Esteri
Guerra a Gaza, dopo i raid sulla chiesa cattolica Netanyahu invita il Papa in Israele: "Vicini a un accordo con Hamas"
Il Papa ha anche telefonato al cardinale Pizzaballa e il Patriarca Teofilo al loro ingresso a Gaza per offrire loro il suo sostegno, la sua vicinanza e le sue preghiere

Gaza, cardinale Pizzaballa in missione nella Striscia con 500 tonnellate di aiuti
Il cardinale Pizzaballa, assieme al patriarca Teofilo, in missione a Gaza con un carico di 500 tonnellate di aiuti per la popolazione civile, all'indomani del raid israeliano che ha colpito la chiesa cattolica della Sacra Famiglia a Gaza City, provocando tre morti e diversi feriti tra cui il parroco Gabriel Romanelli.
Durante la loro permanenza, si apprende dal patriarcato latino, “la delegazione incontrerà i membri della comunità cristiana locale, porgerà le condoglianze e la solidarietà e sarà al fianco di coloro che sono stati colpiti dai recenti eventi. Il card. Pizzaballa valuterà personalmente le esigenze umanitarie e pastorali della comunità, per contribuire e guidare la presenza e la risposta continua della Chiesa”.
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Su richiesta del Patriarcato Latino, e in coordinamento con i partner umanitari, “è stato garantito l’accesso per la consegna di aiuti non solo alla comunità cristiana, ma anche al maggior numero possibile di famiglie”. Sono entrate centinaia di tonnellate di scorte alimentari, nonché kit di pronto soccorso e attrezzature mediche di urgente necessità. Inoltre, il Patriarcato ha garantito l’evacuazione delle persone ferite nell’attacco verso strutture mediche fuori Gaza, dove riceveranno cure.
Ad annunciare l'arrivo di Pizzaballa nelle Striscia era stato stamani il ministro degli Esteri Antonio Tajani in una dichiarazione in cui precisa di essere in contatto con il Cardinale: "Il Governo italiano chiede a Israele di interrompere le azioni militari e di garantire in maniera totale la sicurezza dei due inviati nella loro importante missione", ha aggiunto il ministro.
"Israele e Hamas devono raggiungere un cessate il fuoco, la guerra a Gaza deve cessare, bisogna scegliere definitivamente la via del negoziato diplomatico per interrompere gli attacchi che coinvolgono la popolazione civile, per liberare tutti gli ostaggi israeliani, per far entrare al più presto gli aiuti necessari".
Papa Leone XIV ha intanto chiamato il card. Pizzaballa e il Patriarca Teofilo al loro ingresso a Gaza per offrire loro il suo sostegno, la sua vicinanza e le sue preghiere. “Preghiamo per la sicurezza della delegazione e per la sospensione delle attività militari durante la visita. Il Patriarcato Latino rimane saldo nel suo impegno nei confronti della comunità cristiana e dell’intera popolazione di Gaza. Non saranno dimenticati, né abbandonati”, fa sapere il Patriarcato latino di Gerusalemme, come riporta il Sir.
Casa Bianca: "Raid errore degli israeliani". Le scuse di Tel Aviv
L'attacco alla Chiesa della Sacra Famiglia a Gaza City è stato "un errore da parte degli israeliani", ha detto la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, rendendo noto che c'è stato un colloquio tra Donald Trump e Benjamin Netanyahu per affrontare la questione, dopo il quale il premier israeliano avrebbe deciso di rilasciare una dichiarazione per spiegare l'accaduto.
"Israele si rammarica profondamente che un colpo vagante abbia colpito la Chiesa della Sacra Famiglia a Gaza. Ogni vita innocente persa è una tragedia. Condividiamo il dolore delle famiglie e dei fedeli", ha affermato l'Ufficio di Netanyahu in una nota pubblicata su X, sottolineando l’impegno delle autorità israeliane a fare chiarezza sull’accaduto: "Israele sta indagando sull’incidente e resta impegnato nella protezione dei civili e dei luoghi sacri".
L’esercito israeliano ha quindi confermato che la Chiesa della Sacra Famiglia è stata colpita accidentalmente da schegge di un colpo di carro armato sparato durante un’operazione militare nella città. "È emerso che frammenti di un proiettile sparato durante un’attività operativa nella zona hanno colpito per errore la chiesa", si legge nella dichiarazione, precisando che l’incidente è attualmente oggetto di indagine.
Papa Leone XIV chiama Netanyahu dopo i raid sulla chiesa cattolica
"Nella mattinata, Leone XIV ha ricevuto, nella residenza di Castel Gandolfo, una telefonata da parte di Benjamin Netanyahu, Primo Ministro di Israele, in seguito all'attacco militare dell'esercito israeliano avvenuto ieri che ha colpito la chiesa della Sacra Famiglia a Gaza". Così una nota della sala stampa vaticana. Il Papa, nella telefonata, "ha rinnovato il suo appello affinché venga ridato slancio all'azione negoziale e si raggiunga un cessate il fuoco e la fine della guerra. Ha espresso nuovamente preoccupazione per la drammatica situazione umanitaria della popolazione a Gaza, il cui prezzo straziante è pagato in modo particolare da bambini, anziani, persone malate". "Il Santo Padre ha ribadito l'urgenza di proteggere i luoghi di culto e soprattutto i fedeli e tutte le persone in Palestina ed Israele". Lo riferisce un comunicato della sala stampa vaticana a proposito della telefonata tra il premier israeliano Benjamin Netanyahu e Leone XIV.
Guerra a Gaza, dopo i raid sulla chiesa cattolica Netanyahu invita il Papa in Israele: "Vicini a un accordo con Hamas"
Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha invitato papa Leone XIV a visitare Israele durante la telefonata odierna. Lo riferiscono i media israeliani. La telefonata è avvenuta in seguito all'attacco dell'esercito israeliano avvenuto ieri che ha colpito la chiesa della Sacra Famiglia a Gaza, causando la morte di tre persone e ferendone altre, tra cui alcuni gravemente. Durante il colloquio, Leone XIV "ha rinnovato il suo appello affinché venga ridato slancio all'azione negoziale e si raggiunga un cessate il fuoco e la fine della guerra", riferisce una nota della Sala Stampa del Vaticano.
Il Pontefice ha inoltre espresso ancora "preoccupazione per la drammatica situazione umanitaria della popolazione a Gaza, il cui prezzo straziante è pagato in modo particolare da bambini, anziani e persone malate". Infine, conclude il comunicato, il Papa "ha ribadito l'urgenza di proteggere i luoghi di culto e soprattutto i fedeli e tutte le persone in Palestina ed Israele". In una nota ieri sera l'ufficio di Netanyahu ha fatto sapere che Israele si è rammaricato profondamente per l'accaduto. Durante la telefonata, aggiungono i media israeliani, Netanyahu ha detto al Papa che sta lavorando per il rapido rilascio degli ostaggi e che "i negoziati stanno procedendo. Siamo vicini a un accordo". Negli ultimi anni le relazioni tra il Vaticano e Israele hanno toccato livelli di tensione, soprattutto dopo l'operazione militare a Gaza.