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Esteri
L’America è pronta a ripartire con 270 milioni di vaccinati
Caldo torrido al Washington Square Park di New York (Lapresse)

Nell’immaginario del presidente degli Stati Uniti la “festa di liberazione dal virus” avrebbe dovuto essere il 4 luglio ma, il paese sta “mordendo il freno” e la voglia di ripartire è ancora più forte dei desideri del democratico Biden.

I casi di contagio da Coronavirus sono molto calati, una media di 30000, e soprattutto i decessi, circa 700, e soprattutto la campagna di vaccinazione sta correndo veloce con quasi 334 milioni di dosi distribuite e 263 milioni di americani che ne hanno ricevuta almeno una.

In questa situazione molte grandi città, tra cui New York e Chicago, hanno annunciato le aperture nelle prossime settimane, così come la capitale Washington DC ha confermato di voler riaprire le sale da concerto, i locali notturni e i centri sportivi senza limitazioni dall’11 di giugno.

La lotta alla pandemia sembra essere sotto controllo. Da un mese la media giornaliere delle vittime è sotto le mille con alcune grandi città che non registrano da giorni nessun decesso. Gli esperti del CDC però dubitano, nonostante tutto, che il paese riuscirà a raggiungere l'immunità di gregge entro l'estate, anche perchè il 20-25% degli americani è ancora esitante e non vuole farsi vaccinare.

Incentivi di tutti i tipi vengono offerti da imprese, supermercati, amministrazioni per favorire la vaccinazione. Dai taxi gratis per arrivare al centro vaccini, ai buoni spesa per i supermercati fino a dolci e sigarette alla marjiuana,  ma molte persone rimangono ancora scettiche.

Le regole di sicurezza sono comunque molto chiare, anche se diverse da stato a stato. Ad esempio a Chicago i grandi spazi possono funzionare al 25%, i piccoli al 50% ma tutte le persone devono indossare la mascherina e mantenere la distanza.

L’Illinois riaprirà completamente entro il 4 luglio. Il Texas, molto aperturista, ha già aperto completamente il 10 marzo e la Florida ha tolto da una settimana tutte le norme di sicurezza.

Dal 19 maggio lo stato di New York, insieme a Connecticut e New Jersey, ripartirà a pieno regime, ad eccezione di Broadway.

I teatri di Broadway ritarderanno le aperture per due motivi: il primo per la messa in sicurezza dei locali e la seconda per l’attuale mancanza di produzioni pronte.

Uffici, ristoranti, negozi, barbieri, parchi di divertimento, musei, palestre e impianti sportivi potranno funzionare a pieno regime per la prima volta dopo 14 mesi. Anche se tutti dovranno rispettare la distanza di sicurezza, nonostante oltre un terzo della popolazione sia vaccinato.

Anche la California, colpita fortemente dal virus, ha confermato la riapertura per il 15 giugno, anche se la mascherina sarà obbligatoria fino all’estate.

A Los Angeles  aziende e ristoranti sono aperti senza limitazioni di orario. Ristoranti occupati al 75% ma solo se i clienti hanno tutti dimostrato di aver fatto il vaccino o avere test negativi.Disneyland ha riaperto come pure altri parchi di divertimento. E pure le squadre professionistiche dei baseball e basket cominciano a rivedere un po’ di spettatori.

Forse, da queste parti, potrebbe essere cominciata davvero la fine della pandemia da Covid-19.

 

 

 

 

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