Ue dà il via libera al Dpb italiano: conti in ordine e rating Moody’s in rialzo, ma restano sfide fiscali - Affaritaliani.it

Economia

Ultimo aggiornamento: 19:06

Ue dà il via libera al Dpb italiano: conti in ordine e rating Moody’s in rialzo, ma restano sfide fiscali

La valutazione della Commissione si inserisce nella strategia del governo di mantenere i conti in ordine, con una legge di bilancio improntata alla prudenza

di Arianna Conti

Italia tra i Paesi conformi nel Semestre europeo: ok della Commissione, ma attenzione a disavanzo e Pnrr

L'Italia figura tra i dodici Paesi il cui Dpb è stato considerato conforme dalla Commissione Ue nel pacchetto del Semestre europeo e può quindi proseguire con la politica fiscale programmata. La valutazione della Commissione si inserisce nella strategia del governo di mantenere i conti in ordine, con una legge di bilancio improntata alla prudenza. Una linea rigorosa che, secondo diversi osservatori, ha contribuito anche all’innalzamento del rating Moody’s.

Tuttavia, l’Italia resta inclusa nel gruppo dei nove Stati sottoposti alla procedura per disavanzo eccessivo (mantenuta 'in sospeso') e una valutazione finale è prevista per la primavera con i dati 2025. Nel Meccanismo di Allerta macroeconomica, l’Italia rientra poi tra i sette Paesi per i quali verranno effettuate analisi approfondite. Tra le raccomandazioni per l'Eurozona, si chiede al nostro Paese di completare il Pnrr, potenziare produttività e investimenti, e mantenere la traiettoria di spesa conforme al percorso raccomandato dal Consiglio.

Il pacchetto autunnale del Semestre europeo segna l’apertura ufficiale del ciclo annuale di coordinamento delle politiche economiche dell'Ue. Secondo l'analisi dell'esecutivo comunitario, dodici Paesi, tra cui l'Italia, ottengono un giudizio di conformità sui Dpb 2026. Gli altri undici sono: Cipro, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lussemburgo, Portogallo e Slovacchia. Croazia, Lituania e Slovenia risultano invece a rischio di non conformità. 

Malta e Paesi Bassi sono invece a rischio di non conformità materiale, e sono invitati a correggere la propria linea di bilancio a livello nazionale. Per quanto riguarda la sorveglianza rafforzata, la procedura per disavanzo eccessivo resta “in sospeso” anche per Austria, Belgio, Francia, Ungheria, Malta, Polonia, Romania e Slovacchia, i quali attendono i dati di primavera sulla chiusura 2025. 

Nell’ambito del Meccanismo di Allerta macroeconomica, saranno avviate analisi approfondite per Grecia, Ungheria, Paesi Bassi, Slovacchia, Svezia e Romania, mentre gli altri Stati non presentano criticità tali da richiedere ulteriori verifiche. Sul fronte delle raccomandazioni per l'Eurozona, alla maggior parte degli Stati membri viene richiesto di completare i Pnrr entro il 31 agosto 2026, sostenere ricerca e innovazione, ridurre gli oneri regolatori nel mercato unico e allineare la crescita salariale alla produttività, con un orientamento fiscale neutrale nel 2026 e tutela degli investimenti, compresi quelli destinati alla difesa.

"L'approvazione di Bruxelles ci conferma che siamo sulla buona strada, percorsa con responsabilità e serietà. Sul debito il tracciato è già definito, al netto degli effetti negativi di cassa del Superbonus edilizio. Per la crescita, che non ci soddisfa, noi faremo la nostra parte ma serve un quadro internazionale che tenga conto dei profondi cambiamenti a livello globale". Queste le parole del ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti dopo che la Commissione europea ha dato il via libera al Dpb.

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