Economia
Elkann fiuta l'affare e prepara la cessione della difesa Iveco: Leonardo e Rheinmetall tra i pretendenti
Iveco starebbe cercando di ottenere fino a 1,5 miliardi di euro dalla vendita dell’unità. In pole Leonardo e Rheinmetal ma anche la franco-tedesca KNDS e il colosso britannico BAE Systems
Exor, Elkann pronto a cedere Iveco Defence Vehicles
Mentre l’Europa si prepara al riarmo c’è chi fiuta l’occasione per incassare. Secondo un’indiscrezione rilanciata da Bloomberg, John Elkann starebbe valutando la cessione di uno degli asset più redditizi ereditati dall’orbita Fiat: la divisione militare di Iveco, oggi nota come Iveco Defence Vehicles (IDV).
Nessuna conferma, nessuna smentita. Ma l’interesse e i potenziali acquirenti sono già sul tavolo: in pole, in un’operazione a trazione italo-tedesca, ci sarebbero Leonardo, la big italiana della difesa controllata dallo Stato e reduce da un rally in Borsa alimentato proprio dal riarmo europeo, e Rheinmetall. Iveco, è bene ricordarlo, è stata già parzialmente "smembrata" nei mesi precedenti: lo scorso gennaio, la storica divisione antincendio Magirus è stata ceduta al fondo tedesco Mutares. Un’operazione che ha comportato anche l’uscita del Ceo della divisione, Thomas Hilse.
Ora, però, il focus si sposta su IDV, un asset molto più sensibile e – soprattutto – redditizio. Secondo quanto riferito da Bloomberg, Iveco starebbe cercando di ottenere fino a 1,5 miliardi di euro dalla vendita dell’unità, approfittando di un contesto che definire favorevole è poco visto l'operazione di riarmo europeo. Nel 2024, IDV ha registrato un margine operativo del 10% – l’unico segmento del gruppo a toccare la doppia cifra – con ricavi in crescita del 15% e profitti schizzati del 37%. In più, la divisione può contare su un contratto blindato con l’Esercito Italiano per la fornitura di oltre 1.450 veicoli entro il 2038.
Numeri che rendono IDV un gioiellino e un target molto ambito per chi vuole rafforzarsi nel settore. Tra le ipotesi sul tavolo ci sarebbe anche quella dello spin-off e della quotazione autonoma. Ma secondo diversi analisti, la strada più probabile è quella della vendita diretta. Leonardo e Rheinmetall, già coinvolti in una joint-venture in Germania per lo sviluppo di veicoli da combattimento terrestri, potrebbero presentarsi insieme per l’acquisto dell’unità di Iveco. Più defilati, ma citati tra i potenziali acquirenti, anche la franco-tedesca KNDS e il colosso britannico BAE Systems.
Difficile invece immaginare che un asset del genere finisca in mani cinesi o extraeuropee. Il baricentro della trattativa, semmai, resta tutto in Europa. IDV vive di appalti pubblici, è strategica per la sicurezza nazionale, e difficilmente verrebbe lasciata uscire dalla sfera d’influenza europea. Lo sa bene anche la Exor di Elkann, che controlla Iveco e non ha certo interesse a forzare la mano su un asset così delicato. Dunque, perché vendere? Forse perché il momento è ideale per fare cassa.
D'altra parte questo per Elkann non è neanche un momento facile, visto che deve ancora decidere il nuovo Ceo di Stellantis, e ricordiamo, è ancora immerso nei complessi processi legati all’eredità Agnelli. A questo si aggiunge la stangata dei dazi di Trump dagli Usa, mercato chiave per il gruppo italo-francese. Insomma non un periodo semplice per John, ma è anche uno di quelli in cui, se giochi bene le carte, puoi riscrivere le regole del gioco.