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Esteri
Coronavirus, la morte del medico Li Wenliang scatena la rabbia social in Cina

La morte del medico che per primo denunciò il rischio di un "virus simile alla Sars" rischia di avere conseguenze interne in Cina. Pechino ha annunciato che indagherà sulla morte del medico Li Wenliang, il primo a identificare la presenza di un nuovo tipo di coronavirus e successivamente minacciato dalle autorità, prima di essere riabilitato. La Commissione nazionale di supervisione, che indaga su tutti i funzionari pubblici, ha diffuso una nota ai media statali, nella quale spiega che invierà una squadra a Wuhan - dove è morto il medico nella notte tra ieri e oggi e da dove si è diffusa l’epidemia di coronavirus - per “condurre un’indagine approfondita” sulle questioni riguardanti il 34 enne oftalmologo che per primo diede l’allarme sulla presenza di un nuovo tipo di coronavirus. La Commissione nazionale per la sanità cinese ha invece espresso le proprie condoglianze per la morte del dottore Li Wenliang, il primo medico a identificare la presenza di un nuovo tipo di coronavirus in Cina, scomparso dopo avere contratto egli stesso il virus. Lo scrive la stessa Commissione in un messaggio sul proprio sito web nel quale, a seguire, elogia l’impegno del personale sanitario nella lotta contro il diffondersi dell’epidemia, che definisce in una fase ancora “grave” e “complessa”.

La rabbia sui social cinesi. Il governo ora ha bisogno di risultati immediati

Ma la sensazione è che questa volta sarà difficile spegnere la rabbia che sta montando sui social network cinesi, da Weibo a WeChat, per la morte di Li Wenliang. I messaggi di tristezza e di ira si moltiplicano da ieri notte, anche se quelli più aggressivi sono stati rimossi. La sensazione è che però questa volta potrebbe non bastare al governo di Pechino dare le responsabilità solo al governo locale di Wuhan, accusato di non aver raccolto le segnalazioni del medico eroe. Le proteste sui social, compresi quelli "occidentali", sono numerose e con toni che si erano difficilmente visti in Cina. Il governo ha bisogno di presentare risultati concreti nella lotta all'epidemia nell'immediato.

Xi a Trump: "Vinceremo, sviluppo economico non cambierà"

La Cina non si è risparmiata nel contrasto all’epidemia di coronavirus che sta colpendo il Paese e sta gradualmente ottenendo risultati. Lo ha dichiarato il presidente, Xi Jinping, durante un colloquio telefonico con l'omologo Usa, Donald Trump. “La Cina è pienamente fiduciosa e in grado di sconfiggere l’epidemia”, ha detto Xi, e “la tendenza a lungo termine dello sviluppo economico della Cina non cambierà”. La Cina chiede agli Stati Uniti calma nelle valutazioni sull’epidemia di coronavirus in Cina e una risposta “ragionevole”, ha detto ancora Xi, che ha poi invitato Cina e Stati Uniti ad aumentare la comunicazione e il coordinamento contro l’epidemia.

Trump a Xi: "Fiducia in Cina, cooperazione stretta"

Il presidente, Donald Trump,si è invece detto "fiducioso" nella capacità della Cina di affrontare la nuova epidemia di coronavirus. Lo ha riferito la Casa Bianca. Trump "ha espresso fiducia nella forza e nella resilienza della Cina nell'affrontare la sfida del nuovo coronavirus", si legge in una nota. "I due leader hanno concordato di proseguire con un'ampia comunicazione e cooperazione tra le due parti". I due leader hanno anche discusso "del grande risultato del recente accordo commerciale di Fase 1 tra Stati Uniti e Cina e ribadito il loro impegno per la sua attuazione".

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