Mps, perdita monstre di 1,6 miliardi. Anche Fdi: rinviare la privatizzazione - Affaritaliani.it

Economia

Mps, perdita monstre di 1,6 miliardi. Anche Fdi: rinviare la privatizzazione

Quasi un miliardo di nuovi accantonamenti al fondo rischi e oneri, legati al grande problema senese dei rischi legali miliardari e ricavi ancora in calo (di oltre 250 milioni) a 2,917 miliardi che portano il conto dei ricavi bruciati in soli 4 anni a oltre il 30%. Il Monte dei Paschi di Siena, ribattezzata da alcuni una ormai “banca zombie” e che in Borsa oggi ha lasciato sul terreno il 5,8% dopo i forti rialzi di inizio settimana, ha chiuso il 2020 con 1,69 miliardi di euro di perdite (gli analisti si attendevano un rosso meno sostanzioso nel quarto trimestre). L'nno del Covid-19 ha seguito un’altra gestione in perdita in cui il bilancio aveva segnato un rosso di 1,033 miliardi. La gestione operativa ha risentito in primis della diminuzione a doppia cifra del margine di interesse, passato da 1,501 miliardi a 1,29 miliardi.

La priorità del Mef, primo azionista del Monte con il 64,2%, è trovare una soluzione strutturale per la banca, ovvero un partner, ma i progressi nei negoziati sono stati ostacolati dalla crisi di governo e dal cambio al vertice del possibile candidato all'acquisto, UniCredit, seconda maggiore banca italiana per attivi. Tant’è che dal Parlamento, si sono levate altre voci, oltre a quella dei grillini, che chiedono un rinvio della privatizzazione della banca (oggi Fdi).

Qualora la soluzione strutturale per mancanza di compratori non si trovasse, si procederà con il rafforzamento patrimoniale da 2,5 miliardi di euro, tutto in equity, di cui 1,6 miliardi sarà di competenza del Tesoro e qualora le minoranze non dovessero partecipare all'aumento interverrà il consorzio di garanzia delle banche d'affari e Via XX Settembre non incrementerà ulteriormente la sua quota.

Lo hanno spiegato i vertici della banca senese, l’amministratore delegato Guido Bastianini e il Cfo, Giuseppe Sica, interpellati nel corso della conference call. I vertici hanno poi spiegato che non c'è una tempistica relativa alla fine delle valutazioni e alla risposta di Bce e Dg Comp al Capital Plan e che al momento non hanno sufficiente visibilità sull'operazione, condizionata appunto dal via libera delle authority.

Bastianini e Sica hanno ribadito che essendo l'aumento al 100% fatto di equity, non pensano all'emissione di bond subordinati. Assieme al rilancio di Alitalia, quella del Montepaschi è la prima patata bollente industriale che il nuovo governo Draghi si troverà subito sul tavolo.