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Economia
Stellantis, il tavolo su Mirafiori. Urso: "Produrre almeno 200 mila vetture"

Il ministro Urso al tavolo di Stellantis su Mirafiori

Si è tenuto oggi al ministero delle Imprese e del Made in Italy il tavolo sullo stabilimento Stellantis di Mirafiori. Presenti il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, il sindaco di Torino, Stefano Lorusso, i rappresentanti dell'azienda, l'Anfia e le organizzazioni sindacali.

Urso: "Necessita' di produrre a Mirafiori almeno 200 mila autovetture"

Dal tavolo di oggi "e' emersa una condivisione del sistema piemontese, e anche del sistema Italia, e per la regione anche la necessita' che nello stabilimento di Mirafiori si possano produrre almeno 200 mila autovetture, che in una logica nazionale significa raggiungere l'obiettivo confermato piu' volte dall'azienda di un milione di veicoli realizzati nel nostro Paese". Lo ha dichiarato il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, al termine del tavolo Stellantis sul sito di Mirafiori. "Per quanto ci riguarda - ha proseguito -, ci rivedremo la prossima settimana a Torino, perche' pensiamo che Mirafiori, Torino e il Piemonte, dov'e' nata e dove ha punti di eccellenza l'industria automobilistica italiana, debbano ripartire con una prospettiva condivisa e, per far questo, e' necessario che l'azienda chiarisca quali modelli, con quale produzione e con quali livelli occupazioni si puo' raggiungere questo obiettivo". "Abbiamo necessita' di risposte chiare, sulla base delle quali si possa poi realizzare un piano nazionale sull'automotive che consenta la salvaguardia della filiera", ha concluso Urso. 

Uilm: "Serve nuovo modello per Mirafiori e azioni di tutela per l'indotto"

"Speriamo che gli incentivi all'acquisto di autovetture, oggi nuovamente annunciati dal ministero, siano tali da rilanciare la produzione nazionale e da rendere accessibili anche ai cittadini comuni le auto a basse emissioni. Ma per rilanciare la produzione a Torino, per Mirafiori e per le stesse imprese dell'indotto, e' necessaria una nuova vettura di larga diffusione". Lo dichiarano Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore auto, e Luigi Paone, segretario generale della Uilm di Torino, al termine dell'incontro con Stellantis presso il ministero delle Imprese e del Made in Italy. "Gli incentivi all'acquisto di autovetture - spiegano Ficco e Paone - paiono davvero in procinto di essere varati, poiche' ci e' stato riferito che sono stati gia' firmati dalla Presidenza del Consiglio e ora sono sottoposti al vaglio della Corte dei Conti. Speriamo che il bonus possa ridare fiato ad un mercato attualmente in sofferenza e quindi contribuire a incrementare la produzione italiana, ma, a fronte di un auspicato accordo fra Governo, Sindacato e Stellantis, sarebbe opportuno che gli incentivi divenissero pluriennali e riservati alle vetture prodotte in Europa. Le auto elettriche, verso cui le norme europee progressivamente stanno obbligando a dirottare il consumo, sono difatti molto piu' costose di quelle benzina, ma noi dobbiamo mantenere il diritto ad una mobilita' accessibile ai cittadini comuni, senza relegarlo a un lusso per le classi piu' abbienti". 

"Per Torino - affermano Ficco e Paone - chiediamo innanzitutto una nuova vettura, dal momento in cui la produzione di Maserati a Mirafiori si e' quasi esaurita e la stessa Fiat 500 elettrica e' in una fase di contrazione. Auspichiamo una vettura di larga diffusione e possibilmente ibrida, giacche' ci pare imprudente o comunque prematuro puntare esclusivamente sul full electric. La futura Maserati Quattroporte elettrica, che Stellantis conferma a Mirafiori, partira' difatti fra molti anni; quanto alle altre recenti iniziative industriali, come la economia circolare o la fabbrica del cambio ibrido, sicuramente offrono nuove occasioni apprezzabili di lavoro, ma da sole non sono sufficienti ad un rilancio di Torino. Inoltre e' importante che le azioni di riorganizzazione degli enti di ricerca e di staff siano oggetto di un confronto continuo, per evitare un depauperamento di professionalita' preziose. Infine per le imprese dell'indotto chiediamo a Stellantis comportamenti di responsabilita' sociale e al Governo strumenti di tutela sia in termini di migliori ammortizzatori sociali sia in termini di fondi per gli investimenti necessari alla transizione". "Con questi obiettivi - concludono Ficco e Paone - per il giorno 12 aprile abbiamo proclamato uno sciopero del settore automotive e indetto una manifestazione unitaria. Torino ha un'importanza imprescindibile per l'auto in Italia, in virtu' del numero di addetti, delle competenze e perfino del suo valore simbolico ed i simboli sono importanti perche' riassumono il senso della storia passata e delle speranze per il futuro". 

Urso: "A Mirafiori serve nuovo modello di auto che risponda a esigenze mercato interno"

Nel caso di Mirafiori, la richiesta del governo "e' che ci sia almeno un nuovo modello di auto realizzato a Torino che risponda alle esigenze del mercato italiano". Lo ha dichiarato il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, al termine del tavolo Stellantis sul sito di Mirafiori. "Al momento - ha proseguito - a Torino si producono modelli come la 500 elettrica o la Maserati, che sono rivolti sostanzialmente al mercato estero". "Chiediamo che ci sia un modello di auto competitivo e rispondente alle esigenze del mercato interno", ha aggiunto Urso. 

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Fim: "Tavolo insufficiente, nessuna risposta su Mirafiori"

"Giudichiamo il tavolo insufficiente: non abbiamo avuto risposte alle nostre richieste". Lo ha detto Ferdinando Uliano, segretario generale Fim, al termine del tavolo Stellantis al Mimit, ricordando che i sindacati avevano chiesto "un modello a largo consumo da aggiungere alla 500 elettrica, che non dà la possibilità di saturare, oggi, l'impianto. Inoltre, le due Maserati attuali rispetto alle cinque dell'anno scorso non bastano. Serve un nuovo modello a largo consumo. Abbiamo chiesto, ma non ci è stata data alcuna risposta", chiosa il leader Fim, ribadendo poi la necessità di anticipare il lancio delle auto elettriche. "Senza risposte concrete non vediamo come si possa cogliere l'obiettivo di 1 milione di autovetture a livello nazionale". 






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