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Economia
Ricerche precise e analisi supersoniche, l'IA entra anche nei campi da calcio
(foto Lapresse)

Calcio e AI, sempre più presente nello sport

Certo non poteva essere altrimenti perchè l’Ai  guidata dagli studi di Ibm, Microsoft e Google è già entrata ed entrerà sempre di più anche nel mondo dello sport. Secondo la società di ricerche Mordor Intelligence, crescerà del 28,72% entro il 2026. Già molte squadre di caratura internazionale la stanno utilizzando, dal Liverpool, al Valencia, al tedesco Schalke 04, al Club América messicano per finire con i grandi team statunitensi. E per cosa la stanno utilizzando?

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Principalmente per la ricerca di nuovi talenti in giro per il mondo, poi per analizzare le prestazioni fisiche dei propri atleti, quindi per trovare i più adeguati metodi di allenamento, per gestire gli infortuni e cercare moduli di gioco ad hoc per ogni partita. Monta la preoccupazione tra allenatori, tecnici e mediatori. L’ultimo prestigioso team di calcio che si è fatto affascinare dall’AI è il Siviglia. Il Club ha collaborato con IBM per sviluppare uno strumento, che attraverso un database sportivo di 200.000 segnalazioni, è in grado di selezionare giocatori in base alle loro caratteristiche. Insomma alla scoperta dei nuovi talenti con l’AI generativa.

Calcio e Ai, il nuovo Scout Advisor

“Scout Advisor” è uno strumento che, utilizzando l’AI generativa, può creare contenuti  originali da database giganteschi con pre-formazione e una formula di machine learning. Il nuovo talent scout  è capace di selezionare giocatori sul modello richiesto dai dirigenti del Club scorrendo in pochi minuti data base da 200.000 segnalazioni. In breve il Club puo’ cosi conoscere caratteristiche del giocatore, la squadra in cui gioca, i tempi di svincolo, il prezzo  del club e produrre un elenco dei calciatori in base alle richieste identificando la squadra in cui gioca, il prezzo, la scadenza del contratto in corso e soprattutto la coerenza con il gioco del Siviglia.

Basta allora con il lavoro dei dirigenti sportivi? Una lancia a favore dell’uomo viene spezzata da IBM che conferma come la macchina puo’ rilevare molti dettagli ma, fortunatamente, non è in grado di rilevare la leadership o il carisma di un determinato calciatore. Questo lo puo’ capire solo l’uomo. La decisione finale è ancora umana. Nessun Scout Advisor sarà capace, per ora, di scoprire il super campione soltanto da una fredda analisi di dati.

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A riguardo di questo nuovo strumento il capo de selezionatori del Siviglia rileva che “Siamo passati dalla vela all'elettricità, riducendo a pochi secondi ciò che prima richiedeva 500 ore di ricerca. Ci facilita il lavoro di selezione finale e ci permetterà di scegliere giocatori migliori". Il primo test effettivo sarà nella campagna trasferimenti della prossima stagione.

Calcio e Ai, non mancano i rischi

Ma qualche rischio dell’utilizzo dell’AI nello sport comincia a delinearsi. Alcuni osservatori sostengono che “la manipolazione degli atleti e la competizione sono probabilmente le più urgenti. Ma ce ne sono altri, come la modifica radicale della governance dello sport e delle competizioni sportive, che saranno completamente mediati da questa tecnologia dirompente.

Tra le principali minacce dell'intelligenza artificiale per gli atleti: la perdita di autonomia rispetto alle proprie prestazioni, la disuguaglianza di coloro che non hanno accesso alla tecnologia, la perdita dell'elemento umano della pratica sportiva, la interruzione del confronto dei meriti e perdita di entusiasmo per la competizione. Anche in questo caso la preoccupazione sta nella capacità di porre regole per gestire questo nuovo “soggetto pensante” “L’intelligenza artificiale può essere accettata nello sport, ma in ogni caso devono essere stabilite misure che distinguano i tipi di miglioramenti e che garantiscano il rispetto del primato dei talenti naturali nella realizzazione sportiva e nell’uguaglianza- sottolinea Fernando Suárez, numero uno del programma tecnologico dell’IBM rilevando che- non qualsiasi tipo di intelligenza artificiale è valida”. 

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Ma ormai la porta è aperta e l’AI sta registrando una crescita forte nello sport. Il mitico Liverpool è stato uno dei primi ad usare DeepMind (Google) per aiutare l'allenatore. Globant, LaLiga Tech e Microsoft hanno unito le forze per sviluppare progetti legati al calcio, basket, rugby e tennis. Ed ancora Sparta Science utilizza l'intelligenza artificiale per monitorare i punti critici fisici degli atleti attraverso un modello che raccoglie fino a 3.000 dati dai corpi degli atleti.

Un modello utilizzato anche dai cestisti dei Cleveland Cavaliers (NBA) e dai giocatori di  baseball dei Colorado Rockies. Questi ultimi hanno visto calare il numero degli infortuni di quasi il 40%.E pure nella Formula 1 AWS (Amazon), Dell e Oracle sono protagoniste nella progettazione di strategie di gara. La strada ormai è aperta e nessuno conosce dove si arriverà.

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