Clima, accordo tra i ministri dell'ambiente in Ue: taglio emissioni del 90% entro il 2040 - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 11:35

Clima, accordo tra i ministri dell'ambiente in Ue: taglio emissioni del 90% entro il 2040

Pichetto Fratin: "Un buon compromesso". Ma tra i 27 Paesi (per l'ennesima volta), non c'è l'unanimità

di Marco Santoni

Clima, accordo sulle emissioni in Ue. Pichetto Fratin soddisfatto, ma tre paesi votano contro

I ministri dell'ambiente dell'Ue hanno raggiunto un accordo a maggioranza qualificata sul taglio delle emissioni del 90% entro il 2040, includendo una serie di flessibilità per rendere la traiettoria meno rigida. L'intesa, arrivata dopo oltre 24 ore di negoziati, prevede la possibilità di contabilizzare nel bilancio delle emissioni fino al 5% di crediti internazionali di carbonio extra Ue. Un ulteriore 5% di crediti esteri potrà essere acquistato dai Paesi per coprire gli sforzi nazionali. Il testo conferma una clausola di revisione su base biennale a seguito di una valutazione da parte della Commissione della legge sul clima. L'intesa, nonostante le 24 ore di negoziati, è stata votata a maggioranza qualificata e non all'unanimità.

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Hanno votato contro Slovacchia, Ungheria e Polonia. Belgio e Bulgaria si sarebbero astenute. Il computo totale dei non favorevoli - che non comprende l'Italia, secondo cui è stato raggiunto un buon compromesso finale - non è ancora noto. La presidenza danese si è limitata a spiegare che l'intesa è stata votata da 21 Paesi membri comprendenti l'81,9% della popolazione europea.

Sul target climatico al 2040 "si è raggiunto un buon accordo, si tratta di un buon compromesso". Lo ha dichiarato il ministro dell'ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, in un punto stampa a margine del Consiglio Ue Ambiente a Bruxelles. Il compromesso ha "riconosciuto che le istanze che portavamo avanti come Italia insieme ad altri Paesi erano rilevanti, importanti ed equilibrate", ha sottolineato il ministro, menzionando il rinvio di un anno dell'attuazione dell'Ets, il riconoscimento dei biocarburanti e l'aumento al 5% dei crediti di carbonio internazionali da contabilizzare nel target, con un ulteriore 5% di "crediti domestici".

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