Economia
Nucleare, la crisi energetica spinge l'atomo. Salvini preme, ok FdI-terzo polo

Il leader della Lega: "vinciamo e al primo Consiglio dei ministri raggiorniamo i piani per il nucleare, l'Italia rientra nel futuro"
Energia, Salvini spinge sul nucleare
"Nel centrodestra c'è chi non ha la vera percezione" della crisi economica, "per apparire piu' educati si fa leva sulla prudenza, a sinistra "siccome hanno capito che stanno perdendo le elezioni" puntano sul "casino e la rabbia" in autunno, "sarebbe una cosa gravissima, da corte marziale, giocare sulla pelle degli italiani". Lo ha detto Matteo Salvini alla presentazione a Milano del libro "L'Italia che vogliamo", prevedendo a fine ottobre "uno sciopero generale" contro il centrodestra. Salvini è tornato a chiedere uno scostamento di bilancio di 30 miliardi. "l'emergenza drammatica, ma non per altri colleghi di altri partiti, è alla pari del Covid". Il 25 settembre "vinciamo e al primo Consiglio dei ministri raggiorniamo i piani per il nucleare, l'Italia rientra nel futuro", osserva il leader della Lega.
Il nucleare "fa parte dei sogni di Salvini. Io credo che oggi sia importante concentrarsi sulle cose fondamentali che si devono e si possono fare oggi, non fare ragionamenti astratti, ma discorsi concreti". Lo ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta, a margine di un incontro a Genova.
Le posizioni della politica italiana sul nucleare
Parla del tema nel dettaglio La Stampa. "L’Italia ha sempre più sete di energia. Con il costo del gas alle stelle, lo spettro del razionamento alle porte e il piano sulle rinnovabili che non decolla, il dibattito politico elettorale rilancia un tema che da 35 anni viene sottoposto ciclicamente agli italiani: il nucleare. Dopo i referendum del 1987 e del 2011, con cui i cittadini abrogarono le norme in favore dell’energia prodotta attraverso la fissione dell’atomo, i partiti ci riprovano", scrive il quotidiano di Torino.
Secondo la Stampa, "in prima fila a spingere su una nuova stagione del nucleare «di ultima generazione» c’è tutto il centrodestra, anche se con sfumature diverse, e il Terzo polo di Carlo Calenda. Sulle barricate i 5 Stelle, che avendo fatto cadere il governo Draghi per il termovalorizzatore di Roma, non vogliono certo sentir parlare di reattori nelle città, così come Verdi e Sinistra italiana alleati del Partito democratico. Il programma del Pd non prevede centrali nucleari e preferisce puntare sull’energia pulita, più compatibile con una riduzione delle emissioni entro il 2030", conclude la Stampa.