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Esteri
Turchia, il generale Angioni: "Erdogan rafforzato e più vicino alla Russia"

di Lorenzo Lamperti
twitter11@LorenzoLamperti

Il generale Franco Angioni, già comandante del contingente italiano nella missione di pace "Libano 2", analizza in un'intervista ad Affaritaliani.it il tentato colpo di Stato in Turchia e l'attentato di Nizza.

Generale, ancora un altro attentato in Europa...

Nulla di nuovo sotto il sole. Siamo sempre nello stesso grande imbarazzo di mesi fa. L'Europa non è stata in grado di premunirsi dal rischio del terrorismo e non ha messo in piedi una reazione accorta.

Che cosa si dovrebbe fare?

Bisogna decidersi di fronteggiare finalmente il terrorismo in maniera seria. Non si può pensare che un camion possa buttare giù le transenne ed entrare in una zona pedonale alle dieci di sera dicendo che deve vendere gelati senza un minimo controllo in una zona affollata. Non abbiamo ancora capito che dobbiamo combattere. Non basta fare controlli extra agli Europei di calcio, dove è più difficile possano attaccare. Bisogna prendere precauzioni nei luoghi di affollamento. Pensando all'Italia, per esempio, bisogna prendere precauzioni a Roma dove tutte le domeniche i fedeli vanno in piazza San Pietro dal Papa. Bisogna ricordarsi che il terrorismo è forte, sceglie quando, dove e come attaccare. E sarà sempre più forte se non iniziamo anche noi a pensare come se fossimo terroristi, preparandoci all'eventualità di altri attacchi.

L'Italia quali rischi corre?

Il fatto che un attacco come questo non sia mai capitato non significa che non possa capitare in futuro. Certo, noi siamo messi meglio rispetto a Francia, e in parte anche Regno Unito. Sono due Paesi con un passato fortemente colonialista. La seconda o terza generazione non ha l'orgoglio francese della prima. Noi questo passato non lo abbiamo ma è chiaro che siamo anche noi nella lista dei possibili obiettivi.

Bisognerebbe prendere in considerazione l'opzione militare in Siria e Iraq per sradicare l'Isis e togliere un punto di riferimento ai cosiddetti "lupi solitari"?

Daesh è la matrice di base, la cui nascita è causa delle potenze occidentali. E' la casa madre. Va combattuta e sradicata non individualmente con un'alleanza seria e decisa a livello internazionale. Invece lo Stato Islamico prosegue a commerciare e incamerare soldi con la vendita di petrolio. E' un momento nel quale hanno riportato sconfitte militari, anche per questo aumentano gli attacchi in Europa. Hanno necessità di mantenere alto il livello della loro immagine. Noi dobbiamo insistere, perché non è abbastanza quello che stiamo facendo a livello militare.

E' un momento davvero di grande tensione in Medio Oriente e di certo il caos in Turchia non può aiutare.

Mi cospargo il capo di cenere da europeo dicendo che sulla Turchia abbiamo fatto tanti errori. C'è stato un momento in cui la Turchia era molto vicina all'Europa. Si tratta di un Paese necessario all'Europa e alla Nato sia per un motivo tecnico militare sia per quanto riguarda la sua posizione geostrategica e politica. E' un Paese ponte che l'Europa non avrebbe dovuto mettere all'angolo, come invece ha fatto. Abbiamo suscitato un pericoloso desiderio di rivalsa che Erdogan ha alimentato e con il quale si alimenta lui stesso, allontanando la Turchia da quel Paese laico immaginato da Ataturk. Ci sono grandi spinte esterne all'Europa. Basti vedere all'alleanza con la Russia e le ambiguità nel rapporto con Daesh. Il petrolio del Califfato viene venduto in maniera copiosissima proprio in Turchia.

Come va analizzato il tentato golpe?

Si è trattato di uno sciocco tentativo destinato a fallire. Non si può fare un golpe se non si è all'altezza. Non si può pensare di fare un golpe militare in un Paese in cui c'è l'esercito di leva e nel quale comunque il 35% dei cittadini ha votato per il partito di Erdogan. Ci sono altri modi. Il golpe è stato un errore madornale, ha inasprito ancora di più le posizioni del governo turco che ritiene ci possano essere anche stati suggerimenti dall'esterno.

Erdogan ne esce rafforzato?

Sicuramente sì. Ma assumerà posizioni ancora più dure, già si parla del ripristino della pena di morte. Gli errori dell'Europa stanno spingendo la Turchia verso la Russia. E' un momento geopoliticamente molto complicato. L'Europa non può permettere l'allontanamento definitivo di un Paese così importante come la Turchia.

Tags:
turchia terrorismo generale angioni





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