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Bollette, stop rincari. Lanzetta (Enel): "Ora serve spinta alle rinnovabili"

Ad aprile stop al caro-bollette. Lanzetta (direttore di Enel Italia): "Bisogna investire nelle rinnovabili"

"Il principale motivo dell'aumento del prezzo dell'energia elettrica dipende dall'aumento del prezzo del gas a livello mondiale, In Italia, circa il 50% della produzione di energia elettrica proviene da centrali alimentate a gas", ha spiegato il direttore di Enel Italia Nicola Lanzetta in un'intervista al Messaggero sul caro-bollette. "Ricordiamoci che l'Italia importa oltre il 90% del gas dall'estero - ha continuato -. Va aggiunto l'aumento dei diritti di emissione di C02". 

A riguardo dei prezzi, Lanzetta ha detto che si spera il trend possa fermarsi in primavera, ma che tuttavia non bisogna limitarsi a guardare al breve termine: "E' una situazione che non mi sentirei di definire episodica. La volatilità del prezzo è un attributo caratteristico delle commodities fossili. Sarebbero opportuni interventi normativi che consentano da subito ad Acquirente Unico di stipulare contratti di approvvigionamento a lungo termine. Come interventi strutturali si possono ipotizzare la definizione di forme di incentivazione dei contratti a lungo termine nel mercato libero a favore di clienti più esposti al rischio di volatilità dei prezzi". 

Sull'eventuale richiesta di contributi da parte del governo che si baserebbe sui "buoni profitti" delle società, il Direttore ha dichiarato che al momento non risultano richieste ed Enel non starebbe beneficiando della situazione: "La produzione rinnovabile del gruppo in Italia è stata venduta in anticipo al mercato finale, come da prassi, per cui non ha beneficiato della salita dei prezzi. La produzione del 2021 da fonte rinnovabile era già venduta sul mercato pressoché interamente nel 2020, quella del 2022 ad agosto 2021, ed è quindi stata contrattualizzata in periodi precedenti all'aumento dei prezzi. Ricordo inoltre che il contributo di Enel alla produzione energetica nazionale oggi è intorno al 18%".

A riguardo delle rinnovabili, Lanzetta ha affermato che per una soluzione di lungo termine e strutturale la strada è proprio investire nelle rinnovabili. "In termini di stabilità e di prevedibilità dei prezzi - ha spiegato il direttore di Enel - queste fonti rappresentano una sicurezza. Oltre ai benefici ambientali, l'energia rinnovabile riduce il ruolo del gas nel mix energetico del Paese e quindi il suo peso nel determinare il costo dell'energia, basti pensare che i nuovi impianti costruiti dal 2009 ad oggi hanno consentito un contenimento dei prezzi dell'energia superiore al 10%. Però, il grosso resta da fare: con le rinnovabili previste nel 2030, pari al 70% della produzione totale, i prezzi attuali sarebbero stati di oltre il 35% più bassi. È necessaria una semplificazione degli iter autorizzativi, che oggi rappresentano il vero collo di bottiglia".

Secondo il direttore di Enel Italia, la situazione attuale starebbe anche mettendo definitivamente in luce proprio la convenienza del libero mercato: "Già oggi la maggior parte dei clienti del mercato libero, circa il 77% tra imprese e famiglie, ha sottoscritto contratti a prezzo fisso, ed è al riparo dagli aumenti - ha detto Lanzetta -. Le imprese che risentono degli aumenti sono quelle che hanno scelto offerte sul libero mercato con un prezzo della componente energia "indicizzato", che varia in base al prezzo di riferimento all'ingrosso dell'energia. Pensiamo che questa crisi faccia capire come questo atteggiamento sia rischioso. Crediamo che acquistare a prezzo fisso una quota consistente dei consumi previsti per un tempo lungo tra i 5 e i dieci anni sia molto più saggio. Vediamo già le prime aziende orientarsi in questa direzione e ciò aiuterà il sistema paese a raggiungere una migliore stabilità a fronte delle inevitabili turbolenze future sul fronte del gas".

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