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Esteri
L’insana passione di Trump per il dittatore coreano Kim
(fonte Lapresse)

’Sono contento di vederlo tornare’ ha tuittato il Presidente Donald Trump commentando il ritorno sulla scena pubblica del dittatore nordcoreano Kim Jong-un. Dopo tre settimane di completa assenza, in cui i rumors parlavano addirittura di morte, il discusso capo politico è ritornato sulla scena immortalato all’inaugurazione di un impianto, probabilmente di arricchimento dell’uranio.

L’interesse di Trump verso l’uomo Kim e il suo Governo è abbastanza curioso soprattutto se lo si paragona ad un’altra dittatura, quella cubana.

Barack Obama con Cuba era riuscito ad aprire un minimo dialogo. Trump nello spazio di un secondo ha cancellato questo debole dialogo e ha persino reso più duro il ‘bloqueo’, con il divieto alle crociere americane di toccare l’isola caraibica.

E nemmeno la richiesta del Governo cubano di alleggerire le misure ‘punitive’ in una fase di pandemia ha avuto alcuna risposta. E vale la pena ricordare che non esiste minaccia militare alcuna da parte di Cuba e tantomeno azioni pericolose come una corsa agli armamenti nucleari dato che le condizioni economiche dell’isola sono così disastrose che il primo problema non è arricchire l’uranio ma arricchire la gente ad un livello di sopravvivenza.

Con la Corea del Nord l’approccio di Trump è stato totalmente diverso.

 

Prima lo scontro verbale, insolito per un Presidente, che ha accusato Kim di essere un ‘grasso e basso uomo razzo’ ricambiato con la stessa moneta dal giovane dittatore con minacce reciproche di possibili attacchi militari. Poi improvvisamente si è passati alla politica degli incontri.

Ben tre tra il 2018 e il 2019 con la prospettiva di una denuclearizzazione del regime, che non si è ancora nemmeno vista lontanamente.

‘ Se non fosse stato per me a questa ora saremmo in guerra con la Corea di Kim’ ha risposto più  volte Trump a chi gli chiedeva i motivi di tanto interesse.

Sta di fatto che Trump è stato l’unico Presidente al mondo che si è rallegrato per questa ricomparsa. Il suo tweet ha fatto scalpore e i social hanno risposto con una provocazione. Il ricordo di Otto Warbier , il giovane dell’Ohio che fu condannato a 15 anni di lavori per aver tentato di mettere in un hotel un cartello di propaganda politica contro il regime. 17 mesi dopo la condanna il ragazzo fu rimandato negli Stati Uniti in stato vegetativo e morì pochi giorni dopo l’arrivo.

Ma forse questo avvenimento Trump non se lo ricordava.

 

 

 

 

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    corea del nordkim.trumpcuba





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