Economia
Mps-Unicredit, la Borsa premia le trattative con il Tesoro: i titoli brillano

Balza Unicredit (+5,13%) sulla scia dei conti e dell’annuncio della trattativa con il Mef per Mps, a sua volta in rialzo del +10,28% a 1,25 euro per azione
Partenza tonica per Mps e Unicredit: la Borsa premia il colosso guidato da Orcel dopo l'annuncio di aver aperto i negoziati con il Ministero dell'Economia per una possibile integrazione con Mps e dopo i conti del semestre. La banca di Pizza Gae Aulenti ha infatti annunciato "i presupposti per una potenziale operazione avente ad oggetto le attività commerciali di Mps, attraverso la definizione di un perimetro selezionato e di adeguate misure di mitigazione del rischio". Unicredit e Mef avvieranno interlocuzioni in esclusiva per verificare la fattibilità dell'operazione. Intanto in borsa, Unicredit balza del 5,24% a 10,348 euro. Mps, invece, dopo non essere riuscita a fare prezzo, segna un rialzo del 10,7%.
La mossa di Unicredit, in trattativa esclusiva con il Tesoro per una potenziale operazione su un perimetro selezionato del Monte dei Paschi, mette per buona parte d'accordo gli analisti sulle condizioni poste, ovvero la neutralità sul capitale, un accrescimento significativo dell'utile per azione, la protezione dai contenziosi legali e l'esclusione dei crediti deteriorati da qualsiasi transazione.
"Nel complesso, si tratta di un'evoluzione positiva per Unicredit", sottolinea Berenberg che alza il titolo a 'Buy' e ritiene che se risultati degli stress test dell'Eba non dovessero essere favorevoli a Mps "potrebbero accelerare questo processo" la cui conclusione e' gia' attesa per settembre.
Jefferies, anche in questo caso buy, evidenzia che i paletti messi sono "un buon punto di partenza". Le domanda semmai, viene sottolineato in un'analisi, rimangono sulla struttura e come la neutralita' del capitale puo' essere raggiunta. "Le rigide condizioni concordate eliminano praticamente tutti i rischi associati all'acquisizione di Siena e preservano il potenziale di restituire agli azionisti gran parte del capitale in eccesso di Unicredit nei prossimi anni tramite buy-back e/o dividendi in contanti" scrive Exane Bnp Paribas che aggiorna il titolo a Outperform e aumenta il target price da 11,4 a 12,7 euro "su un costo del capitale piu' basso (dal 12.75% all'11.5%) dato il rischio ridotto ora associato a un accordo".
Più cauti da Keefe Bruyette & Woods. "Pensiamo che questa lista di requisiti si legga positivamente dal punto di vista degli azionisti di Unicredit, ma potrebbe anche implicare una struttura di transazione" in cui il gruppo guidato da Andrea Orcel compri "solo una lista di attivita' e passivita' e non un'entita' legale, il che potrebbe rendere la transazione difficile da concordare tra le due parti". Per questo "confermiamo che i nostri obiettivi di prezzo (10 euro) e le nostre raccomandazioni (underperform) continuano ad essere su base standalone".
Tornando ai numeri, Unicredit ha chiuso il secondo trimestre del 2021 con un risultato netto di pertinenza del gruppo pari a 1,034 miliardi e un utile netto sottostante di 1,1 miliardi. L'utile netto sottostante, che rappresenta la base di calcolo per la politica di distribuzione ordinaria, è di 2 miliardi nel primo trimestre e la banca stima di superare i 3 miliardi entro fine anno. Per il 2021 Unicredit vede ricavi totali "in linea con la precedente guidance di circa 17,1 miliardi e costi confermati a 9,9 miliardi", mentre ha migliorato le stime sul costo del rischio, che prevede sotto i 40 punti base, equivalenti a rettifiche sui crediti inferiori a 1,8 miliardi.
Mentre, per quanto riguarda le altre voci di bilancio, il gruppo ha registrato nel secondo trimestre ricavi per 4,4 miliardi, spinti da commissioni robuste (+21,4%) e da un margine d'interesse stabile (+1%); i costi si attestano a 2,5 miliardi, mentre sul fronte patrimoniale il Cet1 fully loaded del gruppo è al 15,5%.
Unicredit ha "fondamenti robusti che poggiano sulla sua impronta geografica unica, sulla forza della rete distributiva e sulla solidità del bilancio", ha evidenziato l'ad del gruppo Andrea Orcel, in occasione dei conti del trimestre. "Questi elementi costituiscono una base eccellente per migliorare i risultati e creare valore di lungo termine per tutti i nostri azionisti", ha aggiunto.
La banca ha realizzato "iniziali ma significativi progressi nella semplificazione del business, con l’obiettivo di operare con maggiore rapidità e trasparenza", ma resta "ancora molto da fare". "Ci focalizzeremo sulla continua riduzione della complessità e sull’accelerazione del processo di digitalizzazione assicurandoci che l’interesse del cliente sia sempre al centro di ogni nostra decisione. C’è un enorme potenziale da valorizzare in UniCredit e guardo con entusiasmo alle opportunità che ci riserva il futuro", ha aggiunto.
Unicredit ha confermato la propria politica di distribuzione di capitale con un payout del 50% dell'utile netto sottostante, di cui parte in dividendi in contanti e parte tramite riacquisti di azioni proprie. "Per il 2021, in via eccezionale, al fine di rispettare le raccomandazioni sui dividendi della Bce la distribuzione ordinaria sarà limitata a 447 mln fino al 30 settembre 2021", ricorda il gruppo. Unicredit, dopo il 1 ottobre, avvierà l'esecuzione di un ulteriore programma di riacquisto di azioni proprie per 652 milioni.