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Andaf: attestazioni per gli associati e certificazioni per le organizzazioni

43° Congresso nazionale Andaf, Donnarumma (Terna): “ bisogna fare in modo che l'energia prodotta con fonti rinnovabili possa essere presa in carico dalla rete in maniera sicura

Sono cominciati ieri, al Porto Antico di Genova i lavori per il 43° Congresso nazionale di Andaf, l'Associazione nazionale dei Direttori Amministrativi e Finanziari. “CFO: Next generation “sostenibile” è il titolo dell’edizione di quest’anno, ritornata in presenza. Autorità locali, esponenti del governo e del mondo accademico interverranno, insieme ai top manager delle grandi aziende, parlando del ruolo delle istituzioni nella gestioni di eventi complessi, come la pandemia, riflettendo sui grandi temi di attualità.

Sostenibilità ambientale, sociale, politica e anche finanziaria, al centro del dibattito con un focus sulla gestione delle enormi risorse del Recovery Plan, affinché l'Italia sappia cogliere questa importante opportunità. Coinvolti direttamente sono i CFO delle aziende, principali artefici di questo cambiamento.

I temi principali passeranno dal lavoro, i cui modelli sono stati e saranno ripensati, all’Energia, con il percorso della transizione energetica strategico e centrale per il raggiungimento degli obiettivi che il Next Generation EU richiede, e dall'Innovazione, fondamentale all'interno delle imprese.

La giornata di oggi del 43° Congresso nazionale di ANDAF, si è aperta con l’annuncio di una significativa novità: il rilascio di attestazioni di qualità per gli associati ANDAF e di certificazioni del profilo professionale (ai sensi della Prassi UNI/PDR 104:2021) anche per le organizzazioni.

Il riconoscimento da parte del MISE ad ANDAF di poter rilasciare l’attestato di qualità e di qualificazione professionale dei servizi prestati dai nostri soci alle loro imprese e agli stakeholder rappresenta un importante traguardo per l’associazione”, ha commentato il Presidente di ANDAF e CFO di Terna, Agostino Scornajenchi. “Con 1.650 iscritti, ANDAF darà, per la prima volta, una garanzia di qualità e potrà certificare professionisti e organizzazioni, con validità a livello comunitario e internazionale. E in futuro, assicureremo anche i necessari aggiornamenti professionali, fornendo strumenti utili al lavoro di tutti i giorni. Il ruolo del CFO è profondamente cambiato, siamo di fronte a un nuovo paradigma: occorre assunzione di responsabilità, unita a una visione a 360 gradi, per guardare non solo all’interno dell’azienda, ma essere anche interpreti di ciò che avviene al di fuori, in modo da poter analizzare i rapidi cambiamenti di scenari e gestirne i rischi per fornire un indirizzo alle proprie aziende”, ha concluso Scornajenchi.

Durante il dibattito “Il ruolo delle reti nella sfida della transizione energetica” è intervenuto l’Amministratore Delegato di Terna Stefano Donnarumma: “Il tema del trasporto di energia è fondamentale ma non basta: bisogna fare in modo che tutta l'energia prodotta con fonti rinnovabili, tradizionalmente non programmabili e instabili, possa essere presa in carico dalla rete in maniera sicura", aggiungendo che “Per fare la transizione però bisogna autorizzare la realizzazione delle infrastrutture, e noi oggi ci mettiamo 10 anni a fare un nuovo elettrodotto: 7 anni di progettazione e autorizzazioni e 3 di realizzazione. Se potessimo metterci 5 anni, la metà, il nostro Paese diventerebbe molto competitivo e sarebbe un hub dell'area del Mediterraneo, e determinanti dell'equilibrio energetico di questa area. Non si può pensare che alcuni passaggi burocratici affidati spesso a risorse non incapaci, ma insufficienti possano generare ritardi di anni che paghiamo tutti". Donnarumma ha continuato sul tema consumi: “La situazione legata alle bollette è molto semplice: il mondo post covid riparte e anche se il problema non è risolto, l'economia sta andando velocemente, tanto che a livello italiano misuriamo livelli pre pandemia. Ciò significa che le produzioni vanno avanti, c'è richiesta di materia prima energetica. Quando si consuma molto una materia prima, il prezzo sale perché ne diminuisce la disponibilità impattando sulla bolletta" concludendo: “Il Governo sta cercando provvedimenti temporali per agire su alcune voci della bolletta ma a livello strutturale e prospettico bisogna portare avanti la transizione. Se oggi, invece del 65% noi producessimo con le energie fossili il 30% o il 20% tutta questa oscillazione non l'avremmo patita e non in questa misura, perchè il sole e il vento non lo paghiamo, semmai paghiamo l'infrastruttura. Il concetto che deve passare è che il cittadino utente deve trasferire ciò che paga sull'infrastruttura e non sulla materia che compra, così gradualmente pagherà sempre di meno"

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