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Guerra, la Russia ci mette nel mirino: "Capitali europee le prime a rischiare"

di Redazione Esteri

Arriva la risposta di Mosca all'annuncio dei missili a lungo raggio americani in Germania entro il 2026

Guerra, la Russia ci mette nel mirino

Gli Stati Uniti hanno annunciato che schiereranno missili a lungo raggio in Germania a partire dal 2026, innescando una serie di risposte accese da parte della Russia. Dmitri Peskov, portavoce del Cremlino, ha espresso preoccupazioni dichiarando che la Russia dispone dei mezzi per contrapporsi a questa mossa americana e ha messo in guardia che le capitali europee potrebbero essere le prime vittime in caso di un conflitto diretto.

Peskov, citato dall'agenzia Tass, ha illustrato che gli Stati Uniti hanno storicamente posizionato missili di varia gittata in Europa, puntati verso la Russia, che a sua volta ha identificato obiettivi europei per i suoi missili. Ha sottolineato l'assurdità della situazione, evidenziando come gli Stati Uniti continuino a prosperare economicamente mentre l'Europa rimane esposta.

Il 12 luglio, Peskov ha etichettato la decisione americana come una "pura provocazione" e un pericoloso nuovo ciclo di escalation della tensione. Anche il viceministro della Difesa russo, Sergei Ryabkov, ha parlato di sviluppare una risposta militare alla minaccia emergente. Secondo i piani USA, inizialmente ci saranno dispiegamenti episodici nel 2026, seguiti da una presenza più stabile e continuativa, a simboleggiare l'impegno delle forze armate americane a sostegno della Nato e della deterrenza in Europa.

L'annuncio è stato fatto durante il vertice della Nato a Washington, e segue la decisione del presidente Biden di autorizzare l'Ucraina ad usare armi statunitensi contro le regioni russe al confine. Queste azioni hanno esacerbato le tensioni tra il blocco occidentale e la Federazione Russa, con altre nazioni occidentali che seguono l'esempio degli USA, provocando la forte reazione del Cremlino e accuse di spingere il mondo verso un conflitto.

Dmitri Medvedev, vicepresidente del Consiglio di sicurezza nazionale russo, ha risposto con tono minaccioso, sostenendo che la Russia dovrebbe eliminare l'Ucraina o la Nato, o entrambe.