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Economia
Snam: in statuto transizione energetica e parità di genere

Snam, focus su transizione energetica ed equilibrio di genere

Il Consiglio di Amministrazione di Snam, riunitosi ieri sotto la presidenza di Nicola Bedin, ha deliberato di sottoporre all’Assemblea straordinaria degli Azionisti l’approvazione di alcune modifiche allo Statuto finalizzate, tra l’altro, a riflettere il crescente impegno della società nella transizione energetica nonché a recepire le recenti disposizioni della Legge di Bilancio in tema di equilibrio di genere.

Il Consiglio di Amministrazione propone di inserire in Statuto il “corporate purpose”, ovvero “l’impegno della società a favorire la transizione energetica verso forme di utilizzo delle risorse e delle fonti di energia compatibili con la tutela dell’ambiente e la progressiva decarbonizzazione” (nuovo comma 1, articolo 2). Tale impegno, centrale ormai da diversi anni nelle strategie di Snam, è coerente anche con il piano strategico 2020-2024 presentato al mercato lo scorso 25 novembre, che prevede il raggiungimento della neutralità carbonica nel 2040, oltre a un incremento degli investimenti dedicati alla transizione energetica e all’adeguamento delle infrastrutture della società al trasporto e allo stoccaggio dell’idrogeno.

L’introduzione del “corporate purpose” (Energia per ispirare il mondo) nello Statuto orienterà sempre più l’attività dell’azienda alla creazione di valore nel lungo termine preservando gli interessi di tutti gli stakeholder rilevanti. Ciò riflette la sempre maggiore integrazione dei fattori ambientali, sociali e di governance (ESG) nelle strategie di Snam, in linea con la best practice internazionale e con le raccomandazioni del nuovo Codice di Corporate Governance adottato da Borsa Italiana.

Inoltre il Consiglio di Amministrazione – fermo restando  l’impegno della società nel core business nelle attività regolate di trasporto, stoccaggio e rigassificazione – propone di enucleare espressamente, accanto a tali attività, anche quelle legate alla transizione energetica, in particolare il trasporto e la gestione delle energie rinnovabili (come biometano e idrogeno), la realizzazione e gestione di impianti connessi alla mobilità sostenibile e l’efficienza energetica (nuovo comma 3, articolo 2), in coerenza con il piano strategico.

La proposta sara' sottoposta all'assemblea degli azionisti convocata per il prossimo 2 febbraio insieme a quella di "riservare al genere meno rappresentato una quota pari ad almeno due quinti dei componenti da eleggere" in consiglio di amministrazione.

Il Cda ha deliberato inoltre di sottoporre al voto degli azionisti anche la proposta di eliminare dallo statuto l'autorizzazione assembleare per le operazioni di "cessione, conferimento, affitto, usufrutto e ogni altro atto di disposizione, anche nell'ambito di joint venture. Il Cda propone anche di escludere dall'autorizzazione assembleare anche "l'assoggettamento a vincoli dell'azienda e dei rami d'azienda di rilevanza strategica che ineriscano ad attivita' relative al trasporto e al dispacciamento di gas".

Si tratta, secondo il Cda di un'autorizzazione che "non risulta in linea con gli assetti di governance di societa' quotate comparabili, che riservano tali decisioni all'organo di amministrazione".

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