Esteri
Nasce “Domus Europa”: al via il Centro Europeo per la Ricostruzione dell’Ucraina
Il 26 agosto la prima missione ufficiale a Rivne e Kyiv: chirurgia avanzata, solidarietà e cooperazione concreta

“Domus Europa”: l’Italia al fianco dell’Ucraina nella ricostruzione sociale e infrastrutturale
A seguito dell’Ukraine Recovery Conference che si è tenuta a Roma il 10 e 11 luglio scorso, riunendo governi, istituzioni finanziarie, aziende e società civile per sostenere la ripresa e la ricostruzione dell'Ucraina, prende vita “Domus Europa”, il nuovo Centro Europeo di Cooperazione Italia–Ucraina. Un progetto ambizioso che unisce istituzioni, università, imprese e società civile, con l’obiettivo di affiancare la ricostruzione del Paese non solo a livello infrastrutturale, ma anche sociale e culturale.
Fondato e presieduto da Stefano Nicolussi Rossi, imprenditore con più di vent’anni di esperienza in Ucraina, Domus Europa si presenta come una piattaforma permanente di dialogo e progettazione tra Italia e Ucraina. A guidare il Comitato scientifico è il senatore Marco Scurria, segretario della Commissione Affari Europei del Senato. Tra i vicepresidenti figurano Angelo Paletta, Luca Colonna e Serena Tajé Forni, quest’ultima anche Direttore Generale del centro.
Il cuore pulsante del progetto è la convinzione che la ricostruzione dell’Ucraina debba partire subito, con azioni concrete. Partner strategico dell’iniziativa è Renovua S.p.A., società fondata dallo stesso Nicolussi Rossi e specializzata in progetti a forte impatto sociale. Tre i primi interventi già in fase operativa:
• Chirurgia e riabilitazione per veterani amputati grazie alla tecnologia TSR;
• Sviluppo di energie rinnovabili nella regione dei Carpazi;
• Finanza sociale, con la creazione di una banca per sfollati e piccole imprese ucraine.
Il 26 agosto la prima missione: tra Rivne e Kyiv, la cooperazione si fa concreta
Il primo intervento operativo si è tenuto il 26 agosto, con una missione che ha toccato le città di Rivne e Kyiv. A Rivne, la delegazione ha accompagnato un’equipe medica altamente specializzata guidata dal professor Alexander Gardetto, inventore della tecnologia TSR per protesi avanzate. All’interno dell’Ospedale Municipale di Rivne, sono stati effettuati gratuitamente interventi chirurgici su giovanissimi veterani di guerra, in collaborazione con cliniche e università ucraine, tra cui la Kharkiv Medical University. I pazienti seguiranno ora un percorso completo di riabilitazione e diventeranno ambasciatori del progetto.
Un ulteriore momento chiave della missione si è svolto a Kyiv, proprio durante l’ultimo tragico bombardamento Russo che ha visto 23 morti e più di 50 feriti civili, compresi 4 bambini, il più piccolo di soli 3 anni. Il giorno dopo il grave attentato, la delegazione si è recata presso il celebre ospedale pediatrico Ohmatdyt, simbolo della resistenza sanitaria ucraina, più volte colpito dai bombardamenti ma mai abbandonato. Qui sono previsti interventi chirurgici su bambini, rimasti senza arti a causa del conflitto. Un gesto altamente simbolico, che conferma l’impegno di Domus Europa verso i più vulnerabili, anche in uno dei luoghi più colpiti dalla violenza della guerra. Durante la missione sono previsti incontri istituzionali con il Viceministro della Salute ucraino, per avviare un protocollo d’intesa volto alla produzione locale di protesi bioniche compatibili con la tecnologia TSR.
“Le attività di Domus Europa dimostrano che oltre le parole ci sono i fatti. Non solo conferenze per indicare la strada ma azioni vere per testimoniare la vicinanza dell’Italia all’Ucraina aggredita nei suoi confini nazionali” ha dichiarato il Senatore Marco Scurria.
Un momento toccante è stato inoltre l’incontro con i bambini ricoverati all’Ohmatdyt, insieme al direttore generale Oleksandr Urin e al Viceministro della Sanità Edem Adamanov, con l’obiettivo di portare un messaggio di vicinanza, giocare, sorridere e offrire un aiuto concreto anche ai più piccoli.
Un ponte tra i popoli, oltre la guerra
Domus Europa guarda anche oltre i confini del conflitto, puntando all’Ucraina della diaspora e al coinvolgimento delle comunità ucraine in Europa e nel mondo. L’obiettivo è rafforzare un dialogo duraturo e multilivello, fondato su collaborazione e crescita reciproca.
“La nascita del Centro Europeo di Cooperazione Italia–Ucraina rappresenta un passo concreto per costruire un futuro di pace, sviluppo e solidarietà europea,” – afferma Stefano Nicolussi Rossi. “Attraverso iniziative umanitarie vogliamo offrire un sostegno immediato e tangibile alle popolazioni colpite. La ricostruzione non può aspettare la fine della guerra. Va iniziata adesso, con coraggio e fiducia.”
Nei giorni scorsi è stato anche firmato un memorandum per la realizzazione di infrastrutture strategiche e impianti sportivi in collaborazione con cinque comuni ucraini, per un valore complessivo di 1 miliardo di euro. Un impegno imponente, che dimostra come la visione di Domus Europa si fondi su solidarietà, innovazione e diplomazia operativa, nel segno di un’Europa che costruisce ponti e non lascia indietro nessuno.