Economia
Ponte sullo Stretto, c’è il via libera definitivo: tempi, costi e impatto economico dell’opera che collegherà Calabria e Sicilia
Via libera definitivo al Ponte sullo Stretto: partono i lavori tra settembre e ottobre per l’infrastruttura sospesa più lunga al mondo, da 13,5 miliardi. Sei corsie, due binari, 200 treni al giorno, 10mila posti di lavoro subito

Il progetto del Ponte sullo Stretto
Ponte sullo Stretto di Messina: sì definitivo, partono i lavori. Ecco che cosa prevede il progetto
Ora è ufficiale: il Ponte sullo Stretto di Messina si farà. Dopo decenni di promesse, stop e retromarce, il Cipess ha dato il via libera al progetto definitivo. La macchina operativa è pronta a partire, e i lavori dovrebbero iniziare tra settembre e ottobre, subito dopo la bollinatura della Corte dei Conti, con la conclusione prevista tra il 2032 e il 2033. L’opera sarà un ponte sospeso da record: 3.666 metri di lunghezza, sei corsie stradali, due binari ferroviari e una luce centrale di 3.300 metri che lo renderà il ponte sospeso più lungo al mondo.
Le caratteristiche dell’opera
Il progetto è stato aggiornato nel 2024 per rispondere alle normative più recenti in materia di sicurezza e sostenibilità ambientale. Il ponte, a struttura sospesa, poggerà su due torri alte 399 metri, una per ciascuna sponda dello Stretto. Sarà largo 60,4 metri e avrà una quota di 72 metri sul livello del mare per permettere il passaggio delle navi anche di grandi dimensioni. La campata centrale, lunga 3.300 metri, è un record assoluto a livello mondiale.
I cavi di sospensione, quattro in tutto, avranno un diametro di 1,26 metri ciascuno, composti da oltre 44mila fili d’acciaio. Il traffico sarà garantito 24 ore su 24, 365 giorni l’anno, per un’infrastruttura progettata con una vita utile di almeno due secoli. Non si tratta solo del ponte in sé: sono previsti anche 40 chilometri di raccordi stradali e ferroviari per integrarlo con la viabilità nazionale. Inoltre il ponte avrà una capacità massima di 200 treni al giorno e di 6mila veicoli ogni ora.
L’impatto economico: costi, Pil e posti di lavoro
L’opera è imponente anche dal punto di vista finanziario. I costi sono stati stimati in 13,5 miliardi di euro, interamente coperti dalla legge di Bilancio 2024. Ma non è solo un investimento infrastrutturale: è una vera e propria iniezione di risorse nell’economia italiana. Secondo le stime ufficiali, il ponte potrebbe generare un impatto sul Pil superiore ai 23 miliardi di euro. In termini occupazionali, si parla di 10mila nuovi posti già nel primo anno di lavori, con una media di 120mila unità lavorative annue attivate durante l’intero cantiere. Coinvolte direttamente oltre 250 imprese. Il ponte viene anche presentato come un’opera green, con una riduzione stimata di circa 140mila tonnellate di CO₂ all’anno, grazie alla progressiva riduzione del traffico navale e all’incremento dell’uso ferroviario.
Sisma? Nessun problema, dicono i progettisti
Uno dei principali timori riguarda la tenuta dell’infrastruttura in un’area ad alta sismicità come quella dello Stretto. Ma qui gli ingegneri sono perentori. I ponti sospesi, per natura, sono tra le strutture più resilienti ai terremoti. L’azione sismica prevista in fase progettuale considera una magnitudo 7.1 sulla scala Richter, equivalente a quella del devastante terremoto del 1908. Ebbene, il ponte, dicono i progettisti, in caso di sisma di questa portata resterebbe in campo elastico, senza subire danni strutturali.
Uno dei punti chiave è che la struttura è "fuori frequenza" rispetto alle sollecitazioni tipiche di un terremoto. Studi sismotettonici aggiornati nel 2023 hanno confermato che eventi di questa intensità hanno tempi di ritorno superiori ai duemila anni. Insomma, le fondamenta del progetto, almeno sulla carta, sembrano solide anche sotto il profilo del rischio sismico.
Progettato per affrontare venti estremi
L’altro grande tema è quello del vento, soprattutto in una zona come lo Stretto dove le correnti possono essere impetuose. Anche in questo caso, il ponte è stato progettato per resistere a raffiche fino a 216 chilometri orari. In realtà, negli oltre vent’anni di monitoraggi meteorologici effettuati nell’area, i venti più forti non hanno mai superato i 144 km/h. Questo significa che l’opera è sovradimensionata rispetto alle condizioni meteo reali.
Le simulazioni in galleria del vento, affiancate a test sul comfort di percorrenza, garantiscono la piena operatività sia per il traffico veicolare che per quello ferroviario, anche con condizioni meteo difficili. I calcoli sono stati eseguiti ipotizzando la circolazione simultanea di due treni merci da 750 metri, per testare il comportamento dinamico della struttura.
Il centro direzionale firmato Libeskind
Non solo ingegneria. A dare un tocco architettonico e simbolico all’intero progetto ci penserà Daniel Libeskind, il celebre architetto autore del masterplan del nuovo World Trade Center di New York. Il centro direzionale del ponte sorgerà in Calabria, a Piale, frazione di Villa San Giovanni. Sarà un hub multifunzionale che ospiterà non solo uffici tecnici e gestionali, ma anche spazi pubblici, negozi, ristoranti e un centro congressi.
Un’idea nata più di cinquant’anni fa
L’idea di collegare Sicilia e Calabria con un ponte non è certo nuova. Il primo concorso di idee risale al lontano 1969. La vera accelerazione arrivò nei primi anni Duemila: nel 2003 fu approvato il progetto preliminare, nel 2004 si bandì la gara europea per l’esecutivo e nel 2010 venne presentato il progetto definitivo. La società Stretto di Messina lo approvò nel 2011. Poi, nel 2012, lo stop. È solo nel 2023, con il governo Meloni, che il progetto torna davvero sul tavolo, con una volontà politica netta di portarlo a termine.
Le novità del progetto aggiornato nel 2024
Il progetto del ponte non è stato semplicemente ripreso così com’era. Il team di Webuild ha apportato aggiornamenti significativi, con soluzioni tecniche e costruttive allineate alle più recenti esperienze internazionali. L’impianto generale è rimasto invariato, ma sono stati rafforzati gli standard di sicurezza, le soluzioni ingegneristiche e le prestazioni ambientali. Le ispirazioni non mancano: dal ponte Osman Ghazi al Çanakkale sullo Stretto dei Dardanelli, esempi di mega-strutture realizzate in contesti complessi.
Cosa ha detto la Valutazione di Impatto Ambientale
Anche sul fronte ambientale, il ponte ha superato l’esame. La Commissione Tecnica per la Valutazione di Impatto Ambientale ha dato parere positivo, ma ha allegato ben 62 prescrizioni da rispettare nella fase esecutiva. Si tratta di adempimenti legati a studi, monitoraggi e dettagli progettuali da approfondire, come da prassi per opere di questa portata.