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Sanremo, Lucarelli demolisce Ferragni. "Suo orizzonte? Le ciabatte di Gucci"
Selvaggia Lucarelli 

Selvaggia Lucarelli su Chiara Ferragni: Il suo orizzonte non va oltre le ciabatte di Gucci

 

Prosegue Sanremo, evento spesso attenzionato dall’Accademia Nobel svedese, tra frizzi, lazzi e carabesciole, come del resto ogni anno.

Ieri sera è stata la volta di Angelo Duro (il cognome è tutto un programma) che si è smutandato in diretta sul palco dell’Ariston tra il finto imbarazzo di Amadeus e le voglie notturne insopite delle varie milf e coguar, in visione casalinga.

Ma quello che fa ancora discutere è stato lo sbalestrato monologo di apertura di Chiara Ferragni. Ne abbiamo parlato qui: https://www.affaritaliani.it/politica/ferragni-fa-il-sermoncino-benigni-fa-il-sermoncione-blanco-sfascia-tutto-838706.html

A questo è seguita, inevitabilmente, la replica di Selvaggia Lucarelli che le ha lanciato un missilazzo al titanio che ha colpito e definitivamente affondato la fragile navicella della incauta influenzatrice che si è mostrata in TV con un vestitino Dior finto nudo dalle poppe incredibilmente scarse. Attendiamo dalla nota casa stilistica –per par condicio- l’equivalente maschile da far indossare a Nicolò Zaniolo, con tanto di “gamberetto”.

La Lucarelli, specializzata nell’affondamento seriale di prime femmine un po’ troppo esuberanti, esordisce con un meraviglioso attacco:

“La Ferragni” ha un orizzonte emotivo, professionale e culturale che non va oltre le sue ciabatte Gucci".

Deflagrante, compatto, micidiale gancio sinistro alla Jacke Lamotta che manda subito a tappeto la ragazza cremonese che accusa il colpo.

Si rialza aiutata dal tatuatone marito, per l’occasione al bordo del ring. Le si asciuga il colo di cosmetico rattrappito sulle guanciotte finto monastiche. Traballa, ma si è rialzata.

Arriva però implacabile un altro gancio destro della civitavecchiese che infierisce:

"Non conoscendo nulla del mondo, non avendo interessi o curiosità che non siano se stessa e l’immagine di se stessa che arriva agli altri, non è abbastanza modesta e consapevole da comprendere i suoi limiti e i margini di miglioramento".

La campanellina fortunatamente suona per la Ferragni, ma la Lucarelli le si avvicina anche all’angolo sul ring, con fare minaccioso e le grida la nuda (è il caso di dirlo) verità: “Forse negli ultimi tempi i più ingenui si sono bevuti la manfrina furba sulle sue paure e sulle fragilità tatuate sulla pelle, ma non è vero che Chiara Ferragni è insicura”.

Ma questo è solo l’antipasto perché poi arriva il piatto forte. La Lucarelli LaMotta toressa del Bronx fa segno l’influencer di una gragnuola di colpi: “Non ha paura di non essere abbastanza, ha paura di fallire, che è un’altra cosa. Il suo non è un problema con se stessa - lei si piace moltissimo - è un problema con l’eventuale dissenso del pubblico. Come tutti i narcisisti patologici ha un’enorme paura di essere smascherata. Il suo terrore, di sempre, sono le interviste, perché lei - maniaca del controllo - è l’unica narratrice di se stessa e assistendo ieri alla conferenza stampa, che l’ha costretta per una volta a rispondere con parole anziché con i selfie, viene anche facile capire il perché... Tra la mancata comprensione di semplici domande e povertà lessicale, la sensazione era quella di vedere il re, anzi, la regina nuda per la prima volta. Tant’è che le sue nudità sul palco non hanno impressionato nessuno. La Chiara senza vestiti era quella che rispondeva ai giornalisti, non quella in un insolitamente brutto abito Dior". 

E qui siamo vicini alla fine. La Ferragni prova a rialzarsi, ma non ce la fa. Il manager marito Fedez prova a chiamare Duro che però declina l’invito dicendo che per uno che porta il suo cognome quelle tettine da suorina aretina disegnate sulla maglietta della Ferragni sono un insulto. La Ferragni si è rialzata, traballa, suda, piange, ha gli occhi velati di sangue e muco, cerca sollievo sul cellulare per vedere se le hanno messo un altro like. Ride, presaga della fine. Il suo è un riso isterico di chi si aspetta il colpo finale, il k.o. definitivo.

Ma la Lucarelli è un’artista della pugna e il tocco finale non è un pappardone alla dinamite ma una carezza al curaro che la stende definitivamente, quasi con leggerezza: "una ragazza di Cremona nata bella, da famiglia agiata in una ricca cittadina di provincia del nord Italia, ma Chiara Ferragni è un’idrovora 2.0 e i posizionamenti li vuole tutti. Ha deciso che oltre ad esser la massima rappresentante del privilegio, doveva essere anche quella della sfiga, della bontà, della fragilità, della solidarietà femminile, della cultura del femminismo”. 

È la fine. La Lucarelli la sfiora con un dito, il suo sguardo è duro, deciso, sembra un’eroina sanguinaria di Quentin Tarantino, la Ferragni gira su se stessa, vortica lentamente ma rovinosamente e cade al tappeto e non si rialza più.

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