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Eni, utile nel semestre a 4,8 miliardi. Stime al rialzo per gas e Plenitude

L'amministratore delegato Descalzi commenta i conti del secondo trimestre del colosso energetico
Nel primo semestre il pagamento dei dividendi è stato di 1,5 mld di euro e l'acquisto di azioni proprie di 0,4 miliardi. Il Consiglio di Amministrazione di Eni ha approvato la distribuzione della prima delle quattro tranche (per un totale di 0,94 euro di dividendo annuo) del dividendo per l'esercizio 2023 di 0,24 euro per azione in circolazione alla data di stacco cedola del 18 settembre 2023, con data di pagamento 20 settembre 2023, come deliberato dall'assemblea degli Azionisti del 10 maggio 2023. L'indebitamento finanziario netto ex-IFRS 16 al 30 giugno 2023 è pari a 8,2 mld di euro; il leverage è pari a 0,15 (0,13 al 31 dicembre 2022). A seguito dell'autorizzazione dell'assemblea degli azionisti del 10 maggio 2023, relativa ad un nuovo programma di acquisto di azioni proprie per un esborso di 2,2 mld di euro fino a un massimo di 3,5 mld nell'anno, è stato avviato a fine maggio il programma di buyback 2023. Alla data del 21 luglio 2023 sono state acquistate 45 mln di azioni per un esborso di 588 milioni di euro.
Nel secondo trimestre E&P (exploration and production) ha conseguito l'utile operativo adjusted di 2,1 mld, condizionato dall'indebolimento dei prezzi di realizzo e dal deconsolidamento delle attività in Angola che influenza la comparabilità dei risultati rispetto al 2022. Includendo il contributo delle società all'equity, l'utile operativo proforma del secondo trimestre 2023 ammonta a 2,8 mld di euro, con una riduzione del 52%, e risente di maggiori costi esplorativi. Il risultato del primo semestre 2023 è stato di 4,9 mld (rispetto ai 9,3 mld euro del primo semestre 2022). La produzione del trimestre è aumentata del 2% rispetto al 2022. Ggp (Global Gas & LNG Portfolio) ha registrato l'utile operativo adjusted di 1,1 mld di euro nel secondo trimestre 2023, rispetto al sostanziale pareggio dello stesso periodo dell'anno precedente, che comporta un ottimo risultato progressivo di 2,5 mld euro nel primo semestre. Il risultato del secondo trimestre è stato trainato principalmente dai connaturati benefici derivanti da meccanismi contrattuali di aggiornamento, rinegoziazioni e accordi relativi a periodi precedenti che sono tipici del settore di attività.
Inoltre, in un mercato ancora caratterizzato da moderate volatilità e opportunità di arbitraggio, la continua ottimizzazione degli asset e l'attività di trading hanno contribuito alla performance del trimestre. Eni Sustainable Mobility, operativa dal 1 gennaio 2023, ha conseguito l'utile operativo adjusted di 0,20 miliardi di euro, in leggera variazione rispetto al secondo trimestre 2022 (0,34 mld di euro nel primo semestre 2023, +38%). Il business Refining ha registrato una perdita operativa adjusted di 0,05 mld di euro nel secondo trimestre 2023 rispetto all'utile di 0,76 mld nello stesso trimestre 2022 (un utile operativo di 0,08 mld nel primo semestre 2023), influenzata dal ridimensionamento dello scenario con un Serm (Standard Eni Refining Margin) in calo a 6,6 dollari/bbl (da 17,2 $/bbl nel secondo trimestre 2022). Il risultato ha risentito dell'andamento di alcune variabili di scenario non integralmente catturate dal Serm, quali la minore esposizione ai costi energetici indicizzati al prezzo del gas naturale, i differenziali dei greggi, nonchè attività di manutenzione presso alcune importanti unità di conversione.