E poi si vede: la recensione della commedia dei Sansoni, tra sogni precari e Sicilia da cartolina - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 17:51

E poi si vede: la recensione della commedia dei Sansoni, tra sogni precari e Sicilia da cartolina

E poi si vede, la commedia dei Sansoni uscita al cinema il 27 marzo 2025, è appena arrivata su Netflix ed è già tra i film più visti in streaming. Scopri trama, recensione e perché sta conquistando il pubblico italiano

Con E poi si vede, uscito al cinema il 27 marzo e appena sbarcato su Netflix dove già tra i film più visti, il duo comico palermitano I Sansoni fa il grande salto dal web al grande schermo, sotto la regia di Giovanni Calvaruso. La commedia, che racconta una Sicilia tra concorsi pubblici, raccomandazioni e precarietà generazionale, è diventata uno dei film più visti in streaming questa settimana, conquistando sia chi li segue online sia un nuovo pubblico televisivo.

Trama e stile: Sicilia, concorsi e cliché senza amarezza

Il film racconta la storia di tre giovani – Federico, Fabrizio e Luca – alle prese con un concorso pubblico per un posto fisso in Comune. La vittoria, destinata per nepotismo al figlio della senatrice Purpura (Donatella Finocchiaro), finisce per caso allo scansafatiche Federico (Federico Sansone), figlio di un integerrimo assessore e di una madre ingenua e religiosa (Paola Minaccioni). A farne le spese è Fabrizio (Fabrizio Sansone), figlio di operai costretto a fare il rider per vivere, mentre Luca ha sempre avuto la strada spianata.

Attraverso stereotipi e dinamiche tipiche del Sud, la commedia affronta il tema dello spopolamento e dell’immobilismo sociale, senza però rinunciare al lieto fine tipico del genere. Il paesaggio siciliano – montato con sapienza tra una gag e l’altra – emerge quasi come vero protagonista, a ricordare la bellezza che resta mentre i giovani partono.

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Comicità social: tra Ficarra & Picone e i tormentoni del web

Il film deve molto alla tradizione comica siciliana di Ficarra e Picone, con cui condivide lo sceneggiatore Fabrizio Testini. Ma lo stile è decisamente quello della nuova comicità social: ritmo veloce, dialoghi snelli, battute nate su Facebook e Instagram, poca profondità e tanta voglia di strappare risate immediate. Non mancano le citazioni pop (come il mito di Berlusconi) e i tormentoni che hanno reso celebri I Sansoni su internet.

Il risultato? Una commedia che funziona soprattutto per il pubblico più giovane e per chi segue i due fratelli online, ma che rischia di essere troppo superficiale per chi cerca una satira più amara e incisiva sulla società italiana.

Manca la vera denuncia, resta la simpatia

Nonostante tocchi temi attuali come nepotismo, raccomandazioni e mancanza di lavoro, E poi si vede preferisce la leggerezza e la resilienza alla critica vera e propria. La denuncia sociale resta in superficie e la comicità, sempre presente, finisce per coprire i difetti di un sistema che non cambia. Chi cerca la malinconia e la profondità di un film come La mafia uccide solo d’estate resterà deluso; chi vuole semplicemente ridere senza pensieri, invece, si troverà a casa.

Il bilancio: una scommessa che diverte, ma non sorprende

E poi si vede è un film cucito addosso a I Sansoni e alla loro fanbase social, con buoni momenti di comicità, un finale miracoloso come tradizione della commedia italiana e tante scene riconoscibili dal vissuto di molti giovani italiani.

Non reinventa il genere, ma offre quello che promette: una commedia leggera, veloce, adatta a chi ama la risata “istantanea” del web e sogna, almeno per un’ora e mezza, che tutto si risolva per il meglio.