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Esteri
Chip war, la Cina sfida l'Ue che va col Giappone. Transizione green a rischio

Europa impreparata a fronteggiare il blocco cinese

Il messaggio di Xi Jinping sulle restrizioni è minaccioso dunque per un'Europa impegnata in una strategia di riduzione del rischio che la Cina considera un disaccoppiamento mascherato. In particolare sul fronte dei semiconuttori, dove i paesi europei sembrano sempre più allineati agli Usa. La mossa arriva infatti a pochi giorni dalle nuove restrizioni anti cinesi di ASML, il colosso olandese dei macchinari per la litografia ultravioletta. In un comunicato del 30 giugno, ASML ha dichiarato che a partire dal primo settembre dovrà richiedere una licenza all'Aia per spedire i suoi sistemi più avanzati di litografia a immersione nell'ultravioletto profondo. E potrebbero arrivare ulteriori strette.

Martedì 4 luglio, è invece stato firmato a Tokyo di un accordo di coopazione su chip tra Unione europea e Giappone. Bruxelles e Tokyo collaboreranno per monitorare la catena di fornitura dei chip e facilitare lo scambio di ricercatori e ingegneri, ha dichiarato il commissario Thierry Breton. L'Ue sosterrà inoltre le aziende giapponesi di semiconduttori che intendono operare all'interno del blocco.

"Crediamo che sia estremamente importante garantire la catena di approvvigionamento dei semiconduttori", ha dichiarato Breton direttamente in visita nella capitale giapponese, dove ha firmato un memorandum of understanding di cooperazione sui chip e sull'intelligenza artificiale. Il Giappone sta offrendo sussidi per rivitalizzare l'industria dei chip, che mantiene un vantaggio in termini di materiali e attrezzature ma ha perso quote di mercato globali. Il governo sostiene anche l'impresa di fonderia di chip Rapidus, i cui dirigenti hanno incontrato Breton. I piani di Rapidus per la produzione di chip all'avanguardia contano sul sostegno della società di ricerca belga imec e di IBM.

Il blocco di gallio e germanio può avere un impatto anche sulla transizione energetica. I due metalli sono infatti cruciali per lo sviluppo di veicoli elettrici e pannelli solari, tanto da figurare nell'elenco delle materia prime critihe dell'Unione europea. Non potrà provare ad abbassare le tensioni Josep Borrell. L'arrivo a Pechino dell'alto rappresentante dell'Ue per gli affari esteri e le politiche di sicurezza, previsto per lunedì prossimo, è stato cancellato senza spiegazioni da parte del governo cinese. Anche se nella conferenza stmapa quotidiana del ministero degli Esteri del 5 luglio, è stato ribadito che c'è la volontà di mantenere aperto il dialogo con l'Ue e si invita Borrell a fissare nuovamente il viaggio.

Sul rinvio della prossima settimana potrebbe aver inciso la contemporaneità col summit Nato in Lituania, dove la Cina dovrebbe essere sempre più identificata come una sfida sistemica. Un'etichetta alla quale la Cina sta iniziando a rispondere comportandosi come tale.

 

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