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Esteri
Libia, spari contro tre pescherecci italiani: ferito il comandante dell'Aliseo

 Il marinaio di un peschereccio di Mazara del Vallo e' stato ferito al largo della Libia. Lo ha detto all'AGI il sindaco della citta' siciliana, Salvatore Quinci. Il fatto e' avvenuto a circa 30 miglia dalla costa libica, al largo di Misurata. Non sono chiare le condizioni di salute del marinaio del peschereccio, al quale sta prestando soccorso un mezzo della marina militare italiana. 

I libici "hanno sparato ad altezza d'uomo: a dirlo è il sindaco di Mazara del vallo, Salvatore Quinci, riferendosi al ferimento del marinaio di un peschereccio avvenuto al largo della Libia. "E' una novita' che episodi del genere accadano al largo di Misurata", ha aggiunto Quinci, alludendo al fatto che negli ultimi mesi e ancora qualche giorno fa minacce del genere erano arrivate da libici di Bengasi. Quinci ha aggiunto: "Sono in contatto con la farnesina, attendo aggiornamenti".

A quanto apprende l'Adnkronos, personale della Guardia costiera libica sarebbe salito a bordo dell'Aliseo, il motopesca italiano il cui comandante è rimasto ferito dai colpi di avvertimento sparati da una motovedetta di Tripoli circa 75 miglia a nord est di Tripoli. La situazione che si è creata impedisce di fatto l'evacuazione del marinaio ferito, che avrebbe dovuto trovare soccorso su Nave Libeccio della Marina Militare. 

"Non sappiamo niente, non abbiamo notizie. Siamo preoccupati", ha dicharato Alessandro Giacalone, il figlio del comandante del peschereccio Aliseo, rimasto ferito dagli spari della Guardia costiera libica. A Mazara del Vallo sono momenti concitati in questo momento. Le notizie che arrivano sono piuttosto frammentarie.

La Libia smentisce: "Solo colpi di avvertimento"

La Marina libica, che controlla la Guardia costiera, ha smentito di aver sparato "contro" pescherecci italiani ma ammesso che sono stati esplosi "colpi di avvertimento in aria" per fermare imbarcazioni da pesca che a suo dire avevano sconfinato in acque territoriali libiche. "Non ci sono stati colpi esplosi contro imbarcazioni, ma colpi di avvertimento in aria", ha detto al telefono all'ANSA il commodoro Masoud Ibrahim Abdelsamad, portavoce della Marina libica senza fornire per il momento ulteriori dettagli sull'incidente.

"Il governo aspetta il morto"

"Me l'aspettavo che sarebbe successo... Forse il governo aspetta il morto...". E' la denuncia di Fayrouz Hedi Ben Thameur, figlia e fratello di due pescatori che a settembre furono sequestrati dalla Guardia costiera libica e tenuti ostaggio per 108 giorni. "Il Governo italiano non si sta muovendo per i pescatori - dice - forse si muoverà quando qualcuno morirà". E dice: "Noi ancora stiamo aspettando gli indennizzi promessi dal governo". Il padre al momento è in malattia. Ma presto tonerà sulla Medinea dove si trovava quando i pescherecci furono sequestrati. "Non ci sono parole -dice - e anche se le trovassi non saprei cosa dire, non è cambiato nulla da dicembre a oggi".

Marinaio ferito al braccio

La fregata Libeccio della Marina militare, impegnata nell'Operazione Mare Sicuro, "è intervenuta nelle prime ore pomeridiane di oggi in assistenza ad un gruppo di 3 pescherecci italiani (Artemide, Aliseo e Nuovo Cosimo) intenti in attività di pesca nelle acque della Tripolitania all'interno della zona definita dal Comitato di Coordinamento Interministeriale per la Sicurezza dei Trasporti e delle Infrastrutture "ad alto rischio" (a circa 35 miglia nautiche dalla costa libica, a nord della città di Al Khums)".

E' la Marina militare a sottolineare, in una nota, che "l'intervento si è reso necessario per la presenza di una motovedetta della Guardia Costiera libica in rapido avvicinamento ai motopesca italiani". Nave Libeccio, che al momento della segnalazione "si trovava a circa 60 miglia dalla scena d'azione, ha diretto verso i motopesca alla massima velocità ed ha mandato in volo l'elicottero di bordo, il quale giunto in area ha preso contatto radio con il personale della motovedetta.

Per verificare la situazione, è stato inoltre immediatamente dirottato in zona un velivolo da ricognizione della Marina Militare P-72, il quale riporta d'aver assistito ad alcuni colpi d'arma da fuoco di avvertimento da parte della motovedetta libica. La fregata Libeccio, giunta in prossimità dei motopesca, ha ricevuto notizia della presenza di un marittimo del motopesca Aliseo ferito ad un braccio. L'azione -precisano dalla Marina militare- è tuttora in corso e dell'evoluzione della situazione è stato dato costante aggiornamento al Ministro della Difesa, onorevole Lorenzo Guerini".

Libia, Fratoianni a Draghi:  "Grazie alla guardia costiera per cosa?"

"Non mi ricordo bene: di che cosa dovevamo ringraziare la Guardia Costiera Libica? Dei pescatori italiani che vengono mitragliati? O dei naufraghi che vengono bastonati e riportati nei lager della Libia? Aspetto risposta dal presidente Draghi e dalla sua maggioranza". Lo scrive su Twitter il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni a proposito dei colpi esplosi dalla guardia costiera libica contro due pescherecci italiani al largo di Misurata

Libia, Fratelli d'Italia: "Governo in aula su pescherecci italiani"

"Chiediamo che il governo italiano venga in aula a fine seduta a riferire su quanto accaduto relativamente ai due pescherecci italiani attaccati dalla Guardia costiera libica. Dalle notizie che giungono il comandante di uno dei due pescherecci sarebbe rimasto ferito e questo ci rimanda all'episodio del sequestro dei nostri marinai e alla loro lunga detenzione in Libia prima che fossero rilasciati. Si tratta del secondo episodio in pochi mesi e pretendiamo che il governo ci riferisca nel merito". Lo dichiara il senatore di Fratelli d'Italia Adolfo Urso.

Libia, Lupi (NcI): "Di Maio in Aula su spari a peschereccio"

"La notizia degli spari contro un peschereccio italiano e del ferimento di un pescatore e' molto grave e segnala una sempre maggiore instabilita' del Mediterraneo. Chiediamo al ministro degli Esteri Luigi Di Maio di riferire immediatamente sull'episodio e sullo stato dei rapporti con la Libia. Ad un primo superficiale sguardo sembrerebbe paradossale continuare ad addestrare la guardia costiera libica per riceverne in cambio continue segnalazioni di violenze sui migranti e colpi di mitraglia alle nostre navi. L'Italia ha il dovere di tutelare i propri interessi nazionali e far sentire la sua voce in modo piu' autorevole". Lo afferma il presidente di Noi con l'Italia Maurizio Lupi.

"La notizia degli spari contro un peschereccio italiano e del ferimento di un pescatore è molto grave e segnala una sempre maggiore instabilità del Mediterraneo. Chiediamo al ministro degli Esteri Luigi Di Maio di riferire immediatamente sull'episodio e sullo stato dei rapporti con la Libia". Ha aggiunto Maurizio Lupi. "Ad un primo superficiale sguardo sembrerebbe paradossale continuare ad addestrare la Guardia costiera libica per riceverne in cambio continue segnalazioni di violenze sui migranti e colpi di mitraglia alle nostre navi. L'Italia ha il dovere di tutelare i propri interessi nazionali e far sentire la sua voce in modo più autorevole''.

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