per capire gli effetti di questa legge di Bilancio bisognerà attendere gennaio anche per vedere quello che succederà sul blocco dei licenziamenti e sulle moratorie ai prestiti alle imprese…
“E anche alle scelte che verranno adottate in sede europea, alla cui discussione l’Italia potrà contribuire, come la gestione dei crediti problematici delle banche. Nel momento in cui bisognerà valutare la possibilità di estendere le garanzie sui prestiti, se si dovesse registrare un’esplosione dei non performing loans il settore creditizio, da cui dipende molto in Italia l’attività reale delle piccole e medie imprese, potrebbe potrebbe creare dei problemi rilevanti al funzionamento dell’economia. Insomma, c’è una fortissima incertezza strutturale circa il futuro perché qualora la pandemia, anche senza un lockdown integrale a cui non credo, dovesse avere un altro impatto forte su settori portanti del nostro sistema come il turismo, il commercio, i trasporti o su grandi imprese come Alitalia o Autostrade che potrebbero essere direttamente coinvolte in un aggravamento del quadro, la tenuta della nostra economia ne risentirebbe”. 

@andreadeugeni

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    legge di bilanciodocumento programmatico di bilanciomanovraeconomista marcello messoriimpatto secondo ondata covid sull'economia




    
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