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Esteri
Coronavirus,Trump contesta Fauci e chiede di riaprire il Paese
(fonte Lapresse)

 

La risposta di Donald Trump ad alcune affermazioni che l’infettivologo Anthony Fauci aveva espresso il giorno prima alla Commissione della Salute al Senato non si è fatta attendere.

In realtà le dichiarazioni di Fauci sono apparse piuttosto allarmistiche e sicuramente non in linea con il pensiero del Presidente ‘Se non seguiamo i protocolli di sicurezza di ‘Open America Again’-ha confermato il virologo-è alto il rischio di nuovi focolai in varie parti del paese. E questo non solo comporterà sofferenze, nuove vittime e nuovi picchi di contagi, ma ci potrebbe far tornare indietro nel nostro percorso di ricerca della normalità. Se ignoreremo le linee guida il virus potrebbe tornare ancora più forte ed allora potremmo non riuscire a tenerlo sotto controllo. Sbagliare, o meglio anticipare, la riapertura di scuole e aziende senza seguire le linee guida ci metterebbe di fronte ad un rischio molto serio’.

Parole che devono essere sembrate a Trump  come puro piombo sulla sua voglia di ripartire.

’Sono stato sorpreso dalla sua risposta-le parole di Trump nel corso di un incontro con i Governatori del Nord Dakota e del Colorado-è una risposta per me inaccettabile soprattutto quando si parla di scuole. Il dr.Fauci vuole interpretare tutti i lati dell’equazione’.

Coronavirus.La guerra continua fra Trump e Fauci

Fauci aveva sottolineato come ‘fosse rischioso per gli studenti tornare a scuola senza avere un vaccino’.

Secondo l’infettivologo’, ora in quarantena volontaria per un basso rischio di contagio, le scuole si dovrebbero aprire con cautela e dovrebbero però rimanere chiuse in autunno’.

Di tutt’altro parere invece il Presidente che, a più riprese, ha detto ‘che stiamo aprendo il Paese. Gli americani lo vogliono aperto e le scuole saranno riaperte. I college dovrebbero aprire in sicurezza ma riaprire perché i giovani non hanno mostrato i sintomi gravi della malattia come nelle persone anziane. Questi sono giovani studenti e sono in gran forma. Certo potrebbero correre gli stessi rischi di un incidente’.

I benefici, secondo il Presidente, sarebbero di gran lunga superiori ai rischi.

Il Presidente in un tweet di qualche settimana fa si chiedeva se avesse dovuto licenziare l’illustre scienziato, ma ha poi ribadito a più riprese di avere massima fiducia in lui.

Dal canto suo Fauci, anche nel corso dell’audizione, ha detto di aver un rapporto di sintonia con il Presidente.

La realtà racconta però una storia diversa che potrebbe finire anche con un divorzio. Troppe sono le affermazioni del Presidente contestate o rettificate dall’esperto di malattie infettive.

A volte sembra che i due non si siano mai parlati prima di ogni dichiarazione pubblica. Trump è preoccupato dell’economia che sta andando a rotoli con 35 milioni di disoccupati ufficiali e altrettanti non ufficiali e vorrebbe pur, in sicurezza, far ripartire il Paese.

Fauci dall’alto della sua competenza medica sembra preoccupato solo dei temi sanitari, ai protocolli e al possibile vaccino senza però mai prendere in considerazione l’altro aspetto drammatico della medaglia, quello appunto che riguarda il lavoro e l’economia.

E i segnali di un non lontano divorzio cominciano ad essere sempre più evidenti.

Molti alleati di partito di Trump hanno cominciato a criticare il dottore presentandolo come una specie di superburocrate medico che gode in questa fase di una indebita influenza. Un burocrate che scomparirà con il virus.

Ma intanto la sottile guerra continua.   

 

 

 

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