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Economia
Ubi richiama personale dalle ferie per il supporto alla rete per l'Ops. Rumors

Procedono a rilento, com’era prevedibile, le adesioni all’offerta pubblica di scambio di Intesa-Sanpaolo sul capitale di Ubi Banca nella prima settimana di lancio dell’operazione. Secondo quanto si apprende dalle comunicazioni giornaliere di Borsa Italiana, al termine della quinta giornata di Ops sono state apportate complessivamente all’offerta 12.266.891 azioni, pari all'1,072% del capitale di Ubi.

Mentre in settimana dopo gli incontri del management di Intesa-Sanpaolo con il Movimento difesa del cittadino e l'Associazione dei Consumatori sono emerse richieste da parte delle due associazioni dei consumatori alla banca di Victor Massiah di trasparenza e di correttezza nel processo di informazione agli azionisti sull’Ops e la stessa Intesa si è mossa con un esposto sul tema presso la Consob per accertare le modalità di raccolta delle adesioni presso le filiali della banca bergamasca, fonti interne ad Ubi che lavorano sulla rete riferiscono ad Affaritaliani.it che il gruppo finito sotto scalata sta addirittura richiamando il personale dalle ferie, revocandogliele, per consentire il massimo supporto in filiale ai clienti che entrano in banca per chiedere informazioni sulle modalità di adesione all’Ops.

LE PROSSIME TAPPE CHIAVE DELL'OPS/ L'offerta pubblica di scambio di Intesa-Sanpaolo sul 100% del capitale di Ubi Banca scade il 28: il 24 c’è l’udienza in tribunale sulla clausola “material adverse change” (Mac), il 19 l’Ivass dovrà consegnare all’Antitrust il parere sull’integrazione affinchè l’Autorità sulla concorrenza possa esprimersi entro sabato 25. Un giudizio a cui Intesa ha subordinato l'efficacia dell'intera operazione.

La tensione fra i due gruppi (l’offerta durerà fino al 28 luglio) è alta, anche perché come dimostra l’andamento delle adesioni, i soci di Ubi non mostrano le carte e stanno cercando di prendendo tempo. Il motivo? Nonostante il Ceo di Intesa Carlo Messina lo abbia sempre escluso, sperano in un rilancio da parte di Ca' de Sass che possa aggiunger euna parte cash all'offerta carta contro carta. Oggi è arrivata la nota della Fondazione della Banca del Monte di Lombardia, azionista col 5% del capitale di Ubi, che ieri ha riunito il Cda alla presenza dell'advisor finanziario Societè Generale (advisor degli enti).

Esattamente come accaduto per la Fondazione CariCuneo presieduta da Giandomenico Genta, il board dell'ente ha esaminato le condizioni economiche e i termini dell'offerta anche in considerazione delle nuove prospettive evidenziate dal piano industriale aggiornato che Ubi ha presentato il 3 luglio (aumento di 330 milioni del monte dividendi al 2022 a fronte di una diminuzione del risultato netto di 103 milioni) e, di fatto, ha deciso di aggiornarsi. "Trascorso il tempo necessario alla valutazione dell'operazione nella sua interezza, il Cda sarà di nuovo convocato nei prossimi giorni per la decisione sull'Ops che verrà presa entro il termine previsto", si legge nel comunicato.

intesa sanpaolo 05
 

La comunicazione ricalca quella arrivata qualche giorno fa dalla Fondazione piemontese, altro azionista di peso della banca lombarda. Entrambe le fondazioni aderiscono al Patto Car che partecipa al 20% del capitale circa dell'istituto guidato da Victor Massiah e sin da subito si è detto contrario all'Ops.

Secondo i rumors, Cattolica Assicurazioni, anch'essa aderente al Patto (con l'1% del capitale) e individuata in un primo tempo come roccaforte della formazione, si sta allontanando dalla formazione, forse anche in vista dell'accordo con Generali, il cui primo azionista è quella Mediobanca che ha confezionato industrialmente e finanziariamente come advisor l’offerta di Intesa. Mentre le dichiarazioni di alcuni giorni fa rilasciate dal presidente della Fondazione della Banca del Monte di Lombardia, Aldo Poli, sono state lette come un'apertura all'offerta di Intesa.

UBI Banca
 

Intanto, sull'Ops manca anche il verdetto del Sindacato azionisti (Brescia) di Ubi Banca, che detiene circa l'8% del gruppo lombardo e da cui Giuseppe Lucchini è uscito aderendo all'offerta di Intesa. I confronti sono continui, ma una risposta non è ancora arrivata ed è attesa nei prossimi giorni. Nemmeno i fondi, altri player della partita che sperano in un rilancio, hanno lasciato trapelare nulla in questa fase. Insomma, i sorvegliati speciali fra gli azionisti di Ubi non scoprono ancora le carte, ma il fronte anti-Intesa non sembra più così compatto come all'inizio. 

@andreadeugeni

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