Pil, l'Istat rivede le stime: +0,3%. Risparmio ai minimi dal 2012 - Affaritaliani.it

Economia

Pil, l'Istat rivede le stime: +0,3%. Risparmio ai minimi dal 2012

Istat: rivede stima Pil a +0,5% nel I trimestre, +0,3% nel II

Istat: rivede stima Pil a +0,5% nel I trimestre, +0,3% nel II

Il Pil dell'Italia nel primo trimestre e' stato rivisto al rialzo, con il dato congiunturale che e' passato da +0,4% a +0,5%, mentre il secondo trimestre e' stato corretto al ribasso, da +0,4% a +0,3%. Lo rende noto l'Istat mettendo a disposizione le nuove serie dei conti economici trimestrali coerenti con la revisione dei conti economici nazionali diffusa lo scorso 22 settembre e che ha riguardato gli anni 2015 e 2016. L'istituto di statistica spiega che gli aggiustamenti si compensano e dunque la crescita acquista per il 2017 resta a +1,2%.

Il Pil dell'Italia nel primo trimestre e' stato rivisto al rialzo, con il dato congiunturale che e' passato da +0,4% a +0,5%, mentre il secondo trimestre e' stato corretto al ribasso, da +0,4% a +0,3%. Lo rende noto l'Istat mettendo a disposizione le nuove serie dei conti economici trimestrali coerenti con la revisione dei conti economici nazionali diffusa lo scorso 22 settembre e che ha riguardato gli anni 2015 e 2016. L'istituto di statistica spiega che gli aggiustamenti si compensano e dunque la crescita acquista per il 2017 resta a +1,2%.

Istat: pressione fiscale ferma al 41,8% nel II trimestre

La pressione fiscale e' stata pari al 41,8% nel secondo trimestre del 2017, restando invariata rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

Istat: potere acquisto famiglie fermo nel II trimestre

Il potere d'acquisto delle famiglie consumatrici e' rimasto invariato rispetto al trimestre precedente, a fronte di un aumento dello 0,2% sia del reddito disponibile, sia del deflatore implicito dei consumi. Lo comunica l'Istat, sottolineando che il reddito disponibile delle famiglie consumatrici e' aumentato invece dello 0,2% rispetto al trimestre precedente, mentre i consumi sono cresciuti dello 0,4%. Di conseguenza, la propensione al risparmio e' diminuita di 0,2 punti percentuali rispetto al trimestre precedente, scendendo al 7,5%. In termini tendenziali il reddito disponibile e' aumentato dello 0,9% mentre il deflatore implicito dei consumi e' aumentato dell'1,3%, determinando una flessione del potere di acquisto dello 0,3%. Il tasso di investimento delle famiglie consumatrici (definito come rapporto tra investimenti fissi lordi delle famiglie consumatrici, che comprendono esclusivamente la spesa per l'acquisto di abitazioni e per la loro manutenzione straordinaria, e reddito disponibile lordo) nel secondo trimestre e' stato pari al 5,9%, invariato rispetto ai tre mesi precedenti e in aumento di 0,1 punti percentuali rispetto al corrispondente trimestre del 2016. In termini congiunturali si registra una flessione degli investimenti fissi lordi dello 0,2% a fronte del gia' segnalato aumento dello 0,2% del reddito lordo disponibile.

Istat: propensione risparmio famiglie al minimo dal 2012

La propensione al risparmio delle famiglie consumatrici, vale a dire il rapporto tra risparmio lordo e reddito lordo disponibile, e' stata pari al 7,5% nel secondo trimestre dell'anno, con una diminuzione di 0,2 punti percentuali rispetto ai tre mesi precedenti e di 1,5 punti percentuali nei confronti dello stesso periodo del 2016. Lo comunica l'Istat, sottolineando che si tratta del livello piu' basso dalla fine del 2012. In termini congiunturali, spiega ancora l'istituto di statistica, la flessione della propensione al risparmio deriva da una crescita della spesa per consumi finali piu' sostenuta rispetto a quella registrata per il reddito disponibile (0,4% e 0,2% rispettivamente)

Istat: saldo primario al 3,8% nel II trimestre

Il saldo primario delle Amministrazioni Pubbliche (indebitamento al netto degli interessi passivi) e' risultato positivo per 16.465 milioni di euro con un incidenza sul Pil del 3,8% (4,1% nel secondo trimestre del 2016). Il saldo corrente e' stato anche'esso positivo per 13.091 milioni di euro, con un incidenza sul Pil del 3,1% (2,9% nel secondo trimestre 2016).


Istat: indebitamento netto cala al 2,4% nel I semestre

Peggiora nel secondo trimestre del 2017 l'indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni in rapporto al Pil che e' stato pari allo 0,5% (0,4% nello stesso trimestre de 2016). Complessivamente, nei primi due trimestri de 2017 si e' registrato un indebitamento netto pari al 2,4% del Pil, in miglioramento rispetto al 2,6% del corrispondente periodo del 2016. Le uscite totali nel secondo trimestre 2017 sono aumentate dello 1,6% rispetto al corrispondente periodo del 2016. La loro incidenza sul Pil in termini tendenziali e' rimasta invariata al 47,2%. Nei primi due trimestri del 2017 l'incidenza e' stata pari al 47,1%, in riduzione di 0,2 punti percentuali rispetto al corrispondente periodo del 2016. Le uscite correnti hanno registrato, nel secondo trimestre, un aumento tendenziale dell'1,3% risultante da una crescita dei redditi da lavoro dipendente (+0,2%), dei consumi intermedi (+0,9%), delle prestazioni sociali in denaro (+1,3%) e delle altre uscite correnti (5,8%), a fronte di una diminuzione degli interessi passivi (-2,3%). Le uscite in conto capitale sono aumentate in termini tendenziali del 4,8%: in particolare, gli investimenti fissi lordi sono diminuiti del 4,4% e le altre uscite in conto capitale sono aumentate del 16,7%. Le entrate totali nel secondo trimestre sono aumentate in termini tendenziali dell'1,3% e la loro incidenza sul Pil e' stata del 46,7%, in calo di 0,1 punti percentuali rispetto al corrispondente periodo del 2016. Nei primi due trimestri dell'anno l'incidenza delle entrate totali sul Pil e' stata del 44,7 %, invariata rispetto al corrispondente periodo del 2016. Le entrate correnti nel secondo trimestre hanno segnato, in termini tendenziali, un aumento dell'1,7%; in particolare, a fronte di incrementi delle imposte dirette (+1,8%), delle imposte indirette (+1,9%) e dei contributi sociali (+2,3%), le altre entrate correnti sono diminuite (-1,1%). Si registra, inoltre, una riduzione delle entrate in conto capitale, dovuto principalmente alla riduzione delle imposte in conto capitale.

Istat: quota profitto societa' cala al 41,5% nel II trimestre

La quota di profitto delle societa' non finanziarie, pari al 41,5%, e' diminuita di 0,1 punti percentuali nel secondo trimestre rispetto ai tre mesi precedenti. Lo comunica l'Istat, sottolineando che il tasso di investimento, pari al 20,3%, e' aumentato nel medesimo confronto temporale di 0,2 punti percentuali.

Def: Istat, aspettative crescita prossimi mesi favorevoli

"In Italia le aspettative di crescita nei prossimi mesi appaiono favorevoli". Lo ha detto il presidente dell'Istat Giorgio Alleva nel corso dell'audizione sul Def in Senato. Alleva ha fatto riferimento all'indice sulla fiducia del consumatori e al clima delle imprese e ha affermato che "segnali di miglioramento sono confermati dall'indicatore anticipatore" a settembre, che testimonia il rafforzamento delle prospettive di crescita a breve. La domanda di investimenti, "uno degli elementi chiave" della ripresa, ha aggiunto, e' particolarmente vivace ed "e' attesa crescere a un ritmo superiore", con un significativo aumento della produzione nei prossimi mesi.