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Trump, più le onde legali si fanno grandi più il tycoon ci “surfa” sopra
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Trump, la decisione dei giudici del Colorado è un "balloon d'essai"

La decisione della Corte Suprema del Colorado (stato democratico sia nel 2016 che nel 2020) di impedire a Donald Trump (già implicato in 91 crimini federali ) di candidarsi alle primarie repubblicane di quello Stato è stata una bomba mediatica ad alto potenziale ma dagli effetti, probabilmente inversi, alla decisione dei giudici che l’hanno emessa. Infatti il primo messaggio arrivato a tutti era che Trump praticamente sarebbe stato fuori dalla corsa elettorale.

La realtà è un po’ diversa. E questo, se proprio non è un bene per Biden e probabilmente per gli Stati Uniti e il mondo, è decisamente un valore per la democrazia dove i candidati politici dovrebbero essere scartati dagli elettori e non dalle leggi. Perchè questa sentenza sembra essere un “ballon d’essai”? Prima di tutto perchè parte dal 14esimo Emendamento e si basa sulla certezza che l’ex presidente abbia partecipato a una “insurrezione” durante l’attacco al Campidoglio del 6 gennaio 2021. Detto questo la pena potrebbe essere quella che il politico non possa apparire né in nome né in foto sulle schede elettorali del solo Colorado. Secondo , e probabilmente il punto più importante perchè, negli Stati Uniti, la Corte Suprema di Washington ha sempre l’ultima parola.

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Trump, il potere del Tribunale Supremo di Washington

E vale la pena ricordare che la Corte è costituita da nove giudici, tre liberali e sei conservatori , tre dei quali nominati durante la presidenza del tycoon. Il tema da giudicare è assolutamente nuovo, quello cioè di decidere se la clausola interdittiva del Quattordicesimo Emendamento si debba applicare alla carica di presidente. E il nodo da sciogliere, come spesso succede nei cavilli delle leggi, è molto intricato.

Infatti per aspirare alla Casa Bianca è obbligatorio essere cittadino americano, avere più di 35 anni e risiedere nel Paese negli ultimi 14. Però la Costituzione, espressamente, non vieta espressamente a chi è indagato per un crimine federale (Trump rischia 91 , in quattro casi diversi) di candidarsi, nemmeno se giudicato colpevole. Nelle pieghe dell’Emendamento vi è un vecchio codicillo (del 1868) che dice il contrario e cioè che “Nessuno può essere senatore o deputato, presidente o vicepresidente, né ricoprire alcuna carica civile o militare se, dopo aver prestato precedentemente giuramento di sostegno alla Costituzione degli Stati Uniti, labbia partecipato ad un’insurrezione o ribellione contro la stessa, o abbia dato aiuto a chi l’insurrezione l’ha fatta”. E per i giudici del Colorado l’asfalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021 è stata un’insurrezione, senza se e senza ma.

Trump, potrebbe essere rimesso in corsa dal Tribunale Supremo

Stante questa situazione i più attenti osservatori indipendenti ritengono che il Tribunale Supremo d Washington rimetterà Trump in corsa anche in Colorado. O sostenendo che non si possa impedire a qualcuno di candidarsi alla Casa Bianca senza una condanna penale o che si tratti soltanto di una problematica politica che non giustifica l’intervento di alcun tribunale. In caso contrario la sentenza varrebbe solo per il Colorado e non impedirebbe al tycoon di presentarsi sulle schede di tutti gli altri stati americani.

Certo la sentenza del Colorado potrebbe essere seguita da altri stati. Ma, da come si stanno muovendo i sondaggi, al momento favorevoli a Trump, ogni azione della legge contro di lui sembra garantirgli consensi maggiori. Al momento ci sono casi simili aperti nel Maine, nel Michigan e nell’Oregon. In Minnesota e New Hampshire, tentativi simili sono falliti in tribunali. Dopo la sentenza Trump non ha perso tempo a rispondere  e in un evento in Iowa ha detto con forza che il giorno della sentenza in Colorado  è stato “un giorno triste per gli Stati Uniti. Così nascono le dittature.Non permetterò ai giudici di sinistra di rubare i voti della maggioranza degli americani”. In conclusione si puo' dire che la retorica della persecuzione politica sembra funzionare alla grande, nascondendo anche gli indiscussi problemi legali di Donald trump che, invece sembra, surfarci sopra, con grande maestria.

Certo è che i democratici devono rendersi conto che, con i giudici, non riusciranno a liberarsi di un candidato che, al momento, è indiscusso leader del repubblicani e favorito nel paese. Il tycoon sta dimostrando che più le onde legali si fanno grandi più dimostra grande abilità di cavalcarci sopra da vero surfista.

 

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