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Economia
Superbonus 110%, c'è ancora speranza: il Mef valuta la proroga della Cilas

Superbonus 110%, al lavoro sul posticipo delle comunicazioni di inizio lavori 

Mai dire mai. Soprattutto quando si parla di Superbonus 110%. I partiti stanno lavorando per prorogare i tempi e sfruttare anche nel 2023 il superbonus al 110%, l’agevolazione fiscale che permette di “scaricare” le spese di ristrutturazione ed efficientamento energetico in campo edilizio. Ma non solo. La politica preme anche per sbloccare il mercato dei crediti. Il Ministero dell'Economia e delle Finanze starebbe infatti valutando la proposta depositata dai partiti, nell'ambito del Dl Aiuti quater, di estendere fino a fine anno i termini, scaduti lo scorso 25 novembre, per la presentazione della Cilas. Gli emendamenti depositati al Senato sono già 6660.

Superbonus 110%, Ronzulli (Fi): "Prorogare l'agevolazione fino al 31/12 e sbloccare subito i crediti incagliati" 

Tra la maggioranza di governo, chi spinge per una revisione delle modifiche del Superbonus 110%, è appunto Forza Italia. La presidente dei senatori di Fi, Licia Ronzulli, a Omnibus ha dichiarato che per “Forza Italia è fondamentale rimodulare il Superbonus, perché così com’è ha portato a storture e truffe anche a causa della mancanza di controlli. Siamo d’accordo nel portarlo al 90%, ma non lo si può fare dalla sera alla mattina, lasciando nel guado le imprese e i cittadini che si erano affidati e fidati dello Stato":

"Per questo, Forza Italia chiede che nel decreto Aiuti quater venga prevista una proroga temporale almeno fino al 31 dicembre 2022 o di 15 giorni dopo l’entrata in vigore della legge di conversione del decreto. E’ necessario inoltre sbloccare i crediti incagliati, perché altrimenti salterà il sistema delle imprese con gravi conseguenze anche in termini occupazionali. Più di 100mila posti di lavori sono infatti a rischio. Quindi, o si trovano le risorse per sbloccare i crediti o queste risorse dovranno essere trovate per pagare la Naspi a queste 100mila persone”, ha concluso Ronzulli. 

Censis: "Il Superbonus ad agosto 2022 ha generato oltre 40 mld di investimenti e 700mila nuovi addetti" 

Secondo l’ultimo rapporto Censis, il 563esimo, l’introduzione del Superbonus ha prodotto 43 miliardi di euro di investimenti autorizzati ad agosto 2022, che hanno attivato nel totale dell'economia, sia nella filiera delle costruzioni, sia nel resto dei settori, 90,5 miliardi, contribuendo per 57 miliardi alla formazione del Pil e attivando 700 mila nuovi addetti. Su 12,5 milioni di edifici a uso residenziale, si legge ancora, il 57% è stato costruito prima del 1970.

Circa il 70% della popolazione italiana vive in abitazioni con più di trent'anni d'età. Un'abitazione in classe G, circa un terzo del totale e la quasi totalità di quelle costruite prima del 1970, presenta consumi energetici mediamente quattro volte più elevati rispetto a una in classe B, lo standard minimo per le nuove costruzioni. I consumi energetici del settore civile raggiungono il 45% del totale, superiori a quelli dell'industria e dei trasporti. Dal funzionamento degli edifici, come riscaldamento, raffrescamento, illuminazione e simili, si determina il 17,5% delle emissioni di anidride carbonica.

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