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Esteri
Crosetto: "Truppe italiane mai in Ucraina". Tajani: "No a intervento diretto"
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Crosetto: "No a fughe in avanti, truppe italiane mai in Ucraina"

L'Occidente "intanto dovrebbe evitare dichiarazioni a effetto, come quella di mandare la Nato in Ucraina cercando di fare più bella figura. O evitare di dividersi in incontri a due o tre quando in Europa siamo in 27". Così, in un'intervista a Repubblica, il ministro della Difesa Guido Crosetto. Alla domanda se quindi sia stato un errore politico il summit di oggi a Weimar, il ministro risponde: "Continuare in un momento così difficile a suddividere le coalizioni che hanno aiutato l'Ucraina in tanti pezzetti mi pare poco pratico". E sottolinea: "Il problema è fare le cose giuste tutti insieme. Noi facciamo tante riunioni al mese al livello Ue e Nato, non riesco davvero a capire queste fughe in avanti".

Quanto ai timori di una escalation afferma: "Siamo tutti preoccupati e molti sono spaventati" e aggiunge: "Proprio per questo il nostro interesse è quello di ristabilire un ordine mondiale in cui il diritto internazionale viene rispettato e nessuno debba temere di essere attaccato e invaso brutalmente. In ogni caso posso assicurare che truppe italiane non andranno mai in Ucraina".

Tajani: "Nessuno nella Nato parla di intervento diretto"

"Siamo schierati in aiuto di un Paese aggredito, in violazione di ogni regola internazionale, ed è un Paese alle porte dell'Europa. Ma il nostro obiettivo è ottenere la pace, non allargare la guerra. Per questo aiutiamo l'Ucraina a resistere, per questo non resteranno soli, per arrivare ad una fine delle ostilità senza che uno Stato abbia occupato l'altro. Ma non ha a che fare, lo scandisco, con un nostro intervento diretto". Lo sottolinea in un'intervista al Corriere della Sera il ministro degli Esteri Antonio Tajani. "Nessuno in ambito Nato ha mai parlato di intervento diretto, sappiamo bene quali conseguenze potrebbe avere un conflitto che rischierebbe di sfociare in nucleare - aggiunge - Anche nella stessa Nato è stato deciso che l'Ucraina potrà entrare a farne parte solo dopo la fine del conflitto, perché se l'ingresso fosse immediato saremmo costretti ad intervenire a difesa di un Paese dell'alleanza attaccato". E, dopo le parole del presidente francese Emmanuel Macron, il ministro dice: "Non capisco, non so se a incidere sia la campagna elettorale".

"Magari vuole evidenziare le differenze con partiti filorussi come quello della Le Pen - aggiunge - Ma noi siamo su tutt'altra posizione". "Siamo dalla parte dell'Ucraina fin dal primo momento - dice Tajani - Ma non siamo in guerra con la Russia. Non lo siamo mai stati". E questo significa che non è previsto "alcun intervento diretto dei nostri militari in quel conflitto". "Siamo pronti ad ogni aiuto e non tentenniamo - rimarca - Speriamo che Paesi come Iran e Cina non rafforzino la Russia con armamenti ed aiuti, perché è un pericolo enorme per tutto il mondo che la guerra abbia esiti infausti". E nell'intervista Tajani ribadisce come diventi "sempre più urgente coordinare, rafforzare, unire l'Europa in una difesa comune". 






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