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Coronavirus, Francia: emergenza sanitaria sino al 23 luglio

Coronavirus, Francia: emergenza sanitaria sino al 23 luglio

Una legge prolungherà l’urgenza sanitaria in Francia sino al 23 luglio. Il consiglio scientifico di consultazione del governo teme una seconda ondata di malati, come la Germania osserva dopo l’allentamento del confinamento. Medici, infermieri, e strutture sanitarie non reggerebbero uno sforzo a lungo termine. Nel marzo scorso, gli scienziati impegnati nel mondo nella ricerca sui trattamenti contro il Coronavirus (Covid-19) prevedevano che la situazione resterà critica fino a dopo l’estate.

Se” le condizioni sanitarie saranno mantenute, come le proiezioni sembrano confermare (numero di posti di rianimazione occupati dai pazienti di Covid-19, test e maschere sufficienti a rallentare la diffusione de virus) l’11 maggio la Francia passerà nella fase II. Il capo del governo Edouard Philippe ha presentato il piano dettagliato del “de-confinamento”, premettendo quel “se”. Il 7 maggio il quadro delle condizioni sarà riepilogato.

La ragione del passaggio alla fase II è economica. Lo Stato prolunga sino al 1° giugno l’indennizzo per i lavoratori (84% dello stipendio), ma un nuovo piano di sostegno è impraticabile. Lo Stato chiede agli imprenditori di prolungare il tele-lavoro se possibile e dotare di maschere i dipendenti.

L’imprenditore e filantropo Bill Gates, che finanzia la ricerca di una terapia contro il Coronavirus, ha dichiarato che dobbiamo convivere e proteggerci dal virus per 1 o 2 anni.

L’altra parola chiave del suo discorso davanti all’Assemblée Nationale è “disciplina”: “Se i francesi saranno disciplinati l’11 maggio potremo uscire dalla fase attuale di confinamento, che potrà essere prolungato se i parametri della circolazione del virus non saranno quelli che attendiamo. Siamo su una linea fragile.”

Dall’11 maggio riapriranno tutti i negozi, mercati rionali compresi (salvo diversa valutazione dei prefetti e sindaci, chiamati in prima linea a gestire il rispetto delle regole decise a livello nazionale). Non bar e ristoranti, per cui un’eventuale decisione positiva sarà valutata il 2 giugno. Sono vietate le “riunioni che sono occasioni di propagazione del virus”, dunque il governo francese impone che siano limitate al massimo di 10 persone. Esclusi i luoghi di culto dalla riapertura immediata, malgrado la richiesta di un centinaio di preti cattolici firmatari di un appello. Va ricordato che nel Nord-Est della Francia, il più colpito dal Covid-19, la rapida e mortale contagiosità del virus emerse dopo una riunione religiosa dei credenti della chiesa evangelica. Riprendono l’attività le biblioteche ed i piccoli musei. Non cinema e teatri, né i luoghi sportivi. Gli eventi per oltre 5000 persone, tra cui fiere e congressi, sono rinviati alla fine dell’estate.

Riaprono le scuole materne ed elementari con la quota massima di 15 alunni per classe, banchi distanziati e maschere obbligatorie per insegnanti ed alunni (tranne che per i bambini delle materne, forse in ragione delle difficoltà e rischi di gestire correttamente la maschera, anche se la spiegazione ufficiale è che i bambini più piccoli sembrano meno contagiosi per gli adulti secondo alcune osservazioni sui casi registrati). Per licei si deciderà a fine maggio.

La maschera, anche in tessuto, diventerà obbligatoria nei trasporti pubblici, taxi, auto con autista. Attenzione a che la maschera rispetti le norme di filtrazione ed al prezzo: in Francia il costo di una maschera in tessuto utilizzabile quattro ore al giorno sino a venti lavaggi è 4,80 euro. Il governo assicura 700 mila test alla settimana per individui sintomatici e 20 milioni di maschere per la popolazione disponibili dall’11 maggio. Il costo delle maschere sarà coperto al 50 per cento dallo Stato.

Intanto le cifre dei casi sono sotto accusa. I medici hanno accertato miocardite nei bambini, una malattia che non ha niente a che vedere con le complicazioni di una comune influenza. La ricerca scientifica dimostra che Covid-19, contrariamente a quanto si pensava, non attacca solo le vie respiratorie, ma anche i vasi sanguigni, provocando coaguli, trombosi, ictus, ed il cervello.

Non è ancora pronta l’applicazione che permette il tracking, la mappatura dei contatti tra coloro che saranno diagnosticati positivi ed anonimi passanti. Ci sono problemi di privacy e sicurezza dei dati personali, che un Paese che rispetta i diritti umani come la Francia non può permettere. Però il primo ministro Philippe ha anticipato che saranno formate squadre di polizia dotate di dispositivi di controllo. I portatori del contagio saranno confinati al domicilio insieme a tutti i membri della famiglia, o in un albergo adibito.

La metro a Parigi riprenderà la circolazione sino al 70 per cento del traffico regolare. Vietati gli spostamenti oltre i 100 chilometri in Francia, tranne che con documenti giustificati di validi motivi professionali o familiari.

 

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