Economia
Tim, i retroscena dell'ultima conference call. Sugli aumenti delle tariffe l'Ad Labriola ha le idee chiare
Il secondo trimestre dovrebbe vedere un aumento degli investimenti e una ricerca di nuove sinergie con Poste, che è diventato il principale azionista di Tim

Tim, tutti i retroscena dell'ultima conference call
L'ad di Tim Pietro Labriola, resta possibilista su un accordo tra Oper Fiber e Fibercop per la realizzazione della rete unica. Per Tim sarebbe un bel colpo dato che, se l'ipotesi si realizzasse potrebbe incassare altri 2 miliardi dopo la cessione della sua rete fissa a Kkr.
Labriola lo spiega agli analisti riuniti in conference call per illustrare i risultati finanziari dei primi sei mesi, chiusi senza sorprese. Il titolo comunque ha reagito bene in Borsa mettendo a segno, sia ieri sia oggi, dei piccoli rialzi. Molta perplessità tra gli analisti ha suscitato la cessione alle banche del credito, pari a 1 miliardo, che dovrebbe derivare dall'incasso del canone di concessione non dovuto del 1998.
Labriola ha spiegato che l'operazione è stata fatta per avere liquidità a tassi inferiori rispetto al mercato ma la sentenza definitiva che inchioderebbe il governo al pagamento non è ancora arrivata anche se l'ad si è detto "molto fiducioso". Aggiungendo che ovviamente "in caso di sentenza negativa per Tim dovremmo restituire i soldi alle banche che ce li hanno dati".
Un altro cavallo di battaglia dell'ad sono gli aumenti tariffari. Tim li ha fatti negli ultimi 4 anni migliorando ovviamente i conti e, sostiene l'ad, anche il churn rate, ossia il tasso di "fuga" degli utenti. Secondo Labriola "tutti gli operatori dovrebbero procedere in questo senso mettendo fine per sempre alla guerra dei prezzi durata 10 anni".
Il secondo trimestre dovrebbe vedere un aumento degli investimenti e una ricerca di nuove sinergie con Poste, che è diventato il principale azionista di Tim con il 24,9%. Si lavora a nuovi accordi commerciali per sviluppare la piattaforma clienti. Da sottolineare però che l'ok definitivo all'investimento di Poste in Tim da parte dell'Antitrust, anche se tutti attendono il via libera incondizionato, non è ancora arrivato.
"Quanto al debito dopo la cessione della rete il quoziente è migliorato e quindi le Agenzie di rating vedono migliorato il nostro profilo creditizio - ha detto Labriola coadiuvato nella call dal direttore finanziario Calaza - continuiamo a cercare la fiducia del mercato. Siamo ottimisti potremmo migliorare la guidance ma dobbiamo essere cauti". Tim è molto fiduciosa nello sviluppo del cloud e di Tim Enterprise a cui verrà dedicato un evento nel secondo semestre dell'anno.