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Economia
Petrolio-Gas, Usa bannano l'mport da Mosca. Spettro recessione nell'Ue

Per Goldman Sachs con effetto negativo combinato di greggio e gas Pil Eurozona -2,2% a fine anno

Mentre negli Stati Uniti repubblicani e democratici raggiungono un accordo al Congresso per una legge che vieti le importazioni di gas e petrolio dalla Russia, gli scenari sul prezzo di petrolio e gas e su un’eventuale interruzione delle forniture dalla Russia a seguito della guerra in Ucraina evocano lo spettro della recessione in Europa. Il prezzo del petrolio benchmark europeo è salito nuovamente, segnando nuovi massimi dal 2008 a 130 dollari al barile, con le ricadute del conflitto che continuano a preoccupare gli investitori. L'effetto negativo combinato di greggio e gas, nel peggiore degli scenari, potrebbe affossare il Pil dell'Eurozona del 2,2% a fine anno, dicono da Goldman Sachs.

I trader di petrolio si stanno affrettando a sostituire il greggio attualmente importato dalla Russia con barili provenienti da altre fonti. E per farlo stanno pagando premi record per le forniture che possono essere consegnate immediatamente. Questa dinamica riflette le preoccupazioni per un'adeguata fornitura di carburante a breve termine e le aspettative che i prezzi elevati riducano i consumi e incoraggino l'esplorazione.

I prezzi per le consegne di greggio di aprile sono saliti alle stelle da quando la Russia ha invaso l'Ucraina e gli acquirenti hanno iniziato a evitare le esportazioni di petrolio dell'aggressore. Il prezzo del greggio benchmark Usa la scorsa settimana ha superato i 110 dollari al barile per la prima volta in più di un decennio e oggi ha brevemente superato i 130 dollari/barile. I contratti future con consegna nei mesi successivi ad aprile sono aumentati, ma non di così tanto. Ma il pericolo per l’attività economica non è rappresentato soltanto dai prezzi energetici alle stelle, anche da un’eventuale stop alle forniture.

Credit Suisse: "Con prezzi elevati e stop forniture recessione tecnica"

"La combinazione di prezzi elevati delle materie prime e l'interruzione della fornitura di petrolio e gas (che probabilmente porterebbe a razionamenti/restrizioni nell'attività attività industriale) sarebbe probabilmente sufficiente a generare una recessione tecnica" nell'Eurozona, scrivono infatti gli economisti di Credit Suisse, ricordando che "l'area euro importa il 35% circa del suo gas e il 20% circa delle sue forniture di petrolio dalla Russia. Se ci fosse un'interruzione delle importazioni di petrolio e gas dalla Russia (sia a causa delle sanzioni dell'Ue e della risposta della Russia ad esse, a causa di danni accidentali agli oleodotti che passano attraverso l'Ucraina, o a causa di compagnie europee che si rifiutano di comprare le materie prime russe), il colpo all'attività economica sarebbe considerevole. Sostituire le forniture di gas russo con altre fonti sarebbe particolarmente impegnativo. Come abbiamo notato in precedenza, c’è un potenziale limitato per aumentare la produzione interna, aumentare le importazioni via gasdotto da Norvegia, Nord Africa e Azerbaigian o aumentare le importazioni di Gnl dagli Stati Uniti e dal Qatar. Come tale, oltre agli impatti sui prezzi, è probabile che vedremo razionamento del gas e limitazioni all'attività industriale a causa della mancanza di gas".

(Segue...)

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