Economia
Oracle, cloud e IA spingono forte il colosso Usa. Obiettivo al 2030? Triplicare il fatturato a 166 mld. Ma gli analisti frenano
La crescita del cloud e delle soluzioni AI spinge Oracle: dal 98% delle aziende Fortune 500 ai contratti per oltre 500 miliardi, con obiettivi ambiziosi fino al 2030

Oracle punta tutto sull'Ai ma le previsioni sono troppo ambiziose per gli analisti
Con una capitalizzazione di mercato di circa 799 miliardi di dollari, potrebbe sembrare prematuro affermare che Oracle Corporation sia sulla buona strada per entrare a far parte delle aziende che possono vantare una capitalizzazione superiore ai 2 mila miliardi. Ma con la intelligenza artificiale, per un’azienda che vende servizi e software alle imprese tramite cloud ed applicazioni, la crescita è solo all’inizio. Oracle infatti annovera circa il 98% delle aziende Global Fortune 500 tra i suoi clienti, molte delle quali utilizzano una combinazione dei suoi prodotti cloud, database e software aziendale, insieme ai relativi servizi accessori.
Questi stessi utenti rappresentano, secondo gli analisti, un mercato ideale per le suite di soluzioni cloud e intelligenza artificiale della società di software B2B fondata da Larry Ellison.
Oracle in un evento a Las Vegas, “AI World”, ha presentato una gran mole di novità sul fronte dell’Ai che permettono alle imprese di accelerare tutti i processi interni: dalla ricerca alla gestione del personale.
Per questo, nel primo trimestre dell’anno, la società ha presentato risultati oltre le attese che hanno fatto guadagnare al titolo il 33% in un solo giorno. Inoltre l’AD di Oracle Safra Catz ha dichiarato di aver acquisito contratti per oltre 500 miliardi di dollari. Ed è per questo motivo che in un incontro con gli analisti la società ha stimato di poter triplicare a 166 miliardi di dollari entro il 2030 il suo fatturato.
Scettici gli analisti di J.P. Morgan & Co. che, in un report, ritengono che gli obiettivi presentati per la sua infrastruttura cloud siano difficili da raggiungere. Comunque sia, Oracle Cloud, concorrente di Amazon Web Services, Google Cloud e Microsoft Azure, è cresciuto in un anno del 51%.
L’azienda prevede una crescita costante con fatturato al 2027 in aumento del 78% a 32 miliardi di dollari, nel 2028 +128% a 73 miliardi, nel 2029 +56% a 114 miliardi e nel 2030 +26% a 144 miliardi.
Sono queste stime che gli analisti hanno considerato troppo ambiziose e hanno portato a una contrazione del valore del titolo che, nell’ultima settimana, ha perso oltre il 10%.
Dalla parte di Oracle resta il fatto che le proiezioni circa il valore di mercato dell’Ai sono altissime. Per la società di revisione PricewaterhouseCoopers (PwC), il mercato dell’Ai potrebbe valere fino a 15.700 miliardi di dollari entro il 2030.
Durante l’evento negli Usa Oracle ha presentato i cosiddetti AI Agents, applicazioni che dovrebbero permettere alle imprese di integrare facilmente l’uso dell’intelligenza artificiale nei processi organizzativi.
“In futuro un direttore del personale potrebbe gestire dipendenti umani ma anche non umani” — spiegano da Oracle Italia S.r.l. che è presente da moltissimi anni nel nostro Paese con un’organizzazione dedicata. Sul fronte dell’Ai il mercato ha accelerato anche in Italia. Tra i fattori spiegano in Oracle, anche lo sviluppo del Polo Strategico Nazionale, un consorzio capitanato da Tim che ha vinto la gara di appalto per la migrazione sul cloud dei dati e dei servizi della Pubblica Amministrazione in tutta la penisola.