Economia
"Perché avete voi i miei quadri?". Margherita Agnelli, lettera a Stellantis

La figlia dell'Avvocato Gianni Agnelli scrive a Fca Stellantis con una lettera legale riguardante delle opere d'arte "sparite"
Margherita Agnelli scrive a Stellantis: “Voglio chiarimenti sui quadri di mio padre”
Margherita Agnelli de Pahlen, figlia dell'iconico leader dell'industria automobilistica italiana Gianni Agnelli, attraverso una lettera legale, ha mosso passi legali significativi riguardo alla scomparsa di opere d'arte di rilevanza considerevole, appartenenti alla storica Collezione Agnelli. Una situazione che assume contorni particolarmente delicati, data la statura delle parti coinvolte e l'entità dei beni in questione.
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I legali di Margherita Agnelli si riservano 'di adottare le misure che riterremo opportune nei confronti di Fca Partecipazioni e dei suoi organi e/o della sua controllante Stellantis Europe spa e/o della capogruppo Stellantis N.V. quotata al New York Stock Exchange, su Euronext Milan e su Euronext Paris (di cui e' presidente John Elkann) e che svolge su di esse attivita' di direzione e coordinamento'.
I quadri sono stati rinvenuti presso la sede di Fca Partecipazioni - Centro Congressi Lingotto, in particolare, presso i locali dell'"Archivio Centro Congressi" al piano -1 (interrato), 'durante le indagini relative a un differente procedimento penale avviato dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino nei confronti, tra gli altri, di John Elkann e del notaio Urs von Grunigen (quest'ultimo nella sua asserita qualita' di esecutore testamentario ed amministratore dei beni ereditari della successione di Marella Caracciolo), per reati di evasione fiscale e truffa ai danno dello Stato'.
Tra le opere Mystery and Melancholy of a Street, di Giorgio de Chirico, Glacons, Effet blanc di Claude Monet; La Chambre di Balthus; Pho Xai di Jean-Leon Gerome e The Stairway of Farewells di Giacomo Balla. La lettera, tradotta in italiano e in inglese, si conclude con la richiesta di ottenere una 'tempestiva risposta' da inoltrare 'in copia anche all' Autoriteit Financiele Markt, per quanto di sua competenza'.
L'origine del conflitto
Il conflitto ereditario in questione affonda le sue radici nella controversa gestione dell'eredità di Marella Caracciolo, vedova dell'avvocato Gianni Agnelli, e si intreccia con la più ampia saga della famiglia Agnelli. Due anni fa, la presentazione di una denuncia presso la Procura di Milano per la scomparsa di 13 quadri ha aperto un intricato capitolo di questa disputa ereditaria.
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Da una parte, annotazioni della Guardia di Finanza sembrerebbero indicare che le opere d'arte non sarebbero state sottratte ma donate ai nipoti. Dall'altra, indagini conseguenti a denunce presentate della Agnelli de Pahlen hanno portato all'individuazione di alcuni originali e copie di scarsa valore, alimentando il mistero sul destino finale degli originali.
Sovrapposizioni legali e dilemmi ereditari
La situazione è ulteriormente complicata da sovrapposizioni tra indagini penali e strategie legali. L'avvocato di Margherita Agnelli coglie l'occasione per informare ufficialmente delle indagini in corso che investono figure di rilevanza, compreso il presidente di Stellantis NV, John Elkann, mettendo in luce le possibili implicazioni di tali indagini sulle dinamiche di controllo e gestione all'interno dell'impero industriale fondato da Gianni Agnelli.
In conclusione, il caso apre una finestra sui complessi equilibri di potere, eredità e cultura che intrecciano le dinastie industriali italiane e la gestione del loro inestimabile patrimonio artistico. Con richieste ancora in sospeso e indagini aperte, la vicenda Agnelli de Pahlen contro Stellantis sottolinea un capitolo affascinante e tormentato della storia recente italiana, dove arte, finanza e legami familiari si fondono in un intreccio complesso di attese e risultati ancora tutti da definire.
La replica dei legali di John, Lapo e Ginevra Elkann
"Margherita Agnelli De Pahlen non può vantare alcun diritto di proprietà sui quadri menzionati dal suo legale, in quanto le tele in questione erano di proprietà personale di Donna Marella Caracciolo, sulla cui eredità, come è noto, la figlia Margherita non ha alcun diritto".
E' la risposta degli avvocati dei fratelli John, Lapo e Ginevra Elkann alla lettera inviata a Fca e Stellantis da Margherita per il tramite del suo legale, Dario Trevisan.
"Da quanto riportato nei giorni scorsi dagli organi di informazione - è scritto - l'inchiesta milanese originata dall'esposto a cui fa cenno il legale di Margherita si sarebbe conclusa con una annotazione della Guardia di finanza che non ha rilevato alcuna sparizione né movimentazioni illecite". "La legittimità dell'operato dei nostri assistiti - è la conclusione del testo - è quindi indiscutibile".