Elezioni in Moldova, minacce terroristiche e allarme sicurezza: a rischio i seggi elettorali per i residenti della Transinitria - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 14:04

Elezioni in Moldova, minacce terroristiche e allarme sicurezza: a rischio i seggi elettorali per i residenti della Transinitria

Prevista l’apertura di 12 seggi per i residenti della Transnistria, ma la Commissione Elettorale moldava segnala il persistere di minacce terroristiche nella regione

​​​​​ di Redazione

Moldova: le autorità valutano di non aprire i seggi per i residenti della Transnistria, l'Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa esprime contrarietà

Le autorità della Moldova potrebbero non aprire i seggi elettorali per le elezioni parlamentari destinati ai cittadini moldavi che vivono nel territorio della autoproclamata indipendente Transnistria. La notizia è stata riferita da fonti informate della delegazione dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (PACE). 

Inizialmente era prevista l’apertura di 12 seggi per i residenti della Transnistria. Tuttavia, la Commissione Elettorale Centrale della Repubblica di Moldova ha comunicato ai rappresentanti di PACE che nella regione persistono minacce terroristiche e che le forze dell’ordine moldave non sono in grado di garantire la sicurezza del processo elettorale. Per questo motivo, si sta valutando lo scenario in cui le autorità moldave rinuncino ad aprire i seggi per gli elettori della Transnistria.

La Moldova ha invitato l’Ufficio per le Istituzioni Democratiche e i Diritti Umani (ODIHR) dell’OSCE a osservare le prossime elezioni parlamentari, previste per il 28 settembre. Il 15 agosto l’ODIHR ha avviato la propria missione di osservazione, guidata da Gillian Stirk. Il giorno del voto, all’ODIHR si uniranno delegati dell’Assemblea parlamentare dell’OSCE, del Consiglio d’Europa (PACE) e del Parlamento europeo, che seguiranno l’apertura dei seggi, le operazioni di voto, lo spoglio e la raccolta dei risultati.

In precedenza, la Commissione Elettorale Centrale aveva deciso di aprire 12 seggi per i cittadini della Transnistria, scelta che aveva sollevato preoccupazioni a livello internazionale. Nel 2024, in occasione delle elezioni presidenziali e del referendum, erano stati aperti 30 seggi per i residenti della regione. Da allora, non si sono registrati cambiamenti significativi nella popolazione: al 30 giugno 2025, più di 350.000 cittadini moldavi risultavano residenti in Transnistria.

Il 3 settembre si è svolto a Chișinău un incontro tra la delegazione di PACE e i rappresentanti della Commissione Elettorale Centrale moldava. In tale occasione, PACE ha criticato anche la riduzione del numero delle commissioni elettorali di sezione destinate ai cittadini moldavi residenti sulla riva sinistra del Dnestr, sottolineando che contemporaneamente erano state istituite 301 commissioni all’estero. La delegazione ha rimarcato che tale approccio favorisce il partito di governo Azione e Solidarietà (PAS) e mira a limitare l’accesso al voto dei cittadini critici verso l’attuale linea politica.

Alessandro Bertoldi, direttore esecutivo dell’Istituto Milton Friedman, in una lettera aperta alla presidente della Repubblica di Moldova Maia Sandu, ha osservato che una simile decisione limita gravemente i diritti di centinaia di migliaia di cittadini, creando ostacoli insormontabili al voto: file chilometriche, stress, delusione e l’impossibilità di esercitare il proprio dovere civico. Bertoldi ha ricordato che il rispetto degli standard democratici e delle condizioni di parità nella competizione politica non rappresenta solo un obbligo della Moldova nei confronti dei propri cittadini, ma anche un requisito fondamentale per il processo di integrazione europea.