Multinazionali, anno nero solo in Italia. Manca il contrappeso del tech - Affaritaliani.it

Economia

Multinazionali, anno nero solo in Italia. Manca il contrappeso del tech

Il rapporto dell'Area Studi Mediobanca che ha analizzato l'impatto del Covid su quasi 200 multinazionali industriali mondiali

Websoft, elettronica, alimentare e grande distribuzione organizzata: sono questi i macrosettori campioni di crescita a livello globale nell'anno del Covid. Mentre i grandi sconfitti dalla pandemia si confermano i colossi petroliferi, il settore aeronautico e la moda con cali a doppia cifra di ricavi, margini, investimenti e ricadute occupazionali.

E' quanto emerge dall'analisi compiuta dall'Area Studi Mediobanca sui bilanci 2020 di quasi 200 gruppi internazionali con almeno 3 miliardi di euro di ricavi: il paniere analizzato supera complessivamente gli 8 mila miliardi di fatturato e occupa 21 milioni di addetti in tutto il mondo. Il 2020, segnato dalla pandemia, ha messo a dura prova il conto economico delle grandi multinazionali, più sotto l'aspetto della marginalità e dell'indebitamento che dei ricavi.

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I grandi gruppi del websoft hanno accelerato nella crescita dei ricavi e nella profittabilità risultando anche il principale argine alla disoccupazione. Quattro appunto i settori che hanno registrato un incremento di fatturato in tutti e quattro i trimestri del 2020: sull'intero anno il Websoft è cresciuto del 19,5%, la Gdo dell'8,5%, l'alimentare del 7,9%, l'elettronica del 5,4%.

La contrazione media del fatturato tra tutti i settori è stata invece del 3,1% rispetto al 2019. I comparti più colpiti: l'oil&gas (-32,9%), l'aeronautico (-26,8%), la moda (-17,3%) e l'automotive (-12,1%). Per questi tre, oltre che per il beverage (-5,2% il calo annuo), tutti e quattro i trimestri del 2020 hanno mostrato una flessione dei ricavi. 

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Le BigTech hanno "salvato" l'occupazione nel 2020, almeno a livello statistico, anche se gli impatti della pandemia sulla forza lavoro sono stati fin qui mitigati dalle misure adottate dai vari governi per contenere i licenziamenti e dalla decisa ripresa economica cinese. La forza lavoro media nell'anno del Covid è aumentata dell'1,5%, ma il dato è sostenuto dal balzo dei colossi del websoft (+29,6%): senza questa tipologia di gruppi, tra cui Amazon che ha aumentato il personale del 63%, ci sarebbe stata una contrazione media dell'occupazione dell'1,3%.

Oltre al websoft, in crescita anche il paytech (+6,7%) e la grande distribuzione (+6,3%), mentre media e intrattenimento (soprattutto per la chiusura dei parchi a tema) hanno accusato una flessione del 12,9% e l'aeronautico dell'8%. Quanto alle aree in cui le multinazionali considerate hanno il proprio quartier generale, l'Europa ha registrato un calo degli occupati dello 0,9%, l'Asia e Pacifico un incremento dell'8%, le Americhe del 7,1%. Le multinazionali italiane, con -4%, hanno fatto peggio della media europea.

A livello geografico nel 2020 risultano pressochè invariati i ricavi delle multinazionali dell'area Asia Pacifico e di quelle nelle Americhe, mentre avanzano le cinesi (+11,2%), e le europee subiscono il contraccolpo più duro (-14,5%): le italiane sono quelle più in difficoltà con una flessione del 29% per l'assenza di grandi operatori nella new economy e nell'high tech. 

(Segue: l'andamento delle capitalizzazioni in Borsa)