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Economia
Mps, Mef verso nuova cessione di quote. Ipotesi integrazione, ecco con chi

Monte dei Paschi, il Mef verso un'altra cessione delle quote della banca. Ma non è l'unica ipotesi sul tavolo

L’Italia può tornare a far cassa con Mps. Dopo uno stop di tre mesi dalla prima cessione del 25% del capitale della banca senese, il ministero dell’Economia può riprendere la discesa come primo socio di Monte Paschi cedendo un’altra fetta delle proprie quote.

Lo scenario più probabile ora che è scaduta la clausola di lock-up, svela Milano Finanza, è che il Tesoro metta sul mercato una nuova tranche, compresa tra l’8 e il 10%, scendendo così sotto il 30% del capitale. Operazione, questa, che potrebbe arrivare ben prima dell’estate; nel caso non ci fossero scossoni alle quotazioni del titolo, infatti, una nuova cessione potrebbe avvenire anche prima dello stacco della cedola, previsto per il 20 maggio.

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Malgrado la debolezza, scrive Milano Finanza, le ultime sedute di Borsa restano incoraggianti per i soci. Negli ultimi sei mesi le azioni sono salite del 32,6% a 3,45 euro, dopo aver toccato il massimo storico a 3,65 euro. A sostenere il trend sono i conti brillanti presentati dal ceo Luigi Lovaglio con oltre due miliardi di utile e il primo dividendo staccato dopo 13 anni. L’obbiettivo del Governo è quello di ripetere il successo ottenuto con la cessione del primo 25% delle quote di novembre, operazione che portò in cassa ben 920 milioni di euro.

Comunque, scendere ulteriormente nel capitale della banca risponde a due esigenze, spiegano fonti vicine a via XX Settembre: da un lato rispetta l’impegno preso con Bruxelles di dismettere ampia parte della partecipazione statale (inizialmente del 64%) entro fine 2024; dall'altro consente al governo di uscire dal mondo del credito retail prima di una – ad oggi improbabile – recessione economica.

Ma l’ipotesi cessione sembrerebbe non essere l’unica sul tavolo del Mef. Il Governo potrebbe, infatti, di approfittare della rinnovata posizione di forza di Monte dei Paschi per e predisporre un’integrazione da annunciare nella seconda metà dell’anno. In questo caso gli interlocutori sarebbero quelli già sondati sul dossier, cioè da un lato Banco Bpm e dall’altro Bper. Il socio pubblico, scrive Mf, potrebbe trasferire a prezzi di mercato la propria partecipazione a uno dei due gruppi, uscendo così definitivamente di scena.

Fonti finanziarie suggeriscono che, nell’ambito della exit, potrebbe giocare un ruolo anche il Mediocredito Centrale. La partecipata di Invitalia ha concluso il risanamento della ex Popolare di Bari (oggi Banca del Mezzogiorno) e vuole continuare a crescere nelle regioni del Sud Italia. Per questo nei prossimi mesi, sotto la regia del Tesoro, potrebbe tornare ad affacciarsi sul dossier Mps.






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