Obamacare, il ko di Trump spaventa i mercati. Sale "l'indice della paura" - Affaritaliani.it

Economia

Obamacare, il ko di Trump spaventa i mercati. Sale "l'indice della paura"

La sconfitta di Trump al Congresso sull'Obamacare fa temere gli investitori sulla capacità della Casa Bianca di realizzare i tagli fiscali promessi

di Luca Spoldi 
e Andrea Deugeni

Rally di Wall Street al capolinea? La settimana appena partita rischia di essere piuttosto nervosa sui mercati finanziari e di fornire il tanto atteso pretesto per la correzione, complice il primo smacco subito dal presidente americano Donald Trump col ritiro forzato della sua proposta di riforma dell’Obamacare. Il numero uno della Casa Bianca non è riuscito a unificare il partito repubblicano su un testo condiviso.

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La riforma avrebbe dovuto essere votata già nella serata di venerdì, poi è stata fatta slittare di altre 24 ore, infine la Casa Bianca, che aveva minacciato anche di non presentare i provvedimenti a favore di sgravi fiscali alle imprese e ripresa degli investimenti in infrastrutture se la riforma non fosse passata, ha alzato bandiera bianca.

Nel “day after” il Vix (l’indice di volatilità quotato sulla borsa di Chicago) si riporta sui 14,73 punti dopo aver anche toccato nella notte quota 15,11 (livelli che non si vedevano da dopo l’elezione di Trump), rispetto ai 12,96 punti della chiusura di venerdì, dopo che Wall Street ha chiuso in moderato calo, tendenza subito amplificata oggi dai mercati asiatici ed europei.

Le Borse europee chiudono in calo sulla scia dell'andamento negativo di Wall Street. Londra cede lo 0,59% con il Ftse 100 a 7.293,5 punti. Francoforte lascia lo 0,57% con il Dax a 11.996,07 punti. Poco mossa Parigi (-0,07%) con il Cac 40 a 5.017,43 punti.

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Trump, così, prova subito a cambiare registro, col capo dello staff della Casa Bianca, Reince Priebus, che ha già aperto all’ipotesi di un’apertura a “qualche democratico” per far passare un nuovo testo bipartisan su una riforma all’Obamacare. Un’apertura che segnala come Trump voglia additare la colpa del fallimento all’ala più conservatrice del partito, quella a cui fanno parte i deputati repubblicani del House Freedom Caucus, già attaccata da Trump in un tweet in cui ha sottolineato come “i democratici sorridono a (Washington) DC perché il Freedom Caucus, con l’aiuto del Club for Growth e del Heritage (entrambe organizzazioni ultra-conservatrici, ndr), hanno salvato Planned Parenthood & Ocare”.

Se dovrà rinunciare alla trentina di deputati del Freedom Caucus, Trump potrebbe a questo punto convincere più facilmente la cinquantina di repubblicani moderati del Tuesday Group e cercare di trovare i voti di almeno una ventina di democratici a sostenere una versione rivista e moderata del suo progetto di riforma, missione non impossibile visto che l’Obamacare ha già dimostrato parecchi difetti e andrà in qualche modo corretta. Più difficile prevedere l’esito del prossimo scontro, che potrebbe aprirsi già domani quando Trump dovrebbe firmare un nuovo ordine esecutivo per cancellare il programma di Obama per ridurre il surriscaldamento globale, come annunciato dal nuovo capo dell’Agenzia per la protezione dell'ambiente (Epa), Scott Pruitt.

(Segue...)