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Spettacoli
Gomorra 5, scontro finale Genny-Ciro: "Ha cambiato la serialità italiana"

Gomorra 5 uscita, Saviano: "La serialità nasce dall'obiettivo di poter compiere il percorso della serie. Non raccontare solo un potere criminale, una famiglia criminale, ma 'il potere, la famiglia'"

Venerdì 19 novembre andrà in onda la prima puntata di Gomorra 5 - Stagione finale con lo scontro definitivo tra Genny Savastano e Ciro di Marzo, che ha nuovamente confermato il suo soprannome "L'Immortale". L'atto conclusivo del cult Sky Original prodotto da Cattleya in collaborazione con Beta Film, sarà trasmesso in Italia su Sky e in streaming su NOW. Un cammino, una produzione dal libro di Roberto Saviano cominciato nel 2010 e arrivato in tv nel 2014. Da allora 58 episodi.

I primi due episodi di questa quinta stagione sono stati presentati in anteprima, fuori concorso, al CanneSeries, come evento di chiusura del festival dedicato al meglio della serialita' da tutto il mondo. E oggi gli stessi primi due episodi sono stati presentati in occasione della conferenza stampa, con il cast e Saviano, al Teatro Brancaccio di Roma.

Gomorra 5, uscita e genesi della serie TV italiana più famosa al mondo

Nata da un'idea di Roberto Saviano e tratta dal suo omonimo romanzo edito da Mondadori, la piu' famosa e apprezzata tra le serie italiane nel mondo - che nella classifica del New York Times e' al quinto posto fra le produzioni non americane piu' importanti del decennio 2010/2020 - e' stata venduta in piu' di 190 realta', ricevendo ovunque un'accoglienza entusiastica da parte di pubblico e critica, ottenendo numerosissimi premi e contribuendo in maniera decisiva a ridefinire gli standard della serialita' italiana.

I dieci nuovi episodi di 'Gomorra - Stagione finale', girati fra Napoli, Riga e Roma, sono scritti dagli head writer Leonardo Fasoli e Maddalena Ravagli, che firmano anche il soggetto di serie con Saviano. Completano il team di scrittura Valerio Cilio e Gianluca Leoncini. I primi 5 episodi e il nono sono diretti da Marco D'Amore - Ciro, nella serie -, gia' regista di due episodi di 'Gomorra 4' e del film 'L'Immortale', grande successo targato Cattleya e Vision Distribution che fa da ponte narrativo fra la quarta e la quinta stagione, mentre gli episodi 6, 7, 8 e 10 sono diretti da Claudio Cupellini, al timone fin dagli esordi della serie. Entrambi sono anche supervisori artistici. Alla colonna sonora anche di questi ultimi dieci episodi i Mokadelic. Torna Salvatore Esposito nei panni di Genny Savastano, costretto alla latitanza, in un bunker, alla fine della quarta stagione. Accanto a lui, nel cast dell'ultima stagione anche il grande ritorno di Marco D'Amore, nuovamente protagonista nel ruolo di Ciro Di Marzio, creduto morto alla fine della terza stagione e - come svelato dal film L'immortale - clamorosamente tornato in scena, redivivo, in Lettonia. Con loro ritornano anche Ivana Lotito nei panni di Azzurra, che abbandonata da Genny fara' di tutto per tenere il piccolo Pietro al sicuro, lontano da suo padre e da tutto cio' che rappresenta, e Arturo Muselli che torna a interpretare Enzo Sangue Blu, l'ex re di Forcella divorato dai sensi di colpa per aver visto troppi compagni morire per colpa sua. 

Oltre agli ormai storici protagonisti della serie Sky, prossimi a uno showdown che appare sempre piu' inevitabile, la stagione finale del cult Sky Original vede anche diversi nuovi ingressi nel cast: Domenico "Mimmo" Borrelli e' Don Angelo detto 'O Maestrale, il feroce boss di Ponticelli che si rivelera' fondamentale per la guerra di Genny contro i Levante e per permettergli di riprendersi Secondigliano. Quindi Tania Garribba, che interpreta invece Donna Luciana, la moglie di 'O Maestrale, donna dal carattere feroce al pari del marito e un'intelligenza astuta e raffinata. Nei panni di 'O Munaciello, uno dei capipiazza di Secondigliano, entra nel cast anche Carmine Paternoster. E ancora Antonio Ferrante e Nunzia Schiano, a interpretare rispettivamente Vincenzo Garignano detto 'O Galantommo, anziano boss di un piccolo paese alle pendici del Vesuvio, e Nunzia, donna fiera e infaticabile, da quasi cinquant'anni sua devota moglie.

Gomorra 5: "Un racconto epico ma connotato da fortissimi elementi di realismo"

Per Antonella D'Errico, Executive Vice President Programming Sky Italia, Gomorra e' "la serie che ha permesso a Sky di esprimere appieno il suo Dna, fatto di contemporaneita', qualita', rilevanza e ricerca del talento. La prima grande serie italiana dal respiro internazionale, che pur raccontando una storia "locale" e' stata in grado di farne racconto universale, superando i confini e proiettandola sui mercati di tutto il mondo. Una sfida enorme: scritta in Italia, diretta da talenti italiani, prodotta nel nostro Paese e recitata in napoletano da un cast di quasi esordienti. In pochi avrebbero scommesso che, in breve, sarebbe diventato un cult assoluto in tutto il mondo. Un racconto epico ma connotato da fortissimi elementi di realismo".

Una storia "nerissima e universale, su temi contemporanei eppure antichi come l'uomo. Dove, come in una tragedia greca, non c'e' spazio per la dicotomia classica tra bene e male, non c'e' consolazione possibile". Il male e' il tema di cui l'uomo ha piu' parlato nella sua storia. E Sky "ha avuto coraggio per arrivare a una produzione simile", con Gomorra che poi e' diventata "l'archetipo della serialita' di Sky, anche nella ricerca di talenti". E' stata un'operazione "funambolica" di Sky, coraggiosa anche nella decisione di "chiudere qui Gomorra, serie cult e citata all'estero come un modello". E ora "siamo arrivati alla fine e, ancora una volta ma comprensibilmente con un po' di emozione in piu', va reso merito - sottolinea D'Errico - a tutti quanti hanno contribuito al successo di una storia come questa. A Cattleya, al team produzioni originali Sky, a tutti i professionisti di infaticabile talento che hanno lavorato giorno e notte, per anni, alla realizzazione della serie. 

Da Stefano Sollima, Francesca Comencini, Claudio Cupellini, ai registi e agli attori tutti, di cui Marco D'Amore e Salvatore Esposito rappresentano con orgoglio l'impegno e la passione. A Roberto Saviano dal cui libro tutto e' partito, a Leonardo Fasoli e Maddalena Ravagli e a chi negli anni ha collaborato con loro alla scrittura di questa serie".

D'Errico parla di "una vera e propria cantera di giovani talenti, come l'ha definita lo stesso D'Amore: un vivaio che ha visto nascere, crescere e affermarsi, anche a livello internazionale, un intero gruppo di lavoro, un vero e proprio collettivo artistico che ha dato e dara' vita a molti altri progetti. Guarderemo a Gomorra come alla serie che ci ha fatti diventare grandi, pronti ad abbracciare con la stessa determinazione nuovi progetti e nuove sfide altrettanto coraggiosi, per continuare a dare valore all'intero potenziale creativo della nostra industria culturale e a portare le migliori storie al pubblico di Sky in Europa, e al pubblico di tutto il mondo, ancora una volta".

Gomorra 5: "Ha portato l'industria dell'intrattenimento italiana a un'apertura internazionale senza precedenti"

Nils Hartmann, Senior Director Original Productions Sky Italia, evidenzia che "per il team di Sky e quello di Cattleya; per i registi e gli attori tutti, naturalmente, ma anche per l'industria dell'entertainment italiana, Gomorra ha cambiato il corso delle cose. Portando il sistema a un'apertura internazionale senza precedenti. E forse anche e lo sosteniamo con il massimo rispetto per altre grandi serie, che gia' c'erano verso un cambio di passo stilistico ed editoriale. Una svolta di modernita' nel linguaggio".

Hartmann evidenzia che su questa svolta di Gomorra "si e' praticamente costruito un sistema industriale. La serie ha generato la sua propria filiera. Ha assorbito una legione di attori, caratteristi, talenti, maestranze; tanta occupazione, tanto lavoro, tanti volti nuovi e forze fresche. Ha creato e lanciato nuovi registi e interpreti, tra questi ultimi, solo per citarne due: Salvatore Esposito e Marco D'Amore. Quest'ultimo, poi, ha fatto il giro completo, diventando anche regista di questa serie oltre che di un film, L'immortale, su cui vale la pena di soffermarci. Lanciato tra la quarta e la quinta stagione, poteva sembrare quasi uno spoiler sotto forma di film, ed e' stato un'operazione riuscita. Anche perche' l'idea di un simile interludio cinematografico non si era ancora vista, ne' in Italia ne' all'estero. Anche questo spin-off ha ribadito la solidita', se ancora fosse necessario, della filiera di Gomorra. E la forza del brand". 

E pero', adesso che la quinta stagione segna la chiusura di un cerchio, cosi' come di un ciclo lavorativo, "dobbiamo fare i conti anche con le emozioni: e riconoscere che questa operazione compiuta da Sky su Gomorra ha dato vita non solo a un sistema industriale, ma anche a un gruppo di lavoro che, legato fin dall'inizio da talento e voglia di fare, nel tempo si e' saputo plasmare il proprio sistema valoriale e, indubbiamente, anche affettivo. Per questo, pur non nascondendoci che queste ultime puntate hanno un gran potenziale di far venire il magone agli affezionatissimi e numerosi spettatori cosi' come a tutti coloro che hanno contribuito a realizzare la serie, la chiusura del cerchio di Gomorra si puo' affrontare anche con un nuovo senso di orgoglio, dato dalla consapevolezza che e' stato creato qualcosa di buono e di forte. Qualcosa che di certo non finisce qui. Grazie a tutti".

Gomorra 5, Saviano: "Raccontiamo il potere, la famiglia"

Roberto Saviano ha sottolineato in conferenza stampa che la necessita' era quella di "creare qualcosa da raccontare permettendoci spazio, profondita', poter descrivere il piu' complesso dei poteri. E la serialita' nasce dall'obiettivo di poter compiere il percorso di Gomorra. Non raccontare solo un potere criminale, una famiglia criminale, ma 'il potere, la famiglia'". Il giornalista e scrittore ha inoltre evidenziato che Gomorra non racconta solo un perimetro, quello di Scampia, ma racconta le periferie mondo. "Bisognava dare autenticita', raccontare non solo bestie ma un mondo - ha aggiunto Saviano - Ma non c'e' solo il male, anzi il male permette allo spettatore di intuire la crudelta', e da qui il riconoscimento di un valore alla serialita'".

Per Riccardo Tozzi, fondatore di Cattleya, Gomorra e' stato per la societa' di produzione "un passo decisivo nello sviluppo della sua linea, volta a riportare il genere nel cinema e nella serialita' italiani. In questo progetto siamo andati fino in fondo e senza mezze misure. L'ancoraggio ineludibile alla realta' e al tempo stesso il rigore nell'applicare i codici di genere, la coerenza nell'esplorare il negativo senza annacquare moralisticamente il racconto con l'equivalenza del positivo. La ricerca di un cast totalmente autentico, nell'esclusione del divismo, la pratica di una lingua viva e vera, la fisicita' autentica dei luoghi".

Inoltre, la ricerca di "una precisione millimetrica della sceneggiatura" e "anche il perseguimento di una cinematografia che sancisse nell'immagine l'essenza del racconto. Cosi' questa serie, locale al punto di essere rionale, e' diventata un grande successo internazionale e un riferimento per la professione in tutto il mondo. Ora finisce. Nel modo in cui abbiamo pensato dovesse finire. E ci sentiamo di poter dire, noi di Cattleya e noi tutti che alla realizzazione di Gomorra abbiamo partecipato, che la missione e' compiuta".

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