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Economia
Litio, guerra per il petrolio del futuro. "Miniera per i Suv", Francia divisa
Miniera di litio

Francia, la miniera di litio e la battaglia per il clima. Il futuro passa (anche) da Echassières

La Francia è spaccata in due, tra sfida globale sull'auto elettrica e salvaguardia dell'ambiente. Scoppia il caso nel Paese per la decisione di una multinazionale di investire in una miniera di litio con l'obiettivo di sfidare i colossi mondiali, Cina soprattutto, nel mercato dell'auto elettrica e non solo. Il futuro della Terra passa (anche) per un paesino di 400 abitanti, Echassières, proprio nel centro della Francia. Qui la grande azienda mineraria francese Imerys (13 mila 700 dipendenti in 57 Paesi), ha lanciato il progetto "Emili" per - si legge su Il Corriere della Sera - aprire nel 2028 una miniera di litio che potrebbe equipaggiare 700 mila auto elettriche l’anno. E qui, la settimana scorsa, è cominciato il dibattito pubblico con gli abitanti: gli obiettivi strategici di Parigi e Bruxelles fanno i conti con il parere di chi vive accanto a una miniera di caolino che esiste da fine Ottocento, e sotto alla quale è stato trovato un giacimento di "oro bianco" che potrebbe produrre 34 mila tonnellate di idrossido di litio all’anno.

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La rivista ecologista Reporterre riporta il dialogo emblematico tra un giovane abitante e un dirigente dell’azienda: "Dite - riporta Il Corriere - che il litio servirà a lottare contro il riscaldamento climatico, ma poi finirà nelle batterie dei grossi Suv, il che è un controsenso. Potete impegnarvi a non usare questo litio per i Suv?". "Siamo un’impresa mineraria, estraiamo e forniamo il litio, non possiamo decidere come verrà usato". "Allora non parlateci di salvare il clima!". Per adesso il sostegno entusiasta del governo, il miliardo di investimenti e la futura creazione di circa 1.500 posti di lavoro (tra diretti e indotto) non bastano a ottenere l’adesione incondizionata degli abitanti. Il litio potrebbe diventare il petrolio del futuro, tanto che i Paesi produttori Argentina, Cile e Bolivia, che con l’Australia e la Cina sono i più grandi fornitori al mondo, potrebbero costituire un cartello sul modello dell’Opec. L’obiettivo di estrarre metallo per le batterie di 700 mila auto elettriche grazie alla miniera di litio in Francia si scontra con la battaglia per il clima.






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