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Esteri
Sunak nel caos per la svolta anti green. Via libera trivelle nel mare del Nord

Regno Unito, Rishi Sunak nella bufera per la sua svolta anti green a caccia di petrolio e gas

A nome dell’indipendenza e sicurezza energetica, il governo di Rishi Sunak ha autorizzato un centinaio di nuove licenze di esplorazione di gas e petrolio nel Mare del Nord, alimentando critiche dell’opposizione e degli ambientalisti. Il premier conservatore ha assicurato di agire in modo “pragmatico e proporzionato” contro il riscaldamento globale, giustificando nel contempo la sua controversa decisione con la necessità di garantire “l’indipendenza” del Paese e la “sicurezza dei suoi approvvigionamenti”.    

L’esecutivo si è così esposto alle pesanti critiche dei laburisti e delle organizzazioni ambientaliste che valutano come “poco serio” l’impegno di Sunak a tutela dell’ambiente. La sua decisione giunge in un momento di acceso dibattito all’interno della maggioranza conservatrice e nei ranghi dell’opposizione laburista sulle politiche green da attuare per via dello loro elevato costo per i britannici, alle prese con una forte inflazione.  Un provvedimento che segna inoltre uno scontro politico frontale tra il premier conservatore e l’opposizione laburista – di cui i sondaggi prevedono la vittoria alle prossime elezioni generali del 2024 – decisi a porre fine allo sfruttamento di petrolio e gas nel Mare del Nord.

"Siamo stati tutti testimoni di come Putin abbia strumentalizzato l'energia, interrompendo le forniture e bloccando la crescita nei Paesi di tutto il mondo", ha dichiarato il primo ministro conservatore in una nota. "Ora più che mai, è fondamentale rafforzare la nostra sicurezza energetica e trarre vantaggio da questa indipendenza per portare energia più economica e pulita nelle case e nelle imprese del Regno Unito", ha aggiunto Sunak.  Secondo Downing Street il sostegno allo sfruttamento di petrolio e gas nel Mare del Nord dovrebbe portare alla creazione di più di 200 mila posti di lavoro. Inoltre il governo ha confermato l’inaugurazione dei primi due siti di cattura e stoccaggio di CO₂ nel Mare del Nord, un settore che potrebbe sostenere fino a 50 mila posti di lavoro. Questa tecnologia è criticata da alcuni ambientalisti che la considerano una scusa per il continuo sfruttamento dei combustibili fossili.

Nel Regno Unito le politiche ambientali sembrano essere al centro dell'attenzione dopo la sconfitta a sorpresa del Labour da parte dei conservatori in un'elezione locale nella zona ovest di Londra. Tale risultato - con meno di 500 voti - è stato attribuito alla sfiducia degli elettori nei confronti della prevista estensione a fine agosto di una tassa sui veicoli inquinanti a tutta la Greater London, ovvero nove milioni di abitanti, e voluta dal sindaco laburista, Sadiq Khan.

Sotto la forte pressione di una parte della maggioranza, il governo ha lasciato intendere che alcuni obiettivi ambientali potrebbero essere allentati, in particolare sugli standard energetici per le abitazioni. Sunak ha preparato il terreno con un testo pubblicato nel fine settimana sul quotidiano conservatore ‘Sunday Telegraph’, descrivendo i laburisti come "anti-automobilisti" e dicendo di essere "dalla parte" delle famiglie che hanno bisogno della loro auto. "Faremo la transizione verso la neutralità del carbonio", ha assicurato alla Bbc il primo ministro britannico durante la visita in Scozia. "Mi impegno, ma lo faremo in modo proporzionato e pragmatico, che non aggiunge necessariamente l'onere o il prezzo delle bollette per le famiglie, soprattutto in un momento in cui l'inflazione è più alta di tutti”, ha argomentato il premier.  

Secondo un sondaggio YouGov della scorsa primavera, il 65% dei britannici afferma di essere preoccupato per le conseguenze del cambiamento climatico, ma molti di loro si oppongono alla maggior parte delle misure che richiederebbero uno sforzo personale. In ogni caso, il Regno Unito sta subendo con forza gli effetti del riscaldamento globale. Un rapporto dei servizi meteorologici ha avvertito questa settimana che le temperature record nell'estate del 2022, quando il termometro aveva superato i 40°C, sembrerebbero "fredde" entro la fine del secolo.

“Non staremo a guardare mentre i politici usano l'ambiente come un calcio politico. È il coraggio e la leadership di cui abbiamo bisogno ora”, hanno scritto in una lettera indirizzata a Sunak i leader di diverse associazioni, come WWF, National Trust e Greenpeace. A fine giugno il Segretario di Stato responsabile per il clima, Zac Goldsmith – vicino all'ex primo ministro Boris Johnson – ha lasciato il governo, accusando in particolare Sunak di disinteresse per l'ambiente e denunciando l’"apatia" dell'esecutivo sul clima. Per molti detrattori in diversi ambienti, le nuove licenze per petrolio e gas nel Mare del Nord rappresentano una "palla da demolizione" lanciata agli impegni sul clima. 

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