In un'insolita ammissione di responsabilita', le forze armate israeliane (Idf) hanno riferito di aver colpito una cinquantina di obiettivi in Siria nel corso del 2020. Nessun dettaglio e' stato fornito su cosa sia finito nel mirino ma da quando e' scoppiata la guerra civile nel Paese confinante, sono centinaia i raid aerei per il quale e' stato accusato lo Stato ebraico. Bombardate truppe governative e milizie di Hezbollah schierate al fianco del regime di Bashar al-Assad, consiglieri iraniani, depositi di munizioni e centri di ricerca. L'obiettivo e' impedire l'insediamento stabile nel Paese di forze della Repubblica islamica e dei suoi alleati, insieme al trasferimento di armi e sistemi di precisione. Nel conteggio 2020 dell'Idf sono finiti anche i 176 razzi sparati dalla Striscia di Gaza, di cui 90 caduti in campo aperto e 80 intercettati dal sistema Iron Dome, e la scoperta di un tunnel che dall'enclave palestinese sfociava in territorio israeliano. Sono stati circa 1.500 gli incidenti in Cisgiordania che hanno visto il lancio di pietre, in leggero aumento rispetto all'anno precedente (1.469).
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