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Economia
Patrimoniale, maggioranza divisa. M5S e IV contro. Dubbi anche nel Pd

Pare già affossata la proposta di patrimoniale arrivata da Sinistra Italiana e da alcuni parlamentari del Pd. Parole contrarie, infatti, non sono arrivate soltanto dall’opposizione, ma anche da Italia Viva per bocca del presidente dei senatori renziani, Davide Faraone e da due big del M5S come l’ex capo politico Luigi Di Maio e il viceministro dello Sviluppo economico Stefano Buffagni. I due glillini hanno bocciato infatti senza appello l’imposta sui grandi patrimoni. In più, anche parti del Nazareno hanno espresso la propria contrarietà al nuovo balzello.

La misura in questione è un emendamento alla legge di bilancio a firma di Nicola Fratoianni (Leu), primo firmatario, seguito dal Dem Matteo Orfini, deputati a cui si sono uniti Chiara Gribaudo (Pd), Rossella Muroni (Leu), Erasmo Palazzotto (Leu), Luca Pastorino (Leu), Giuditta Pini (Pd), Fausto Raciti (Pd), Luca Rizzo Nervo (Pd). La misura chiede l'abolizione dell'Imu e dell'imposta di bollo sui conti correnti e di deposito titoli, per sostituirle con un'aliquota progressiva minima dello 0,2% "sui grandi patrimoni la cui base imponibile è costituita da una ricchezza netta superiore a 500 mila euro, derivante dalla somma delle attività mobiliari ed immobiliari al netto delle passività finanziarie, posseduta ovvero detenuta sia in Italia che all’estero”.

Sono previste imposte progressive che arrivano al 2% oltre i 50 milioni di euro. Per il 2021 è prevista un'aliquota del 3% per patrimoni superiori al miliardo di euro. Per quel che riguarda i patrimoni all'estero "suscettibili di produrre redditi imponibili in Italia", l'emendamento prevede multe dal 3% al 15% dell'importo nel caso in cui non vengano dichiarati "sulla base della normativa vigente ed ai fini del monitoraggio fiscale alla relativa dichiarazione annuale".

La strada di questo emendamento (18 miIiardi di ricavi previsti) però appare in salita: non ha trovato troppi sponsor fra gli alleati e non piace alle opposizioni. Interpellato dall'Ansa, il presidente dei senatori di Italia Viva, Davide Faraone ha spiegato che il movimento di Renzi "è contrario ad ogni aumento di tasse. Siamo sempre stati contrari alla patrimoniale: lo siamo ancora di piu' in questa fase difficile per la nostra economia. Stasera approveremo un rinvio delle tasse nel dl ristori: contano i fatti, non le iniziative estemporanee".

Anche per il pentastellato viceministro al Mise Stefano Buffagni "la patrimoniale non esiste con il Movimento al governo. Il programma del Movimento è sempre stato chiaro su questo". E a fine giornata fonti del gruppo Pd alla Camera. spiegano che "l'emendamento è il frutto di una iniziativa libera ma individuale di alcuni deputati del Pd, che pero' non impegna il gruppo".

E a Buffagni fa eco, l'ex capo politico grillino Luigi Di Maio: "Ok liberare gli italiani delle piccole tasse, dei cavilli e della burocrazia, è una proposta che il M5S sposa da anni, ma nessuna patrimoniale. Sarebbe folle in un momento di crisi come questo, in cui le nostre imprese hanno bisogno di ossigeno e le famiglie di lavoro, introdurre qualsiasi tipo di patrimoniale. E’ sbagliato colpire chi crea posti di lavoro. Il M5S e' sempre stato contrario e continuerà ad esserlo”.

Anche all'interno del Pd, i deputati Ubaldo Pagano, capogruppo Dem in commissione Bilancio alla Camera, e Gian Mario Fragomeli, capogruppo Pd in commissione Finanze di Montecitorio hanno spiegato che l'idea di una tassazione sui patrimoni, è “inopportuna, del tutto al di fuori della discussione fatta fin qui in maggioranza che non ha mai considerato una opzione del genere. Abbiamo iniziato con la scorsa legge di bilancio la riduzione delle tasse ai lavoratori, per la prima volta da tanti anni. Proseguiamo col taglio del cuneo anche con questa manovra. Questa e' la priorita' per il Pd: tagliare le tasse ai lavoratori e alle imprese".

"Il solo fatto di pensare, con questa crisi, con un Natale magro come questo, di tassare chi ha una casa e dei risparmi è da regime, è da arresto immediato”, ha tuonato invece stamattina dall’opposizione Matteo Salvini nel corso di un'intervista a “Il caffè della domenica" su Radio 24. Anche per Giorgia Meloni, si tratta di “un furto sui conti correnti. Questi nemici dei cittadini vanno fermati il prima possibile
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